Salute

Su TikTok sbarca lo sballo da Dafalgan, e la «challenge» preoccupa

L'Ufficio del medico cantonale del canton Vaud mette in guarda la popolazione: «Il paracetamolo è disponibile senza ricetta medica, ma non è per questo innocuo, attenzione ai giovanissimi»
© CdT/Chiara Zocchetti
Red. Online
30.01.2025 14:34

Ingerire grandi quantità di paracetamolo per essere ricoverati in ospedale e vedere chi vi resta il più a lungo possibile. È la nuova sfida che spopola su TikTok, in particolare tra gli adolescenti americani. E i media statunitensi riferiscono (già) della morte di un 11.enne.

Ma la #ParacetamolChallange potrebbe arrivare anche in Svizzera. O forse è già arrivata. Il pericolo è stato preso sul serio dai medici cantonali dei cantoni Vaud e Giura, che hanno diffuso un comunicato con l'obiettivo di «mettere in guardia la popolazione contro i pericoli di un abuso di paracetamolo». Il Dafalgan, per intenderci.

«Anche se in Svizzera l'antidolorifico può essere acquistato senza prescrizione medica, non è affatto innocuo: il sovradosaggio può danneggiare seriamente il fegato», scrive il dottor Karim Boubaker, medico cantonale di Vaud. «In casi estremi può portare anche alla morte. Per un adulto, 3-4 grammi sull'arco di 24 ore è il limite massimo da non superare. Per i bambini, 0,06 grammi per chilo di peso».

Tox Info Suisse segnala, nel decorso clinico, «un’insufficienza epatica acuta ed eventualmente un’insufficienza renale». In caso di sovradosaggio massiccio, possono risorgere primariamente uno stato di coma o un’acidosi. I segni di intossicazione includono mal di stomaco, nausea, problemi di coordinazione e pelle gialla.

Il medico cantonale vodese invita la popolazione a «essere vigile», soprattutto se i sintomi compaiono nei bambini o negli adolescenti: «Chiamate subito il medico di famiglia o recatevi al pronto soccorso». Le farmacie sono state sensibilizzate al problema affinché vigilino sulla vendita del paracetamolo ai giovani.

Prima era il Makatussin

Il caso riporta alla mente quanto accaduto qualche anno fa, quando tra i giovanissimi si era diffusa la moda di «sballarsi» con il Makatussin. Il boom di richieste dello sciroppo che contiene codeina risale in realtà già a dieci anni fa, quando ancora in Ticino si poteva ottenere senza prescrizione medica. 

La tendenza arrivava (anche) dalla scena hip hop internazionale, i cui testi citano una bevanda chiamata «lean» o «purple drank», la bibita viola che consiste in un mix di limonata, alcol e sciroppo per la tosse a base di codeina, un alcaloide contenuto nell’oppio.

Il farmacista cantonale, nel corso del 2018, aveva deciso di prendere dei provvedimenti per limitare la vendita nelle farmacie, in particolare a soggetti minorenni. Con una circolare inviata alle farmacie e con l'introduzione di un obbligo di registrazione dei clienti che chiedevano il prodotto, per monitorarne gli acquisti. Poi, dal 2019, è stata introdotto anche in Ticino l'obbligo di prescrizione medica. Nel 2022, il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha stabilito che gli sciroppi per la tosse che contengono i principi attivi codeina o destrometorfano possono essere venduti solo su prescrizione medica a causa dei loro possibili effetti psicoattivi. L’alta corte amministrativa aveva giustificato le sue decisioni con il fatto che i prodotti in questione contengono quantità di principi attivi che richiedono un controllo secondo la legge sugli stupefacenti, poiché creano problemi di dipendenza e abuso. Swissmedic aveva confermato che i preparati sono usati come droghe ricreative, in particolare da adolescenti e giovani adulti.

«Le segnalazioni relative al consumo di medicinali da parte di giovani e adolescenti indicano per il 2023 una certa continuità», si legge nell'ultimo rapporto della Sezione antidroga (SAD) della Polizia cantonale. «In particolare, è emerso che l’assunzione delle "purple drank" (o "lean"), una miscela di sciroppi per la tosse contenenti codeina e bevande dolci gassate, rimane in linea con l’andamento osservato negli ultimi anni. Questa pratica continua a riflettere una tendenza tra i giovani a ricercare esperienze psicotrope in maniera relativamente accessibile e poco costosa».