Assemblea generale

Viola Amherd e Ignazio Cassis promuovono le riforme ONU

La presidente della Confederazione: il mondo è «sempre più segnato dalle ineguaglianze, dal calo demografico e dalla sfiducia» – Il capo del DFAE: «Fondamentale rispettare e proteggere il personale umanitario»
© KEYSTONE (EPA/OLGA FEDROVA)
Ats
24.09.2024 08:25

La presidente della Confederazione Viola Amherd e il «ministro» degli esteri Ignazio Cassis rappresentano la Svizzera questa settimana per il vertice di alto livello che apre la 79. sessione dell'Assemblea generale dell'ONU. Per i due rappresentanti elvetici alle Nazioni unite è tempo di riforme e di rafforzare il multilateralismo.

Durante una riunione di ieri, Amherd ha descritto il mondo come «sempre più segnato dalle ineguaglianze, dal calo demografico e dalla sfiducia». Lo stesso giorno a New York Cassis si è detto preoccupato per l'aumento globale del numero di conflitti armati - 120 attualmente, contro due dozzine 25 anni fa - in seguito al quale milioni di persone hanno bisogno di aiuto umanitario e protezione.

Nel suo discorso odierno (attorno alle 17.30, ora svizzera), Amherd parlerà fra le altre cose delle esperienze fatte dalla Svizzera quale membro del Consiglio di sicurezza fra il 2023 e il 2024. In un incontro con l'agenzia Keystone-ATS, la presidente della Confederazione ha lodato il lavoro dei diplomatici svizzeri che si impegnano attivamente in seno al Consiglio per l'aiuto umanitario e la protezione della popolazione civile.

Cassis dal canto suo parteciperà al Consiglio di sicurezza nel pomeriggio di oggi (ora locale) quando si parlerà di Ucraina. Saranno presenti anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il segretario di Stato americano Antony Blinken. Non è invece chiaro se presenzierà il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov, presente all'ONU.

Il ticinese si è fra le altre cose detto preoccupato del fatto che i collaboratori dell'ONU sono sempre più sovente nel mirino di attacchi. Il consigliere federale ha ribadito l'obbligo di Stati e parti in conflitto di rispettare e proteggere il personale umanitario.