Si schianta con la sua Ferrari e viene espulso dalla Svizzera
Anni fa, nel maggio del 2021, un cittadino kosovaro oggi ventiseienne stava guidando la sua Ferrari color blu lungo la strada che da Dietikon, nel canton Zurigo, conduce a Spreitenbach in Argovia. A un certo punto, il ragazzo decise di accelerare. Finendo, però, per uscire di strada con la sua fuoriserie. I danni, per fortuna del giovane, furono soltanto materiali: l'auto, infatti, concluse la sua corsa contro un muro. All'epoca, la Polizia cantonale zurighese, in una nota, precisò: «La strada è rimasta chiusa per circa due ore» per consentire le operazioni di sgombero e i rilievi del caso.
Balzo in avanti: il Blick, in queste ore, ha rivelato che l'incidente è costato caro, anzi carissimo al cittadino kosovaro. Il quale, leggiamo, è stato espulso dalla Svizzera. Il giovane, invero, ha lottato per tre anni nel tentativo di rimanere nella Confederazione. Invano. Altro flashback: circa un anno dopo l'incidente, scrive il quotidiano zurighese, il Tribunale distrettuale di Dietikon riconobbe l'uomo colpevole di una grave infrazione al codice della strada. Condannandolo a 43 mesi di carcere. Il giovane, in aula, ammise di aver toccato anche i 120 chilometri orari in un tratto in cui il limite era fissato a 60 chilometri orari.
Né il cittadino kosovaro né tantomeno il procuratore di Zurigo, in ogni caso, si dissero soddisfatti della sentenza. Per questo decisero, entrambi, di appellarsi. Nel luglio del 2023, la Corte Suprema di Zurigo ha confermato la condanna, facendo tuttavia un passo in avanti. E imponendo, nello specifico, un ordine di espulsione di sei anni sulla base del fatto che il giovane era da considerarsi a tutti gli effetti un pirata della strada. Superato lo shock, il cittadino kosovaro ha deciso di rivolgersi al Tribunale federale. Perdendo, di nuovo. Nella sua sentenza, datata 7 ottobre 2024, il Tribunale ha ritenuto che «l'interesse pubblico all'espulsione è decisivo nel caso in questione». In altre parole, il tribunale ha considerato il giovane un pericolo. Dai documenti del Tribunale federale risulta, contrariamente al rapporto della Polizia, che poco prima dell'incidente il conducente della Ferrari e quello di una «potente autovettura», probabilmente una BMW, si erano brevemente affrontati in un vero e proprio duello fra grosse cilindrate.
Al momento dell'incidente, il cittadino kosovaro gestiva un'officina insieme a un collega. Al Blick, ha ribadito di trovare la sentenza «ingiusta». «È una decisione dura, sono semplicemente senza parole» ha aggiunto. L'Ufficio della migrazione, forte della sentenza, lo ha subito contattato: «Le autorità mi hanno dato un mese di tempo per lasciare la Svizzera. Ma non ho avuto un solo giorno per prepararmi al mio futuro in Kosovo. E questo perché ho trascorso gli ultimi tre anni quasi tutti in detenzione». Alla fine di novembre, il giovane si è quindi trasferito. «Mi pento di tutte le mie azioni, a cominciare dalla guida in stato di ebbrezza» ha spiegato al Blick, facendo riferimento a una precedente condanna. Sul suo conto, anche un'accusa di lesioni personali gravi. Accusa per la quale è stato riconosciuto colpevole e che il Tribunale federale ha citato nella sua sentenza, ritenendo che il cittadino kosovaro – se fosse rimasto in Svizzera – avrebbe rischiato di commettere un altro reato.
Arrivato nella Confederazione all'età di quattro anni, il giovane kosovaro passerà i prossimi sei anni nel suo Paese di origine mentre la sua famiglia, a oggi, vive ancora a Dietikon. «Non so come farò a superare i sei anni qui in Kosovo. Tuttavia, ho intenzione di usare questo tempo con saggezza e di diventare più calmo. Il mio obiettivo è tornare in Svizzera».