Salute

Radioattività: nessun valore anomalo registrato in Svizzera

Lo scorso sabato, durante la notte, alcune granate hanno colpito un impianto di stoccaggio di rifiuti radioattivi a Kiev, tuttavia, rassicura «Radenviro», la struttura protettiva non è stata danneggiata e non è stato riportato alcun rilascio di materiale radioattivo
© CdT/Archivio
Ats
02.03.2022 17:01

In Svizzera e negli altri Paesi europei per il momento non si segnalano valori anomali legati alla radioattività. È quanto annuncia oggi la piattaforma «Radenviro», dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), che ha tenuto a rassicurare la popolazione elvetica in seguito alla preoccupazione per gli scontri fra Russia e Ucraina nei pressi di Chernobyl.

Oltre a ciò, ricorda il sito www.radenviro.ch, l’Ucraina gestisce 15 reattori nucleari in quattro siti che potrebbero rappresentare un rischio maggiore in caso di conflitti. Il portale mostra i risultati di tutti i campioni ambientali misurati in Svizzera.

L’UFSP, che è responsabile del monitoraggio della situazione radiologica, misura continuamente la radioattività nell’aria in Svizzera utilizzando alcuni sistemi, come URAnet Aero - una rete di misurazione automatica con 15 stazioni sparse in tutto il Paese per il rilevamento rapido, in circa 30 minuti, di un aumento della radioattività nell’aria - oppure NADAM-CENAL, una rete di monitoraggio automatico dell’intensità di dose gestita dalla Centrale d’allarme nazionale (CNA), con 76 stazioni in tutta la Svizzera. Le autorità sanitarie, rassicurano in una nota, sono anche in contatto con esperti a livello internazionale.

La situazione attuale
La piattaforma, basandosi su informazioni dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), spiega che le centrali nucleari in Ucraina continuano a essere gestite in modo sicuro, ma le forze militari russe si stanno avvicinando al più grande di questi siti.

Lo scorso sabato, durante la notte, alcune granate hanno colpito un impianto di stoccaggio di rifiuti radioattivi a Kiev. Tuttavia, rassicura «Radenviro», la struttura protettiva non è stata danneggiata e non è stato riportato alcun rilascio di materiale radioattivo.

La settimana scorsa, inoltre, le forze russe hanno preso il controllo delle strutture della centrale nucleare di Chernobyl, situata nella zona di esclusione creata dopo l’incidente del 1986. Il 25 febbraio sono stati misurati livelli di radiazioni più alti nel sito, sollevando il timore di un rilascio di radioattività: tuttavia, i livelli sono poi tornati alla normalità, scrive la piattaforma, secondo cui tali valori più elevati «potrebbero essere dovuti al passaggio di veicoli militari pesanti che spostano terreno contaminato».

In questo articolo: