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Soppressione dei contributi di swissinfo.ch, il SSM si dice «scioccato»

Secondo il sindacato svizzero dei media, la misura significherebbe la fine del portale d'informazione
© KEYSTONE/Peter Schneider
Ats
20.09.2024 14:55

Il sindacato svizzero dei media (SSM) si è detto scioccato della proposta odierna del Consiglio federale di rinunciare al contributo all'offerta SSR destinata all'estero. La misura significherebbe la fine del portale d'informazione swissinfo.ch. Critiche arrivano anche da parte della stessa SSR.

Il mandato assicurato dalla SSR «contribuisce a rafforzare la reputazione internazionale della Svizzera e a promuovere le relazioni con gli altri Paesi», si legge nella presa di posizione odierna. Swissinfo.ch rappresenta poi per 813'000 svizzeri all'estero un legame importante col Paese d'origine.

Con la soppressione della piattaforma in dieci lingue, finanziata in parti uguali da Confederazione e SSR, un centinaio di impiegati fissi e oltre 100 collaboratori indipendenti perderebbe il lavoro, ha sottolineato il SSM. «È un nuovo duro colpo per il panorama mediatico svizzero, che attraversa un periodo teso di cui non si vede ancora la fine».

Il contributo della Confederazione per l'offerta della SSR destinata all'estero ammonta a 19 milioni di franchi. Oltre a swissinfo.ch, il mandato comprende il sito in italiano tvsvizzera.it e la collaborazione con le catene televisive internazionali TV5 Monde e 3sat.

In una presa di posizione la stessa SSR ha confermato che senza finanziamenti della Confederazione il servizio per l'estero non potrebbe essere mantenuto. Per gli elvetici all'estero e per la presenza della Svizzera negli altri Paesi sarebbe uno svantaggio notevole.

Tutto ciò limiterebbe fortemente la capacità della Svizzera di spiegare le proprie decisioni all'estero, nonché di dare ai propri artisti o alle proprie produzioni culturali un palcoscenico in altri Paesi.