Camere federali

Via il valore locativo, anche per le case di vacanza

Visto il cambiamento di rotta effettuato oggi dai «senatori», il nuovo balzello dovrà giocoforza essere approvato anche dalla Camera di cantoni: il progetto non potrà entrare in vigore senza imposta immobiliare speciale
© CdT/ Chiara Zocchetti
Ats
18.12.2024 12:39

L'imposta sul valore locativo sarà abolita per tutte le residenze, ossia anche quelle secondarie, e non solo quelle primarie. Lo hanno deciso oggi Consiglio degli Stati (22 voti contro 15 e 6 astenuti) e Nazionale (114 sì, 57 no e 19 astensioni) approvando le proposte della Conferenza di conciliazione.

L'imposta sul valore locativo - un reddito fittizio da cui il proprietario può dedurre gli interessi passivi e i costi di manutenzione - esiste in Svizzera dal 1915. I tentativi di abolirla sono ripetutamente falliti alle urne e in Parlamento. Le Camere federali sono ora tornate alla carica da qualche anno.

La decisione odierna dei «senatori» è giunta un po' a sorpresa. Nelle sedute precedenti, la Camera aveva infatti per ben tre volte respinto la soluzione proposta da governo e Consiglio nazionale, che volevano una trasformazione totale del sistema, ossia l'abolizione del valore locativo per le residenze primarie e secondarie.

Per gli Stati - che militavano per la soppressione del reddito locativo unicamente per le residenze principali - tale soluzione sarebbe troppo penalizzante per i cantoni periferici. Per addolcire la pillola, il Nazionale ha proposto l'introduzione di un'imposta immobiliare speciale.

Grazie a quest'ultima i Cantoni di montagna e quelli a vocazione turistica, scettici nei confronti di un cambio totale di sistema in ragione delle minori entrate che rischiano di subire, otterranno una possibilità di compensazione. Tale imposta era stata respinta dagli Stati in prima lettura.

Visto il cambiamento di rotta effettuato oggi dai «senatori» questo nuovo balzello dovrà giocoforza essere approvato anche dalla Camera di cantoni. La riforma adottata oggi precisa infatti nero su bianco che il progetto non potrà entrare in vigore senza imposta immobiliare speciale (che dovrà essere anche approvata da popolo e cantoni in votazione, visto che implica una modifica della Costituzione).

La riforma prevede anche un altro aspetto: quale contraltare alla soppressione del reddito locativo, non sarà più possibile dedurre dalla dichiarazione delle imposte i lavori effettuati presso le proprie abitazioni. L'ammontare della deduzione per gli interessi su debiti risulterà dalla quota di beni immobili (esclusa la proprietà abitativa ad uso proprio) sulla sostanza complessiva.

Nel breve dibattito tenutosi stamane agli Stati, diversi «senatori» hanno espresso il loro disappunto in merito al risultato uscito dalla Conferenza di conciliazione. Per Pascal Broulis (PLR/VD) si tratta di «scegliere tra le peste e il colera». Per il vodese non sarà facile far passare il progetto in votazione popolare. Insomma, il «no» alla riforma potrebbe solo essere rimandato. A tal proposito Stefan Engler (Centro/GR) ha detto che non effettuerà alcun lavoro di ristrutturazione a breve termine della sua casa perché, ha sostenuto, «non credo che il valore locativo sarà abolito tanto presto».

Scetticismo è stato espresso anche al Nazionale, in particolare da Samuel Bendahan (PS/VD): con la riforma sarà più rischioso diventare proprietari, dal momento che non si potrà più dedurre dalle imposte gli interessi ipotecati. «Se questi aumenteranno, non ci sarà un controbilanciamento a livello di imposte», ha spiegato il vodese. A suo avviso, inoltre, la riforma potrebbe favorire il lavoro nero, visto che i lavori effettuati presso la propria abitazione non saranno più deducibili. Insomma, i problemi che crea il progetto sono superiori ai vantaggi.

L'imposta sul valore locativo è fortemente penalizzante per i pensionati, ha replicato Beat Walti (PLR/ZH) Si deve infatti pagare delle imposte su un reddito che de facto non c'è, ha aggiunto.

Martin Hübscher (UDC/ZH) ha puntato il dito contro un altro inconveniente della legge in vigore: «lo Stato ricompensa l'indebitamento». È anche a causa di questo aspetto che gli svizzeri hanno uno dei tassi d'indebitamento privati più alti, ha sottolineato.

La Legge federale concernente il cambio di sistema nell'ambito dell'imposizione della proprietà abitativa è ora pronta per le votazioni finali di venerdì. Come accennato, il Decreto federale concernente l'imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie passa agli Stati, che se ne occuperanno domani.