«Terroristi» in Venezuela: «Un cittadino svizzero è stato arrestato»
Che cosa succede, in Venezuela? Le autorità del Paese, dalla contestata rielezione del presidente Nicolás Maduro, lo scorso luglio, hanno arrestato 125 – citiamo – «mercenari» sospettati di «terrorismo». Secondo il ministro degli Interni, Diosdado Cabello, nella lista figurano anche cittadini svizzeri. Queste persone, leggiamo, sono accusate di aver fomentato complotti «terroristici» e di aver partecipato ad «azioni destabilizzanti». Il governo venezuelano, tuttavia, non ha specificato la data esatta degli arresti né tantomeno il motivo per cui ne sta parlando soltanto ora.
Sappiamo, questo sì, che il clima in Venezuela è particolarmente instabile a livello politico. Dicevamo della contestata rielezione di Maduro: il candidato dell'opposizione, Edmundo González, ha rivendicato la vittoria. Anche agli occhi degli Stati Uniti e di molti altri Paesi il vincitore legittimo è González. Al contrario, le autorità elettorali del Paese hanno mantenuto la loro linea e, nonostante le denunce di brogli, dichiarato la vittoria del presidente uscente, Maduro appunto, al potere da quasi dodici anni. All'inizio di settembre, González ha lasciato il Venezuela per rifugiarsi in Spagna, dove ha chiesto asilo politico. Ora, però, lo stesso González ha lasciato intendere di voler fare ritorno nel Paese per prestare giuramento come nuovo presidente. Parentesi: González è oggetto di un mandato di arresto in Venezuela. Pochi giorni fa, il governo in carica ha pure annunciato che sulla sua testa pende una taglia da 100 mila dollari.
Ma torniamo ai 125 «mercenari». Chi sono? E quanti hanno un passaporto svizzero? Da noi contattato, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha spiegato di essere «a conoscenza dell'arresto di un cittadino svizzero in Venezuela». E ancora: «L'ambasciata svizzera a Caracas – ha spiegato il portavoce Valentin Clivaz – è in contatto con le autorità locali competenti». Per ragioni «di protezione dei dati e della privacy, non è possibile comunicare altre informazioni in merito» ha concluso il Dipartimento.