San Bernardino Swiss Alps fa breccia nel cuore di Milano
Sciare. O, meglio, imparare a farlo. Nel cuore di Milano, all’ombra dei grattacieli di piazza Gae Aulenti. La pista, artificiale, nascondeva una promessa vera: la neve e i pendii si trovano a sole due ore dal capoluogo lombardo. A San Bernardino, proprio così, con la San Bernardino Swiss Alps non a caso partner dello Swiss Winter Village di Svizzera Turismo giunto alla sua seconda edizione. Dal 7 novembre a domenica 17, questo angolo di Confederazione ha attirato (e non poco) lo sguardo e l’interesse dei passanti.
Lo certificano i numeri, snocciolati su nostra richiesta proprio da Svizzera Turismo: 1.600 persone, nella stragrande maggioranza dei casi bambini, che hanno sciato con i maestri della Swiss Ski School; 2.000 persone che hanno slittato, divertendosi come matti, sui ciambelloni; 30 scolaresche milanesi, fra elementari e medie, coinvolte nelle sessioni diurne; 50 mila visitatori che hanno curiosato fra i vagoni del treno EuroCity ricostruito in piazza e, ancora, visitato gli chalet del villaggio; oltre 3 milioni di contatti media e 10 milioni di interazioni su Instagram. «Un successo», ha sintetizzato Francesca Rovati di Svizzera Turismo. L’obiettivo di «ricreare quell’atmosfera autentica e giocosa che si respira nelle città svizzere durante l’Avvento», per dirla con la direttrice di Svizzera Turismo in Italia, Christina Glaeser, è stato centrato. In pieno.
Una Svizzera «sorprendente»
Grazie allo Swiss WinterVillage, ha proseguito Rovati, «abbiamo rafforzato l’immagine innovativa, sostenibile e sorprendente della Svizzera». E il pubblico, appunto, ha apprezzato, al di là dell’evento di apertura impreziosito da Michelle Hunziker che, con la sua verve, ha raccontato con ironia quanto sia originale il nostro Paese e, al contempo, a misura di famiglia.
Bene, benissimo. Ma come si è tradotto, e si tradurrà, tutto questo battage in termini turistici? Quanti, insomma, fra coloro che hanno visitato lo Swiss Winter Village prenderanno un treno per la Svizzera al grido «godiamoci una bella vacanza»? Ancora Rovati: «Chi è venuto a trovarci si è divertito, ha avuto la possibilità di interagire con il nostro personale e di raccogliere preziosi spunti sul prossimo viaggio in Svizzera. Alcuni visitatori conoscevano bene la Svizzera e cercavano nuovi suggerimenti, altri invece non erano mai stati ma erano stupiti della ricchezza e dalla varietà dell’offerta». Leggendo fra le righe, l’impatto sarà notevole. E questo (anche) perch黫piazza Gae Aulenti è una vetrina molto prestigiosa». Frequentata, durante la settimana, «da impiegati e professionisti che lavorano negli edifici adiacenti e, nel fine settimana, da un target selezionato di famiglie, coppie e gruppi di amici che si recano nel quartiere Portanuova per lo shopping, per la ristorazione e per una passeggiata nel parco». In generale, eventi del genere consentono all’autorità turistica elvetica di «dialogare con i potenziali visitatori e di conoscere il loro approccio al viaggio, le mete predilette e le loro esigenze».
«Siamo soddisfatti»
L’evento, evidentemente, ha portato benefici anche al marchio San Bernardino Swiss Alps, come confermato dal responsabile marketing Niccolò Meroni: «Siamo molto soddisfatti, anche perché abbiamo avuto un ottimo riscontro sin dal primo giorno dello Swiss Winter Village». Il punto, al di là del classico fraintendimento oltreconfine riassumibile nella massima «svizzero? Ah, ma parli benissimo italiano», è che a Milano e ai milanesi è stata offerta, in vetrina, una destinazione di montagna elvetica «in lingua italiana» per dirla sempre con Meroni. «Non è una cosa che capita tutti i giorni, visto che generalmente negli ultimi anni Svizzera Turismo in Italia ha promosso destinazioni in lingua tedesca o francese e, quindi, per alcuni aspetti meno digeribili dall’utenza italiana». San Bernardino può puntare sì sullo sci e sulla pratica di questo sport, ma anche sul resto, ovvero «una natura sorprendente e appartamenti, alberghi e ristoranti», ha spiegato Meroni. Un resort in tutto e per tutto.
«Rieducare» i milanesi
La presenza di San Bernardino Swiss Alps fra le anime del villaggio natalizio di Svizzera Turismo a Milano, detto dei risvolti positivi, era tutto fuorché casuale. «Per noi – ha proseguito Meroni – si trattava di far riscoprire San Bernardino ai milanesi. Negli anni Ottanta e Novanta era una meta molto conosciuta a Milano. Proprio per la sua vicinanza e per il fatto che si parli italiano. In fondo, si è trattato di rieducare i milanesi». Un altro obiettivo centrato: «Dai dati è emersa un’impennata sia a livello social sia sul fronte delle ricerche online sul lato di confine. Due segni più che riconduciamo, indubbiamente, alla nostra presenza a Milano. Sul posto, molte persone ci hanno chiesto quando apriranno gli impianti (il 7 dicembre, ndr) o dove sia meglio soggiornare. Le prenotazioni stanno crescendo e confidiamo lo facciano anche sul lungo periodo».
E gli americani?
San Bernardino, concludendo, c’è. E vuole esserci, soprattutto, a maggior ragione in un settore – quello del turismo sciistico e di montagna – che in Svizzera sta conoscendo sconvolgimenti importanti. Basti pensare da un lato al cambiamento climatico e, dall’altro, all’ingresso degli americani nei comprensori di Andermatt-Sedrun e Crans-Montana. «C’è sicuramente grande interesse dall’estero verso le montagne svizzere. L’Italia e la Svizzera Centrale – ha concluso Meroni – sono i nostri mercati di riferimento dopo la Svizzera italiana, che ci vedrà protagonisti fra l’altro con uno chalet a Winterland Locarno, di cui siamo partner». Winterland «che porteremo anche a San Bernardino per un magico pop-up, dal 20 dicembre al 6 gennaio, che animerà il nostro villaggio fatto di bancarelle, luci, musica, attrazioni e buon cibo. Sul mercato italiano sappiamo di poter essere attrattivi e competitivi per facilità di collegamento, costi e numero di attività che San Bernardino offre al di là dello sci. La nostra brochure invernale, a Milano, è andata letteralmente a ruba. Parallelamente, abbiamo avuto incontri importanti con molti portatori d’interesse. Abbiamo spiegato loro che cos’è, ora, San Bernardino e che cosa sarà fra una decina di anni. E il riscontro, a tutti i livelli, è stato positivo: c’è interesse per acquistare appartamenti, c’è interesse per lo sci o per una vacanza». C’è interesse, allargando il campo, per la Svizzera.