«Simbolo del fallimento»: il nuovo capo della SEM nel mirino di UDC e PLR

La nomina, annunciata oggi, di Vincenzo Mascioli quale nuovo segretario di Stato della migrazione non va giù a UDC e PLR. Secondo i partiti, questi è infatti il simbolo del fallimento della politica svizzera in materia di asilo.
Mascioli, 54 anni, è attualmente vicedirettore presso la Segreteria di Stato della migrazione (SEM). Dal prossimo primo gennaio sarà promosso a capo di quest'ultima, subentrando a Christine Schraner Burgener.
Il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia Beat Jans ha scelto Mascioli, uno stretto collaboratore dell'ex consigliera federale Simonetta Sommaruga, evidenzia il PLR in una presa di posizione. Questo significa una continuazione della politica fallimentare in materia di asilo, lamenta il partito.
Tuttavia proseguire come prima non è un'opzione, perché ciò trasformerebbe la Svizzera in una calamita per la migrazione illegale e aggraverebbe notevolmente i problemi esistenti, si dicono convinti i liberali radicali. Stando al PLR, quello che serve ora è un chiaro inasprimento, in linea con il suo principio «duro ma giusto». Lo schieramento politico presenterà sabato all'assemblea dei delegati a Tenero un documento con soluzioni concrete per arginare l'immigrazione clandestina.
Aspre critiche arrivano pure dall'UDC. «La scelta di Mascioli è sbagliata», ha dichiarato a Keystone-ATS la portavoce Andrea Sommer. In quanto vicedirettore della SEM, il nuovo segretario di Stato della migrazione è stato responsabile della politica di rimpatrio della Svizzera per diversi anni, con i numeri che sono andati in calando invece di aumentare, fa notare l'addetta stampa.
Per la responsabile della comunicazione dei democentristi, l'attuale politica di asilo non è nell'interesse della popolazione svizzera. È urgente adottare misure più severe, ad esempio contro «i dilaganti abusi e l'esplosione della criminalità».