Urne

«Sigarette vietate ai bambini? Idem allora per la pubblicità»

Secondo i sondaggi di SSR e Tamedia si delinea un solo sì il 13 febbraio: quello all’iniziativa per la protezione dei giovani dalla pubblicità per il tabacco — Le considerazioni del politologo Lukas Golder — Confronto serrato sul pacchetto media
© CdT/Chiara Zocchetti

Sondaggi alla mano, il 13 febbraio potrebbe essere una giornata storica. Sia secondo il terzo sondaggio di «20 Minuti» e Tamedia, sia stando al secondo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Gfs.bern su mandato della SSR, l’iniziativa popolare «Sì alla protezione dei fanciulli e degli adolescenti dalla pubblicità per il tabacco» è particolarmente ben vista dalla popolazione. Sarebbe solo la 25.esima iniziativa popolare ad aver successo su un totale di 225 testi su cui gli svizzeri hanno votato dal 1896.

Secondo il sondaggio SSR, l’iniziativa popolare «Sì alla protezione dei fanciulli e degli adolescenti dalla pubblicità per il tabacco» supererebbe lo scoglio delle urne con il 63% dei voti favorevoli e il 35% dei contrari. Rispetto al sondaggio precedente i «no» guadagnano però 10 punti percentuali a scapito dei «sì».

Il campo dei contrari ha convinto soprattutto i simpatizzanti del PLR e dell’UDC. Fra i simpatizzanti del PLR la percentuale dei sostenitori è scesa dal 57% al 42% e nei ranghi dell’UDC dal 57% al 37%. Gli altri partiti sono prevalentemente a favore dell’iniziativa. Chiare tendenze al «no» vi sono nella Svizzera tedesca e nelle zone rurali, così come tra le persone con un livello di istruzione basso o medio e nelle famiglie con un basso reddito. Le persone che vivono nella Svizzera latina e gli abitanti delle città sono su larga scala per il «sì». Nella Svizzera italiana e nella Svizzera francese i favorevoli sono rispettivamente il 68% (30% i contrari) e il 77% (22% i contrari). Nella Svizzera tedesca i «no» sono il 39% e i «sì» il 59%.

Anche il terzo sondaggio di Tamedia mostra una maggioranza a favore per questo oggetto, anche se più bassa (60%), con il 39% di contrari.

Secondo gli autori del sondaggio commissionato dalla SSR, gli argomenti che maggiormente hanno influito a favore del sì è soprattutto il seguente: dato che la vendita di tabacco ai bambini è vietata, anche la pubblicità indirizzata ai più piccoli deve esserlo. I contrari pensano invece chele misure attualmente in campo tutelino già abbastanza bambini e adolescenti.

«Inversione di tendenza»

Come si spiega la differenza di percezione fra città e campagna? Per il politologo Lukas Golder, condirettore dell’istituto demoscopico Gfs.bern, «da una parte le città sono notoriamente più orientate verso la sinistra, fazione che sta spingendo per il sì all’iniziativa. Inoltre la campagna del no si è concentrata molto di più nelle zone rurali». Mentre la popolazione sembra essere per il sì, è ancora da vedere, afferma Golder, cosa faranno i cantoni.

«Storicamente, iniziative che propongono interventi da parte dello Stato e divieti non hanno grandi chance in Svizzera. Negli ultimi due anni però, c’è stata un’inversione di tendenza», afferma Golder. Nel novembre 2020, l’iniziativa «Per imprese responsabili» è stata respinta dalla maggioranza dei cantoni, ma il 50,7% della popolazione si è schierata con il sì. L’iniziativa «Per cure infermieristiche forti» è stata poi approvata con oltre il 60% della popolazione a favore. Per Golder questo cambiamento è dovuto anche al cambio di rotta dei partiti di centro, in particolare dell’Alleanza del Centro, «più aperto di una volta a divieti e, in generale, dopo la fusione con il PBD più orientata verso sinistra». Che il centro-sinistra sia momentaneamente forte lo dimostrano d’altronde anche le vittorie alle urne del PVL.

Anche la pandemia gioca un ruolo: a causa delle restrizioni, il Governo ha avuto meno chance (meno eventi, meno incontri) di presentare i suoi argomenti ai cittadini. «Per questo referendum e iniziative hanno più possibilità di successo attualmente. Ma può anche darsi che chi non è contento della strategia perseguita da Berna sia spinto ad andare a votare per esprimersi contro Governo e Parlamento». L’affluenza alle urne è infatti cresciuta moltissimo: «Nel 2021 l’affluenza media è stata del 57%, il dato più alto dal 1971, quando è stato introdotto il suffragio universale. Nel 2020 era del 49,3%. Nel 2019 del 40,9%».

Tutti bocciati gli altri dossier

La bocciatura dell’iniziativa «Sì al divieto degli esperimenti sugli animali e sugli esseri umani» diventa ancora più netta: nel sondaggio SSR viene respinta da oltre i due terzi degli intervistati (68%). Nel sondaggio Tamedia, i contrari sono l’80%. Il divario tra sostenitori e oppositori della legge federale su un pacchetto di aiuti per i media rimane stretto, con un leggero vantaggio per il «no», secondo il sondaggio della SSR. Non meno del 49% è contro e il 46% a favore. Nel sondaggio di Tamedia invece la tendenza al «no» è più pronunciata: il 56% è contrario e il 42% è a favore. Anche il già chiaro «no» all’abolizione dell’imposta di bollo si è rafforzato, (60%, secondo Tamedia; 53% per la SSR).