Svizzera

Vincenzo Mascioli è il nuovo segretario di Stato della migrazione

Dal prossimo primo gennaio subentrerà a Christine Schraner Burgener, in carica dal 2022, che ha deciso di passare al Dipartimento federale degli affari ester
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Ats
16.10.2024 14:35

Il Consiglio federale ha nominato oggi Vincenzo Mascioli nuovo segretario di Stato della migrazione. Dal prossimo primo gennaio subentrerà a Christine Schraner Burgener, in carica dal 2022, che ha deciso di passare al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Mascioli, 54 anni, è attualmente vicedirettore presso la Segreteria di Stato della migrazione (SEM). «Siamo convinti che sia la persona giusta per rappresentare al meglio la SEM sullo scacchiere nazionale e internazionale», ha affermato il conigliere federale Beat Jans in conferenza stampa a Berna.

Mascioli conosce a fondo sia la dimensione internazionale della migrazione sia la politica nazionale svizzera, ha proseguito, aggiungendo che, oltre all'esperienza nel dossier migratorio, vanta un comprovato spirito dirigenziale, un'elevata competenza sociale, acume diplomatico e politico, nonché spiccate doti comunicative e negoziali.

Nella sua veste di segretario di Stato della migrazione, Mascioli sarà a capo di circa 1300 collaboratori. Assumerà la guida strategica della SEM, attuando e portando avanti sia la politica in materia di asilo, stranieri e integrazione sia la politica migratoria estera della Svizzera.

Lavorerà a stretto contatto con il Parlamento, le autorità cantonali, comunali e federali, le organizzazioni non governative del settore migratorio, le organizzazioni internazionali e i partner stranieri. Sul piano internazionale, difenderà gli interessi della Svizzera nel settore migratorio.

«Da qualche parte ho letto che questo impiego è il più difficile della Svizzera», ha rilevato Jans, in particolare per come interagisce con tutta una serie di dossier. «Abbiamo bisogno di soluzioni», ha aggiunto il consigliere federale, assicurando di voler migliorare sia nell'integrazione al mondo del lavoro di chi resta, si nell'ambito dei rinvii. «Sono grandi sfide, che nessuno meglio di Vincenzo Mascioli può affrontare».

«Mi rallegro, ma ho grande rispetto per questo compito», ha replicato Mascioli, ricordando che da diversi anni si occupa di migrazione. Dalle crisi dobbiamo imparare, ha aggiunto, evocando le primavere arabe, il Covid, la guerra in Ucraina. «La mia priorità sarà chiaramente rivolta a livello nazionale», ha aggiunto, citando la collaborazione con Cantoni e Comuni.

Interpellato da un giornalista in merito ai progetti di esternalizzazione dell'accoglienza di migranti, come quello dell'Italia con l'Albania, Mascioli ha detto che il Consiglio federale è aperto ai nuovi sviluppi in quest'ambito.

A una domanda sulle relazioni con i Paesi vicini, Jans ha detto di avere contatti frequenti e positivi con i rispettivi ministri. Con Matteo Piantedosi e Bruno Retailleau non siamo ancora riusciti a incontrarci, ma stiamo cercando di mettere in agenda un incontro, ha aggiunto.

Mascioli lavora nell'Amministrazione federale dal 2005, prima in veste di collaboratore scientifico delle Commissioni della gestione delle Camere federali e, dal 2007 al 2010, come relatore nello Stato maggiore personale del consigliere federale Moritz Leuenberger nel Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC).

Collaboratore personale della consigliera federale Simonetta Sommaruga nel Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) dal 1° novembre 2010, egli ha curato anche il dossier migratorio e in particolare la riforma della legge sull'asilo, accolta a larga maggioranza popolare nel 2016, prima di assumere nel 2017 la carica di vicedirettore della SEM a capo dell'ambito direzionale Affari internazionali, comprendente le divisioni Ritorno, Cooperazione internazionale e Cooperazione europea.

Nella sua funzione di vicedirettore della SEM, Mascioli ha anche lavorato con le consigliere federali Karin Keller-Sutter ed Elisabeth Baume-Schneider, che hanno preceduto Jans ai vertici del DFGP.

In precedenza è stato per diversi anni redattore editoriale e docente all'Alta scuola pedagogica di Zurigo. È titolare di un diploma d'insegnamento medio conseguito all'Università di Zurigo.