Verso informazioni più tempestive sugli autori di reati sessuali

Per evitare recidive in caso di reati relativi alla sfera sessuale, in futuro dovrebbe essere possibile rendere note, a determinate condizioni, le iscrizioni nel casellario giudiziale anche quando non è stata ancora pronunciata una sentenza passata in giudicato. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati, approvando senza opposizioni una mozione del «senatore» Beat Rieder (Centro/VS). L'oggetto passa sui banchi del Consiglio nazionale.
Già oggi, le associazioni sportive o le organizzazioni giovanili possono chiedere un estratto specifico per privati per vedere se una persona è pregiudicata per reati sessuali.
Secondo l'atto di Rieder, la legge federale sul casellario giudiziale informatizzato va però modificata: le decisioni penali concernenti questo tipo di reati devono figurare sull'estratto dopo la pronuncia in prima istanza, e non soltanto dopo una sentenza definitiva. Questo principio dovrà applicarsi perlomeno nei casi in cui non viene contestata la colpevolezza accertata in primo grado.
Stando al testo della mozione, attualmente sull'estratto specifico per privati compaiono le sentenze che prevedono un divieto di esercitare un'attività o una professione o un divieto di avere contatti o di accedere ad aree determinate emanato allo scopo di proteggere minori, altre persone particolarmente vulnerabili o pazienti nel settore sanitario. Esso mira a meglio proteggere questi gruppi dai delinquenti sessuali.
Tuttavia, ha dichiarato Rieder, questa protezione è inadeguata, poiché contempla unicamente le sentenze passate in giudicato, che a volte vengono emesse solo diversi anni dopo. In questo lasso di tempo, l'autore può continuare a lavorare e potenzialmente commettere altri reati sessuali.
Secondo Rieder, la novità non è in contrasto con la presunzione di innocenza, che continuerà ad essere applicata. Il Consiglio federale, sostenendo che i dati dei procedimenti penali in corso non dovrebbero finire nelle mani di privati, era contro l'atto parlamentare, ma tale linea non ha convinto nessun «senatore» al momento del voto.