Svizzera

Richiedenti asilo: la ripartizione fra i Cantoni va migliorata

È quanto sostiene la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati (CdG-S) sulla base di un rapporto del Controllo parlamentare dell'amministrazione (CPA) pubblicato lo scorso giugno
©Chiara Zocchetti
Ats
24.02.2025 15:45

La ripartizione dei richiedenti asilo - spesso contestata - fra i Cantoni è adeguata, ma l'attuale prassi va modificata per tenere maggiormente conto di tutti i criteri, come quello della popolazione residente. È quanto sostiene la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati (CdG-S) sulla base di un rapporto del Controllo parlamentare dell'amministrazione (CPA) pubblicato lo scorso giugno.

Le persone che inoltrano una domanda d'asilo in Svizzera, sottolinea una nota odierna dei servizi parlamentari, vengono inizialmente collocate in un centro federale d'asilo (CFA). Al più tardi dopo 140 giorni, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) attribuisce queste persone a un Cantone, purché non abbiano lasciato la Svizzera. In linea di massima la ripartizione avviene in proporzione alla popolazione dei Cantoni.

Sulla scorta delle conclusioni cui è giunto il CPA - incaricato dal CdG-S di sapere quanti richiedenti l'asilo deve accogliere ciascun Cantone - la SEM applica regole di ripartizione coerenti e sufficientemente concrete. Tuttavia, i diversi criteri fanno sì che l'attribuzione avvenga soltanto parzialmente in modo proporzionale alla popolazione cantonale.

La ripartizione si basa infatti su un algoritmo contenuto nel sistema elettronico della SEM che però non tiene conto di tutti i criteri applicabili. Pertanto occorre apportare regolarmente modifiche manuali. Poiché quest'operazione non viene eseguita allo stesso modo in tutti i CFA, possono esserci disparità di trattamento tra i richiedenti l'asilo nel momento della loro attribuzione ai Cantoni. La CdG-S crede che tali disparità debbano essere evitate attraverso un'applicazione uniforme delle istruzioni corrispondenti della SEM in tutti i CFA.

Per quanto attiene ai criteri di ripartizione, si raccomanda al Consiglio federale di esaminare se e in che modo l'algoritmo utilizzato dalla SEM possa tener conto di tutti i criteri. Raccomanda inoltre che si esamini la possibilità di riportare agli anni successivi gli scostamenti annui tra ripartizione auspicata ed effettiva in modo da poterli compensare.

Stando rapporto del CPA, la ripartizione dei richiedenti asilo è assai complessa a causa di numerosi fattori di cui tener conto: dimensione della popolazione del Cantone, diverse categorie di procedure (p. es. Dublino), numero di persone da ripartire, cittadinanze, richiedenti minorenni non accompagnati (RMNA), casi medici e compensazioni per l’ubicazione dei centri federali d’asilo (CFA) o altre prestazioni speciali fornite da alcuni Cantoni.

Il solo sistema elettronico non consente una ripartizione adeguata tra i Cantoni. Il sistema elettronico genera in modo istantaneo una proposta di attribuzione a un Cantone per ogni richiedente l’asilo sulla base di un algoritmo. Tiene conto di numerosi fattori di ripartizione, ma non di tutti, e pertanto la proposta di Cantone viene modificata manualmente in più di tre casi su cinque. Il CPA ha constatato notevoli scostamenti tra la ripartizione effettiva e la ripartizione, specie per i piccoli Cantoni, prevista in base all’algoritmo.