Riecco i jet sull'autostrada, la A1 diventa un aeroporto
Ai tempi della guerra fredda questo genere di esercitazioni era ricorrente. Fra gli anni Settanta e Ottanta capitava di assistere alla chiusura di tratti autostradali per fare atterrare velivoli militari quali Venom, Hunter e Tiger. All’altezza di Oensingen, Münsingen, Flums, Alpnach, Sion e Aigle i rettilinei venivano trasformati in piste d’emergenza per i caccia, alternative agli aerodromi. L’ultima esercitazione di questo genere si svolse a Lodrino, nel 1991. A più di trent’anni di distanza, atterraggi e decolli in autostrada ritornano d’attualità. Oggi, il tratto della A1 fra Avenches e Payerne (VD), appositamente preparato, viene chiuso e trasformato per un giorno in un aeroporto improvvisato. Durante l’esercitazione militare è previsto che otto aerei da combattimento del tipo F/A-18, quattro il mattino e altri quattro il pomeriggio, atterrino e decollino.
A riattivare l’interesse per questo tipo di esercitazione, stando alle spiegazioni di Berna, è il peggioramento della sicurezza in Europa, in particolare con la guerra in Ucraina. Per poter adempiere anche in futuro il suo compito fondamentale, l’esercito afferma che deve rafforzare la propria capacità di difesa in tutte le zone d’efficacia (a terra, nello spazio aereo e nel ciberspazio), in modo complessivo, consono ai tempi e coerente. Il test è considerato necessario perché oggi le Forze aeree dispongono di tre aerodromi militari per i jet a Payerne, Meiringen ed Emmen (oltre alle ubicazioni di trasporto a Dübendorf, Alpnach e Magadino), cosa che le rende vulnerabili ai sistemi d’arma avversari a lunga gittata. Per ridurre al minimo questo rischio, le Forze aeree puntano, tra l’altro, sulla decentralizzazione come misura passiva di difesa aerea. La decentralizzazione rappresenta la capacità di distribuire la truppa e il materiale in tutto il Paese in brevissimo tempo. Le Forze aeree devono poter impiegare i propri mezzi, a seconda delle possibilità, anche da ubicazioni decentrate o eventualmente temporanee.
Il test, per il quale i piloti non hanno seguito una preparazione specifica, è stato preceduto da un lavoro preparatorio da parte dell’Ufficio federale delle strada (USTRA) e del personale militare. Il tratto autostradale rimane chiuso per 36 ore, dalle 21 di ieri sera alle 9 di domani mattina, per dare modo ai tecnici di smontare la guidovia centrale che separa i due sensi di marcia e sistemare componenti del vicino aeroporto di Payerne. Non è dato sapere quanto costa l’operazione (si sa solo che verrà finanziata con il bilancio ordinario del DDPS) e quanti militi verranno impiegati, anche per sbarrare l’accesso al perimetro. A Lodrino, ad esempio, erano stati schierati circa 600 uomini. L’esercitazione viene teletrasmessa dalle 9 di stamani sul primo canale della SRF. L’esercito ha limitato a 300 il numero degli spettatori autorizzati ad entrare nell’area interessata: 150 il mattino e 150 il pomeriggio, stampa compresa. «Non si tratta di un evento pubblico» ha spiegato una portavoce dell’esercito alla Tribune de Genève. «Per ragioni di sicurezza, la zona attorno al tratto autostradale sarà in gran parte sbarrata. All’interno del settore, inoltre, dovrà essere rispettata una distanza di sicurezza durante gli atterraggi e i decolli».