La storia

Quel bus di lusso che, un domani, potrebbe passare dal Ticino

A tu per tu con Luca Bortolani, fra i fondatori di Twiliner, start-up zurighese che intende sfidare aerei e treni notturni collegando Zurigo alle maggiori città europee: «Il mercato? Starà anche a noi crearlo»
© Twiliner
Marcello Pelizzari
31.12.2023 14:00

Un bus. Con sedili reclinabili, fino a diventare veri e propri letti. L’obiettivo? Offrire un’alternativa comoda, finanche lussuosa, ai treni notturni e agli aerei. Comoda e sensibile all’ambiente, con emissioni per passeggero basse, molto basse. Twiliner, una start-up zurighese, ci crede. Eccome, se ci crede. Al punto che, parola di Luca Bortolani, fra i fondatori dell’azienda, il primo collegamento – Zurigo-Barcellona – dovrebbe scattare già nel settembre del 2024. Ci siamo, insomma.

La domanda, tuttavia, sorge spontanea: perché? Riformuliamo: perché lanciarsi in un’avventura simile quando la concorrenza dei treni notturni o di Flixbus, rimanendo sulla strada, è spietata, per tacere dei prezzi stracciati offerti dalle low cost aeree? A Bortolani chiediamo proprio questo, per cominciare: che cosa gli fa credere che Twiliner possa avere un mercato e, parallelamente, un futuro?

«Sappiamo che la gente, oggi, vuole viaggiare in maniera più ecologica» ci spiega l’imprenditore. «Lo affermano molti studi. I sondaggi di Booking.com ed Expedia, ad esempio, dicono che oltre il 75% degli intervistati vorrebbe muoversi in modo sostenibile. E di alternative, per rispettare l’ambiente, non ce ne sono molte. Sappiamo che l’aviazione prima di raggiungere la neutralità carbonica impiegherà decenni, mentre i cosiddetti treni notturni sono ancora pochi rispetto». Quanto a Flixbus, «parliamo di bus normali e dunque poco confortevoli per un viaggio lungo».

Anche i bus a lunga percorrenza in Sudamerica, ad esempio, hanno soluzioni per consentire ai viaggiatori di dormire comodamente. Ma in Svizzera, per questioni legislative, abbiamo dovuto studiare una soluzione ad hoc. Con i sedili esistenti, infatti, i passeggeri in posizione orizzontale sarebbero scivolati sotto la cintura in caso di incidente

Come nasce un'idea

Twiliner, per certi versi, è nato parlando. «Sì, parlando con la gente negli aeroporti o alle stazioni ferroviarie, chiedendo loro che cosa ne pensassero e soprattutto che caratteristiche dovesse avere un bus di lusso. Da questi dialoghi abbiamo capito che, se avessimo rispettato certi dettami, l’impresa avrebbe potuto avere un senso. Noi stessi abbiamo fatto delle ricerche e consultato degli esperti. Arrivando alla conclusione che sì, per Twiliner ci sarà un mercato».

La sfida, per l’azienda, è stata allestire gli interni del bus. I sedili, in particolare. «Un sedile che si trasforma in letto esiste già, basti pensare a quelli installati sugli aerei a lungo raggio» prosegue il nostro interlocutore. «Anche i bus a lunga percorrenza in Sudamerica, ad esempio, hanno soluzioni per consentire ai viaggiatori di dormire comodamente. Ma in Svizzera, per questioni legislative, abbiamo dovuto studiare una soluzione ad hoc. Con i sedili esistenti, infatti, i passeggeri in posizione orizzontale sarebbero scivolati sotto la cintura in caso di incidente. Rischiando di rimanere incastrati all’altezza della gola».

La legge, beh, impone a chi offre servizi di trasporto passeggeri che le persone rimangano sempre sedute. Per questo Twiliner si è scervellata per far sì che, anche in posizione orizzontale, il sedile fosse sicuro. Ancora Bortolani: «I bus che usano le band musicali per fare le tournée in Europa, ad esempio, hanno dei veri e propri letti. Tutti lo sanno. In teoria, non si potrebbero usare quando il mezzo è in movimento. Ma il legislatore in questi casi guarda dall’altra parte».

© Twiliner
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Ma quanto costerà?

Il via ufficiale, dicevamo, dovrebbe essere dato nel settembre del 2024. Con un prezzo, invero, tutto fuorché economico. Un biglietto di sola andata per Barcellona, per dire, «dovrebbe aggirarsi fra i 230 e i 250 franchi». Il problema, se così vogliamo definirlo, «è che sui nostri bus ci saranno solo ventuno posti a disposizione». Tradotto: i margini sono ridotti, considerando che per ogni tratta servono due autisti, con tanto di riposo in albergo e pasti, e il biodiesel ha un costo non indifferente.

Detto questo, «fra Zurigo e Barcellona ogni giorno si spostano duemila persone in aereo, cui bisogna aggiungere quelle che scelgono i bus, l’auto privata o il treno» spiega Bortolani. «Noi, per stare in piedi, dobbiamo garantire almeno quindici posti su ventuno. E quindici persone, sul totale citato, secondo me le troviamo. Persone che non necessariamente guardano l’aspetto economico, perché altrimenti è chiaro che preferirebbero l’aereo, e che magari vogliono riscoprire il piacere del viaggio. Un piacere più filosofico. Per chi vola, le vacanze iniziano in hotel. Nel nostro caso, l’idea è che lo spostamento sarà talmente comodo e soffice che la vacanza comincerà già salendo sul bus».

Il biodiesel

Bene, ma nel prezzo che cosa sarà compreso? Il lusso, per intenderci, in che cosa consisterà oltre al letto reclinabile? «Non ci sarà un sistema di entertainment come sugli aerei, ma ognuno potrà allacciare il proprio computer o lo smartphone alla rete Wi-Fi del bus. L’offerta, in termini di pasti, sarà semplice. Avremmo potuto installare una mini-cucina con un forno, ma poi gli odori sarebbero rimasti a lungo in cabina. Ci sarà, questo sì, un frigorifero per conservare le bevande. E offriremo una colazione la mattina.

Il vero lusso, per contro, sarà il risparmio sul fronte delle emissioni di CO2. Grazie al biodiesel, «che arriva dall’olio per cucinare dei ristoranti». Un biodiesel al 100% svizzero che, dati alla mano, «come emissioni per passeggero inquinerà come un treno che circola di giorno». Meglio, dunque, di un treno notturno: «Un’opzione che non ritengo così ecologica, visto che questi convogli circolano con meno persone».

Vorremmo coinvolgere ovviamente anche il Ticino, con due possibilità: Zurigo-Roma-Napoli oppure Zurigo-Venezia. Il vantaggio, con un bus di appena ventuno posti, è che non dobbiamo… volare dove c’è mercato. Possiamo creare noi questo mercato

E il Ticino?

L’idea di Twiliner, parola di Bortolani, è cominciare con Zurigo-Barcellona (via Berna) e poi aggiungere la tratta Ginevra-Berna-Bruxelles «per intercettare uomini d’affari e diplomatici». Ma l’idea, evidentemente, è quella di crescere e offrire presto altre rotte. «Vorremmo coinvolgere ovviamente anche il Ticino, con due possibilità: Zurigo-Roma-Napoli oppure Zurigo-Venezia. Il vantaggio, con un bus di appena ventuno posti, è che non dobbiamo… volare dove c’è mercato. Possiamo creare noi questo mercato. Un domani, per dire, potremmo lanciare un collegamento Lugano-Parigi».

A sostenere il progetto, in principio, sono stati l’agenzia per l’innovazione Innosuisse e il Fondo pionieristico Migros. «Ora, tuttavia, stiamo cercando nuovi investitori che ci permettano di affrontare questa seconda fase» spiega Bortolani. «L’azienda è ancora relativamente piccola, con quattro persone impiegate. Ma abbiamo in tutto una trentina di persone fra accademici, esperti e ingegneri che hanno collaborato e continuano a collaborare».

Un bus. Con sedili reclinabili, fino a diventare veri e propri letti. L’obiettivo? Offrire un’alternativa comoda, finanche lussuosa, ai treni notturni e agli aerei. «Noi crediamo fortemente in questa impresa» chiosa Bortolani. Segue un sorriso. Lo stesso di chi, sotto sotto, non vede l’ora di effettuare il primissimo viaggio a bordo di un Twiliner.