L'intervista

Viagogo: Gabriele Censi svela la situazione sulla rivendita dei biglietti

Con l'organizzatore di eventi e fondatore di GC Events affrontiamo il tema del secondary ticketing
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07.04.2023 13:00

Viagogo, nel corso degli anni, è stata sanzionata più volte in merito alla rivendita dei biglietti per eventi sportivi e culturali. Non in Svizzera però, dove la situazione risulta essere ben diversa come avevamo visto in un precedente articolo. A questo proposito abbiamo sentito Gabriele Censi, organizzatore di eventi e fondatore di GC Events per avere un quadro più chiaro della situazione. Anche a livello locale, dal momento che Censi è molto attivo anche in Ticino.

Gabriele Censi, sono diverse le problematiche legate all’acquisto dei biglietti su Viagogo. Perché è ancora possibile acquistarli?
«Premesso che conosco la piattaforma solo come utente, posso dire che nonostante le diverse problematiche legate all’acquisto dei biglietti Viagogo ha sviluppato una serie di soluzioni online per gestire i propri acquisti e le rivendite di biglietti in modo da rendere legale il proprio business. Questo, tuttavia, a discapito delle persone che non sanno che questa piattaforma online è un sito di bagarinaggio, o secondary ticketing. Alcuni utenti sono consapevoli che il prezzo del biglietto che acquistano è maggiorato. Per cui, a ridosso di importanti eventi sportivi sono anche disposti a spendere di più pur di comprarli. Altri, invece, si sentono ingannati quando scoprono che avrebbero potuto ottenere i biglietti pagando un prezzo di gran lunga inferiore. Proprio per questa ragione, noi di GC Events consigliamo ai nostri utenti di rivolgersi esclusivamente a siti certificati come ticketcorner.ch».

Ma Viagogo non dovrebbe già essere fuori dal mercato per concorrenza sleale?
«Non necessariamente, tanto più se è possibile rendere gli utenti più attenti e consapevoli dei loro acquisti. L’operazione di rivendita dei biglietti non è di per sé illecita: è possibile compiere questa operazione anche attraverso i comuni canali di social network come Facebook. Quando una persona non può andare a un concerto è libera di rivendere il proprio biglietto. Allo stesso modo, simili operazioni sono possibili per un’azienda come Viagogo. In tal caso, però, sarebbe doveroso specificare che si tratta di una rivendita. È possibile quindi modificare il modo in cui si sviluppa l'intera procedura per evitare che gli utenti inesperti acquistino biglietti pensando che Viagogo sia un canale ufficiale di vendita».

La sua reputazione negativa è sufficiente a decretarne il fallimento?
«Molte persone, ormai, sono sempre più consapevoli del modo di operare di Viagogo. Infatti, l’azienda ha dovuto affrontare diverse sfide riguardo alla rivendita dei biglietti. Tuttavia, opera ancora. Sicuramente, la reputazione e la percezione pubblica dell'azienda possono influire sulla sua capacità di generare entrate e garantire finanziamenti, ma considerando la situazione attuale non si può affermare che è definitivamente fallita».

Viagogo aveva fatto parlare di sé già nel 2012, quando l'Antitrust inglese avvertì l'azienda della necessità di correggere gli annunci ingannevoli sul sito e di adeguare i prezzi alla realtà del mercato. Nel mondo esistono anche altri siti di rivendita di biglietti. StubHub, ad esempio, è tra i più importanti, con una vasta scelta di eventi sportivi, musicali e teatrali. Tuttavia, pure queste piattaforme hanno ricevuto critiche per i prezzi elevati dei biglietti e per gli annunci ingannevoli. Per questo motivo, sempre più persone preferiscono i canali ufficiali o i siti di vendita affidabili.