Il caso

Syndicom contro Tamedia: «Pensa ai profitti invece di investire nel giornalismo»

L'azienda mediatica ha annunciato che intende sopprimere circa 300 posti di lavoro – Il sindacato: «Negli ultimi 15 anni, gli azionisti del gruppo TX, proprietario di Tamedia, si sono intascati più di 670 milioni di dividendi da un utile di 2,2 miliardi»
©CHRISTIAN BEUTLER
Red. Online
27.08.2024 10:15

(Aggiornato alle 11.09) L'azienda mediatica zurighese Tamedia, è notizia di questa mattina, intende sopprimere circa 300 posti di lavoro: 200 nella tipografia e altri 90 nelle redazioni. Il sindacato syndicom, in una nota, ha duramente criticato i «licenziamenti di massa e la chiusura dei centri tipografici di Losanna e Zurigo» annunciati dal gruppo editoriale. Tamedia, accusa syndicom, «si concentra ancora una volta sulla massimizzazione dei profitti invece di assumersi la sua responsabilità sociale e investire nel giornalismo». Quindi la richiesta: «syndicom chiede a Tamedia di correggere la sua strategia aziendale, di continuare a gestire le tipografie, di mantenere il maggior numero possibile di posti di lavoro e di migliorare il piano sociale». 

Stephanie Vonarburg, vicepresidentessa e responsabile del Settore Media del sindacato syndicom, ha commentato: «Negli ultimi 15 anni, gli azionisti del gruppo TX, proprietario di Tamedia, si sono intascati più di 670 milioni di dividendi da un utile di 2,2 miliardi. Allo stesso tempo, Tamedia ha licenziato centinaia di dipendenti. Il Gruppo TX continua ad essere molto redditizio, questa politica di ridimensionamento senza nessun riguardo per il personale deve finire».

Michael Moser, segretario centrale del Settore dei media del sindacato syndicom, ha aggiunto: «Tamedia si ritira dal settore della tipografia senza alcuna necessità economica ma bensì per vendere le sue proprietà a Lausanne e Zurigo a prezzi elevati sul mercato immobiliare. È inaccettabile e devastante per il personale. Chiediamo che Tamedia si assuma la sua responsabilità sociale».

Nella nota, syndicom ha invitato il personale di Tamedia a partecipare alle riunioni del personale ed esercitare i propri diritti. Insieme alle commissioni del personale, syndicom lavorerà per mantenere i posti di lavoro, migliorare il piano sociale e le condizioni di lavoro». syndicom ha invitato gli interessati a prendere contatto in caso di domande o dubbi.

Dello stesso tenore le considerazioni di Impressum, che su X ha condannato la decisine di Tamedia. Il sindacato ha chiesto lo stop ai licenziamenti, accusando Tamedia di non avere una strategia, ma di agire solo per soddisfare l'avidità dei grandi azionisti. Nel proprio comunicato, Impressum ha anche contestato il pagamento di dividendi per un totale di 65 milioni di franchi da parte del Gruppo TX, proprietario di Tamedia (cifre che risalgono al marzo 2024).

L'associazione professionale esorta quindi Tamedia a desistere dalla distribuzione degli utili finché sono in corso o sono imminenti misure di ristrutturazione. «Tale denaro andrebbe invece investito in riserve e nel giornalismo per poter assorbire le future fluttuazioni del mercato o i licenziamenti».

Tagli, ma dove?

Tamedia, appunto, vuole tagliare 90 posti di lavoro a tempo pieno nelle sue redazioni, ma non è ancora chiaro dove. La CEO Jessica Peppel-Schulz non ha rivelato in conferenza stampa quanti posti di lavoro saranno tagliati e in quali redazioni. Tamedia intende aspettare i risultati della procedura di consultazione. Secondo i piani, in futuro il gruppo avrà ancora 1200 dipendenti, contro i 1400 attuali. Gli impieghi equivalenti a tempo pieno sono attualmente 1225, stando al rapporto semestrale.

Tamedia prevede di chiudere le tipografie di Bussigny (VD) e Zurigo rispettivamente nel 2025 e nel 2026, mentre per Berna «non c'è un orizzonte temporale», come ha detto Peppel-Schulz. Verranno stampate lì anche testate esterne al gruppo e tutte le testate di Tamedia continueranno a essere pubblicate come giornali cartacei.