Quella volta che la Limmat si colorò di verde
Quanto successo stamane a Venezia, in Italia, ha richiamato alla memoria una performance dell'artista argentino Nicolas Garcia Uriburu, che nel 1968 aveva versato un liquido verde fluorescente nel Canal Grande per protestare contro l'inquinamento delle acque.
In Svizzera, invece, l'episodio più eclatante in questo senso risale al 2019, quando attorno a mezzogiorno, in pieno centro a Zurigo, le acque della Limmat diventarono proprio verde fluo. L'azione, manco a dirlo, non fu minimamente autorizzata. Venne rivendicata da un movimento per il clima, Extinction Rebellion, divenuto nel frattempo piuttosto famoso. L'obiettivo di quella protesta, articoli dell'epoca alla mano, fu sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto all'estinzione della specie umana.
La colorazione, di un verde luminoso, iniziò a diffondersi a partire dalla Gemüsebrücke, il ponte che attraversa la Limmat all'altezza della sede dei parlamenti cittadino e cantonale. La polizia municipale avviò immediatamente le indagini, prelevando anche campioni di acqua da sottoporre ad analisi.
Extinction Rebellion, un movimento nato in Inghilterra, tramite una nota motivò così la colorazione: «L'azione vuole rendere attenti sul rischio di collasso dell'ecosistema e sulla possibile estinzione della specie umana».
Gli attivisti usarono come colorante della fluoresceina sodica, o uranina, una sostanza utilizzata in chimica come indicatore la cui tossicità è «paragonabile a quella del sale da cucina». La stessa sostanza che, stando alle prime analisi, sarebbe stata adoperata a Venezia.