Il progetto

Robot svizzeri hanno filmato coccodrilli e lucertole in Africa

Senza che gli animali si accorgessero, sono stati ripresi per comprendere il rapporto di competizione che intercorre tra le due specie
© Shutterstock
Ats
07.12.2023 14:29

Robot svizzeri hanno filmato coccodrilli e lucertole in Uganda senza che gli animali lo sapessero. Una nuova versione di questi robot è stata appena adattata per interventi in caso di catastrofe, secondo uno studio pubblicato questa settimana sulla rivista Science Robotics.

«È sempre emozionante costruire un nuovo robot, ma costruirne uno così vicino alla natura è ancora meglio», ha dichiarato Kamilo Melo all'agenzia Keystone-ATS. Quest'ultimo ha fondato KM-Robota a Losanna, un'azienda che sviluppa robot.

Nel novembre 2015, i produttori del documentario della BBC «Spy in the Wild» lo hanno contattato, mentre era dottorando presso il Politecnico federale di Losanna (EPFL), per progettare robot di sorveglianza che assomigliassero a coccodrilli e lucertole.

Dovevano essere in grado di rimanere sul Nilo in Uganda senza essere notati da animali veri, per filmare il rapporto di competizione tra le due specie.

Per fare ciò, Melo e i suoi colleghi hanno costruito un sistema robotico chiamato Krock, che hanno ricoperto con una pelle che imita quella di una lucertola o di un coccodrillo. Questi due robot rettili, chiamati SpyCroc e SpyLizard, hanno vissuto nella natura africana e hanno raccolto filmati nel 2016, eliminando la presenza umana che può disturbare le interazioni naturali tra gli animali.

«Una delle grandi sfide è stata quella di far camminare i robot come fanno gli animali», ha spiegato Melo, che ha trascorso ore e ore a osservare i coccodrilli muoversi nei filmati.

Un'altra sfida è stata quella di rendere i robot adatti all'uso nella natura. «Dovevano essere robusti, durevoli e, cosa particolarmente difficile da realizzare, impermeabili», ha spiegato il ricercatore. Infatti SpyCroc, il robot coccodrillo, non solo può camminare, ma anche nuotare. Questo si è rivelato particolarmente utile per filmare i coccodrilli del Nilo durante il periodo di riproduzione e di allevamento.

Le conoscenze acquisite nel 2016 sulla funzionalità anfibia di Krock hanno spinto Melo e i suoi colleghi a sviluppare un sistema migliorato, chiamato Krock-2. Il risultato è un robot che in futuro potrebbe essere utilizzato negli interventi in caso di catastrofe nei quali i soccorritori umani non sono sicuri. Ad esempio, per la ricerca di persone scomparse.