Guerra

«Un mercenario svizzero è stato ucciso in Ucraina»

La conferma del DFAE: «L’ambasciata svizzera a Kiev è stata informata dall’esercito ucraino all’inizio dell’anno che un cittadino svizzero era stato apparentemente ucciso in azione»
© KEYSTONE (EPA/SERGEY KOZLOV)
Red. Online
12.02.2025 07:34

Un mercenario svizzero è stato ucciso in Ucraina. Lo riferisce SRF, che parla del «primo cittadino elvetico morto al fronte».

La conferma dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE): «L’ambasciata svizzera a Kiev è stata informata dall’esercito ucraino all’inizio dell’anno che un cittadino svizzero era stato apparentemente ucciso in azione». Il DFAE è in contatto con i parenti del defunto.

Le circostanze del decesso non sono chiare, soprattutto perché non si sa in quale unità lo svizzero abbia prestato servizio e in quale area fosse di stanza. L'esercito ucraino non ha rilasciato informazioni.

Secondo «Rundschau», la giustizia militare svizzera ha aperto 13 procedimenti penali per servizio militare all'estero. Secondo il diritto penale militare svizzero, il servizio all’estero – come l’essere un mercenario – può essere punito con una pena detentiva fino a tre anni o una multa.

Il cittadino svizzero tornato in Ucraina per combattere i russi

Jona Neidhart è uno degli svizzeri disposti ad accettare eventuali conseguenze. Nonostante il procedimento penale aperto nei suoi confronti dalla giustizia militare elvetica, poche settimane fa è tornato in Ucraina. Ha già servito Kiev come mitragliere, fuciliere e carrista. Dopo due anni di guerra, lo scorso giugno è tornato in Svizzera. Ma ha subito espresso la sua volontà di tornare al fronte. «Preferibilmente, con un'unità che combatta in prima linea, in modo da poter prendere a calci nel sedere i russi».

Recandosi nuovamente in Ucraina, Neidhart corre il rischio di essere condannato a quattro anni e mezzo di carcere invece di tre. Parallelamente, è in esame un'iniziativa parlamentare del consigliere nazionale socialista grigionese Jon Pult. Iniziativa che chiede l'impunità per tutti i cittadini svizzeri che combattono in Ucraina. «È vero che quello che fanno queste persone è illegale. Ma è in linea con i valori svizzeri, perché stanno difendendo la democrazia e la sovranità di un Paese. Ecco perché non dovremmo perseguire queste persone». L'iniziativa sarà discussa venerdì dalla Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale.

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