Il punto

Spreco di vaccini anti-COVID: ma quante dosi sono state distrutte in Svizzera?

Dopo l'inchiesta di Politico abbiamo chiesto all'Ufficio federale della sanità pubblica i dati relativi al nostro Paese
© CdT/Chiara Zocchetti
Marcello Pelizzari
21.12.2023 17:15

Quante dosi di vaccini anti-COVID sono state distrutte dall'inizio della pandemia a oggi? Bella domanda. Una prima risposta, alcuni giorni fa, l'ha data Politico tramite un'inchiesta: 215 milioni, limitandosi ai Paesi UE. Tante, tantissime dosi insomma. Per un valore stimato di circa 4 miliardi di euro. Tanti, tantissimi soldi. Secondo Politico, tuttavia, il numero effettivo potrebbe essere più alto. E questo perché i giornalisti della testata non sempre hanno avuto a disposizione dati aggiornati. Alcuni Paesi, addirittura, si sono rifiutati di condividere le informazioni necessarie. D'accordo, ma la Svizzera? Ci arriveremo.

Domanda banale, innanzitutto: perché mai un Paese dovrebbe buttare le dosi in eccesso? Semplice: perché i vaccini, come gli altri farmaci, hanno una data di scadenza. Quelli sviluppati da Pfizer e BioNTech, ad esempio, durano fra i 9 e i 24 mesi. Poi, se non vengono usati, vanno eliminati. Detto della scadenza, anche le continue e frequenti mutazioni del virus, il famigerato SARS-CoV-2, hanno richiesto l'aggiornamento di vecchi lotti con versioni più aggiornate. 

Politico, a ogni modo, ha aggregato i dati di 19 Paesi per i quali ha ottenuto il numero esatto di dosi scartate. Per cinque di questi, la testata si è appoggiata sui media locali. Altri otto Paesi, invece, non hanno condiviso con Politico il dato. 

Dunque, che cosa è emerso nel dettaglio? La Germania, in assoluto, è la nazione che in Europa ha buttato il maggior numero di dosi, 83 milioni. Logico, verrebbe da dire, considerando che è anche il Paese con più abitanti. A ruota l'Italia, con 49 milioni di dosi. Il Paese che, però, è stato più sprecone in rapporto alla popolazione è stato l'Estonia, laddove la Penisola rispetto alla sua popolazione è stato il quinto Paese a gettarne di più. Meglio, in termini assoluti, si è comportato il Lussemburgo, con 473 mila dosi andate in fumo. Rispetto alla popolazione, la palma dei più virtuosi è andata all'Irlanda e, fra le nazioni più popolose, alla Spagna.

In media, per ogni abitante dell'Unione Europea sono state buttate 0,7 dosi. Il costo dello spreco? Moltiplicando le 215 milioni di dosi gettate e il prezzo medio stimato, 19,39 euro, si arriva a 4,168 miliardi di euro. Una fucilata. L'Unione Europea, come noto, ha contrattato con le case farmaceutiche a nome di tutti gli Stati membri. Proprio nella speranza di contenere i costi. Fra i contratti più grossi firmati, nel 2021, c'è quello che prevedeva l'acquisto di 1,1 miliardo di dosi del vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech. In tutto, secondo Politico ai Paesi dell'Unione Europea sono state consegnate 1,5 miliardi di dosi. A suo tempo, l'UE era stata lodata per la strategia adottata e, appunto, per il fatto di essersi mossa come una cosa sola. Con la fine dell'emergenza sanitaria, tuttavia, il numero di dosi per le quali era stato contrattato l'acquisto è stato giudicato esagerato. Tanto in termini di costi quanto a livello di quantità.

E la Svizzera? Eccoci: da noi contattato, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha spiegato, tramite il portavoce Simon Ming, che «finora è stato necessario smaltire un totale di circa 16,6 milioni di dosi». In rapporto alla popolazione totale, 8.815.385, parliamo di 1,88 dosi sprecate per ogni abitante. L'UFSP, tuttavia, ha spiegato di non poter «fornire informazioni in merito» al prezzo legato alle dosi buttate. Si tratta, infatti, di un'informazione «confidenziale». Berna, concludendo, ha comunque fatto prova di generosità donando quasi 8 milioni di dosi ad altri Paesi: 7.969.050 per la precisione, con il Pakistan (1.830.240) e l'Uzbekistan (1.182.420) quali principali beneficiari. 

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