Berna

Roger Nordmann lascia il Consiglio nazionale

Dopo oltre due decenni trascorsi sui banchi del Consiglio nazionale, il socialista vodese ha deciso di lasciare il parlamento: lo ha annunciato lui stesso in un'intervista al quotidiano Le Temps, precisando che il suo ultimo giorno sarà il 20 marzo
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Ats
28.02.2025 18:04

Dopo oltre due decenni trascorsi sui banchi del Consiglio nazionale, il socialista vodese Roger Nordmann ha deciso di lasciare il parlamento. Lo ha annunciato lui stesso in un'intervista al quotidiano Le Temps, precisando che il suo ultimo giorno sarà il 20 marzo.

Il politico, conosciuto in tutta la Svizzera per le sue battaglie in favore delle energie rinnovabili, ha detto che «sentire un fenomeno di usura», dopo più di vent'anni. «Arrivo alla fine di un ciclo, dopo aver fatto parte per anni del Consiglio nazionale e della Commissione per l'energia e l'ambiente, e aver presieduto per otto anni il gruppo socialista alle Camere, per poi finire nella Commissione parlamentare d'inchiesta sul Credit Suisse. È come nello sport: bisogna fermarsi prima di fare la stagione di troppo», afferma.

Alla domanda se le dimissioni corrispondono a un addio alla politica, il vodese ha detto che «temporaneamente, sicuramente lo sono». Nordmann, classe 1973, non esclude di tornare, ma per il momento afferma di avere bisogno «di una pausa e di essere meno esposto».

Nella lunga intervista Nordmann racconta anche alcuni aneddoti avvenuti durante la sua carriera parlamentare. Il vodese ricorda le discussioni con l'ex consigliere nazionale friburghese del PLR Jacques Bourgeois (ex presidente dell'Unione svizzera dei contadini): «ogni volta che stavo per negoziare un vitello e una mucca, tornava e chiedeva un pollo».

Il partner più improbabile è invece stato il consigliere nazionale Christian Imark (UDC/SO): «abbiamo avuto un battibecco alla televisione svizzero-tedesca, dove mi ha accusato di guadagnare soldi da ogni pannello solare, ma questo non ci ha impedito di concludere qualche mese dopo un accordo per aiutare l'acciaieria di Gerlafingen».