La protesta

Spadisti svizzeri contro Israele

Battuto in finale da Israele, il quartetto elvetico non si è rivolto verso le bandiere durante la cerimonia di consegna delle medaglie – Swiss Fencing: «Le competizioni sportive non si prestano all’espressione di opinioni politiche»
© Screenshot YouTube/Eurofencing (Day03 U23 European Championships - Podium)
Red. Sport
27.04.2025 17:57

Medaglia d’argento agli Europei Under 23 di Tallinn di sabato, la squadra svizzera di spada maschile ha provocato uno scandalo diplomatico. Battuto in finale da Israele, il quartetto elvetico non si è rivolto verso le bandiere, come è consuetudine fare, durante la cerimonia di consegna delle medaglie, a differenza degli israeliani e degli italiani, terzi. In questo modo, Ian Hauri, Théo Brochard, Jonathan Fuhrimann e Sven Vineis hanno voluto esprimere un punto di vista politico. O almeno così è stato percepito in Israele.

Anche le massime autorità israeliane hanno criticato duramente l’accaduto: «Vergogna alla squadra svizzera per il suo comportamento irrispettoso», ha scritto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar su X. «Non sapete perdere e vi siete comportati in un modo che mette in imbarazzo voi e il vostro Paese».

La Federazione svizzera si è detta altrettanto insoddisfatta del comportamento della sua squadra. «Swiss Fencing non capisce che la sua squadra abbia usato la cerimonia di premiazione per una dimostrazione politica», ha scritto. «Va comunque notato che i nostri atleti si sono congratulati in modo sportivo con i vincitori israeliani dopo la finale», ha aggiunto.

Non si sa ancora se ci saranno conseguenze per gli schermidori interessati. Swiss Fencing avvierà un dialogo con loro dopo il ritorno dall’Estonia e deciderà in seguito eventuali misure. «In linea di principio, Swiss Fencing ritiene che le competizioni sportive non si prestino all’espressione di opinioni politiche, anche se gli atleti possono naturalmente avere le loro opinioni personali», ha scritto la federazione.

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