Telecomunicazioni

Swisscom: «Il nostro modello non è minacciato da Starlink»

L'operatore telefonico vede più opportunità che rischi nello sviluppo di vari servizi satellitari – Il partenariato permette di migliorare la connettività nelle zone poco servite – Oggi ci sono anche limiti tecnologici
©Valerio Rosati / Alamy Stock Photo
Giovanni Galli
22.01.2025 06:00

La rete satellitare Starlink, appartenente alla società SpaceX di Elon Musk, dispone di una licenza anche in Svizzera e sta pubblicizzando la sua offerta per l’accesso a Internet. Tuttora in espansione, la rete conta attualmente circa 7 mila satelliti, collocati nella cosiddetta orbita bassa a 550 km dalla Terra, e copre oltre cento Paesi. Gli abbonati nel mondo sono più di 4 milioni. Con il pagamento una tantum di un kit d’installazione (329 franchi stando al sito ufficiale) e un abbonamento residenziale di 50 franchi al mese è possibile scaricare un quantitativo di dati illimitato. La velocità (da 50 a 250 megabit al secondo) è comunque molto inferiore a quella garantita dalle reti terrestri in fibra ottica.

Cambierà il mercato?

Secondo il consigliere nazionale vallesano Philippe Nantermod, lo sviluppo di reti come Starlink potrebbe rivoluzionare il mercato delle telecomunicazioni, in particolare nelle aree rurali e isolate e avere un impatto significativo sul modello commerciale di Swisscom, di cui la Confederazione detiene la partecipazione maggioritaria. In un’interpellanza, il deputato PLR chiede come valuta Swisscom i rischi concorrenziali legati all’offerta di servizi di telefonia e dati via satellite, se il Governo ritiene necessario incoraggiare partenariati e investimenti e se sta valutando la possibilità di vendere le sua partecipazione. L’offerta di servizi come Starlink può effettivamente costituire un rischio per il principale operatore telefonico svizzero? Il gigante blu non sembra preoccupato. «Swisscom segue attentamente l’evoluzione del mercato degli operatori satellitari», dice il portavoce per la Svizzera italiana Stefano Dell’Era. «Anche se Starlink è uno degli operatori principali, molti altri concorrenti stanno guadagnando rapidamente terreno. Attualmente, gli operatori di satelliti stanno commercializzando le loro soluzioni in complemento ai servizi terrestri, dando priorità alle regioni dove la copertura della rete terrestre è limitata per Internet e per la telefonia. A tal scopo, cercano di stabilire partenariati con operatori di telecomunicazioni regionali per implementare le loro offerte. Pertanto, non vediamo alcuna minaccia per il nostro modello di business».

Che cosa fa il gigante blu

Ma Swisscom intende entrare in questo mercato per offrire a sua volta un domani un servizio telefonico satellitare, così da raggiungere anche le zone più discoste? «Abbiamo integrato i servizi satellitari nel nostro portafoglio di connettività IoT (Internet of Things -Internet delle cose). Questi servizi supportano i nostri sforzi per garantire gli obblighi di servizio universale di telecomunicazioni affidabili», risponde Dell’Era. «Piuttosto che percepire i progressi tecnologici e gli sforzi di espansione degli operatori satellitari come una concorrenza, li consideriamo come un’opportunità per creare partenariati strategici che migliorano la connettività nelle zone scarsamente servite. Grazie ai nostri continui investimenti nella qualità, copertura e performance dell’infrastruttura della rete svizzera, queste regioni si riducono progressivamente poiché si riesce a offrire un servizio sempre migliore». Quali sono i limiti tecnologici dei servizi satellitari rispetto a quelli terrestri? «I servizi satellitari non sono ancora in grado di sostituire le offerte di telefonia o Internet terrestri», prosegue il portavoce di Swisscom, «poiché a causa di restrizioni regolamentari e tecniche non possono competere con l’efficienza dei costi, delle prestazioni e della capacità delle reti terrestri. Tra gli esempi si possono citare la mancanza di copertura all’interno degli edifici, i servizi esclusivamente SMS e le capacità di streaming molto limitate».

Salt in attesa

Al fronte c’è anche il terzo operatore, Salt. Nel marzo 2023, è stato il primo in Europa ad annunciare una collaborazione con SpaceX per fornire alla sua clientela una copertura su tutto il territorio svizzero. L’obiettivo è di assicurare un accesso mobile che supera i limiti delle reti cellulari tradizionali, estendendo la copertura ad aree remote e ancora poco servite. Il progetto avrebbe dovuto cominciare a concretizzarsi l’anno scorso ma il lancio dell’offerta basata su Starlink è in ritardo. «La tecnologia satellitare Direct-to-Cell (ndr che consente di utilizzare la connessione via satellite direttamente dallo smartphone) richiede ancora chiare condizioni quadro normative in Svizzera e nei Paesi limitrofi prima della sua introduzione commerciale» ha dichiarato in dicembre l’azienda a ICT Journal. I tempi per la messa a disposizione di questo servizio non sono ancora noti.