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Lo spettacolo dei fuochi d'artificio, a Lugano, chiude il Primo Agosto

È stata una giornata di festa, grigliate e discorsi – Viola Amherd: «In un mondo in crisi, dobbiamo agire e difendere i nostri valori» – Christian Vitta: «Viva la Vallemaggia! Viva il Ticino! Viva la Svizzera!» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Lo spettacolo dei fuochi d'artificio, a Lugano, chiude il Primo Agosto
Red. Online
01.08.2024 12:00
23:30
23:30
Lo spettacolo dei fuochi, a Lugano

C’era tanta gente, questa sera, in centro città a Lugano, per gli abituali fuochi d’artificio. Uno spettacolo che non ha lasciato indifferente il pubblico accorso. Ha aperto la serata il sindaco Michele Foletti, con la sua allocuzione. E poi, a introdurre i fuochi - utilizzato un materiale, per le bombe pirotecniche, fatto di carta di riso o carta biodegradabile al 100% -, ci ha pensato la Civica Filarmonica di Lugano.

22:04
22:04
Philippe Lazzarini contestato a Losanna

La guerra a Gaza si è invitata alla cerimonia del Primo agosto a Losanna. L'ospite d'onore Philippe Lazzarini, Commissario generale dell'Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA), è stato contestato da manifestanti pro-israeliani.

Già l'annuncio dell'arrivo del neocastellano aveva suscitato critiche a fine giugno, essenzialmente negli ambiti pro-israeliani. Israele accusa in effetti l'UNRWA di avere legami con Hamas.

Questa sera le voci critiche si sono fatte sentire e, durante la prima parte della cerimonia, ogni volta che veniva fatto il nome di Lazzarini fischi si innalzavano dalla folla. Durante il suo discorso sono stati poi esposti cartelli di protesta.

21:37
21:37
Ignazio Cassis a Sessa

Il consigliere federale Ignazio Cassis, in serata, è stato ospite a Sessa nell'ambito dei festeggiamenti per il 1. Agosto. «Insieme siamo più forti» ha ribadito il «ministro» degli Esteri. «Unità nella diversità è proprio ciò che più caratterizza il nostro Paese». E ancora: «Sessa, Tresa, la Svizzera italiana non sono periferia. Sono al cuore della Svizzera. Sono uno dei cuori pulsanti della Svizzera». Spazio anche a una sorta di definizione della politica: «La politica definisce le premesse perché le imprese possano creare lavoro e ricchezza, ciò che riempie le casse pubbliche. Ma nel nuovo contesto mondiale è sempre più difficile creare tali premesse». La Svizzera, tuttavia, sembrerebbe essere un'eccezione: «La nostra democrazia ce lo permette. Ed è un’incredibile ricchezza. Tutti noi possiamo fare qualcosa. Possiamo continuare a volere la Svizzera, da qui il nome in tedesco di Willensnation».

21:31
21:31
Mario Branda cita Cesare Pavese

Anche Mario Branda, sindaco di Bellinzona, non ha mancato l'appuntamento con il 1. Agosto. Branda, nel suo discorso, ha innanzitutto celebrato la comunità, sottolineando l’importanza di festeggiare insieme. E per insieme intendeva giovani, anziani, persone sane e malate, credenti, agnostici e stranieri. Branda ha poi ricordato la sua infanzia e sviscerato alcuni aneddoti legati al 1. Agosto e all'allunaggio del 1969. Spiegando come il senso di appartenenza, in realtà, sia qualcosa di più grande. Qualcosa che vada oltre l'individuo e l'individualità. «Una famiglia, un territorio, un’idea, un Paese». E un Paese, ha aggiunto citando Cesare Pavese, in ogni caso ci vuole: «Un Paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta lì, ad aspettarti. Fare parte, essere parte, anche questo è Svizzera. Ho un ricordo d’infanzia di un 1. Agosto trascorso a Zurigo da parenti».

21:15
21:15
Le parole di Michele Foletti

In attesa del tradizionale spettacolo pirotecnico sul Lago di Lugano, il sindaco Michele Foletti ha, per così dire, scaldato i motori con il suo discorso per il 1. Agosto. Qui, in streaming, le sue parole.

20:51
20:51
De Rosa in Valle di Blenio

Intervenuto a Blenio, il consigliere di Stato Raffaele De Rosa nella sua allocuzione ha sottolineato la bellezza naturale e le sfide che il territorio affronta. Non solo, De Rosa si è soffermato sull'importanza di gestire in modo sostenibile le risorse naturali e di promuovere pratiche per contrastare i cambiamenti climatici. Citando, a mo' di esempio, i recenti disastri in Mesolcina e Vallemaggia e Vallese come esempio di solidarietà e resilienza della comunità di fronte alle avversità. De Rosa ha pure evidenziato la necessità di contrastare lo spopolamento, valorizzare l'agricoltura e puntare verso uno sviluppo sostenibile e armonioso mediante progetti come la Visione 2035. Il consigliere di Stato ha infine esortato alla fratellanza e solidarietà, rinnovando l'impegno verso un futuro prospero e sostenibile per la Valle di Blenio.

20:43
20:43
La delegazione di Croce Rossa Svizzera Sezione del Sottoceneri al corteo serale di Lugano

Come ogni anno, erano presenti anche i collaboratori e le collaboratrici, i volontari e le volontarie di Croce Rossa Svizzera, Sezione del Sottoceneri (CRSS), al corteo serale della Città di Lugano del 1. agosto 2024. Ad aprire la sfilata della delegazione, la storica volontaria Tiziana Molinari.

19:36
19:36
«Festeggiamo una Svizzera che sia solidale, innovativa e resiliente»

«Le zone di montagna non vanno abbandonate». E ancora: «Si riformi il settore dei Politecnici federali organizzandolo idealmente in una sorta di laboratorio nazionale che si occupi in maniera coordinata e interdisciplinare della mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, delle nuove fonti di energia e della trasformazione digitale, riuscendo così meglio a dare quelle risposte, concrete e di speranza, non solo politiche, ma anche scientifiche, al Paese, fatto anche di comunità di regioni di montagna, che chiedono di continuare a esistere».

Prendendo spunto dalla situazione di arretratezza formativa, tecnica ed economica che contraddistingueva l’intero Cantone Ticino ai tempi della costituzione della Svizzera moderna e a come si sia poi evoluto grazie all’azione ispiratrice e riformatrice di figure, ad esempio, come Stefano Franscini (diffusamente evocato nel discorso ufficiale tenuto a Faido), nelle sue allocuzioni del primo d’agosto a Massagno a mezzogiorno e a Faido in serata, il consigliere nazionale del PLR Simone Gianini ha severamente criticato chi nelle scorse settimane («dai salotti ovattati d’Oltralpe») ha sostenuto, con riguardo ai danni provocati dal maltempo in Ticino, Vallese e Grigioni, che bisognerebbe chiedersi se sia ancora sensato investire nella ricostruzione e nella protezione di valli laterali che sarebbe invece meglio non vengano più abitate.

Per il consigliere nazionale, la risposta da dare nel giorno del Natale della Patria è al contrario quella di richiamare con forza alla coesione e solidarietà nazionale («no, un abbandono non lo permetteremo» ha sottolineato a Faido), continuando a investire in opere di premonizione e cura del paesaggio «in tutte le zone abitate del Paese», come fu fatto sin dalle devastanti alluvioni del 1868 «senza che qualcuno si sognasse di abbandonarle al proprio destino».

In tempi in cui i cambiamenti climatici intensificano la forza e la frequenza di eventi naturali sempre più estremi, Gianini ha però anche sottolineato che «siamo chiamati a incrementare gli sforzi, proprio com’è già stato determinante in passato, sulla formazione delle giovani generazioni, elevando il grado d’istruzione e di abilità professionale, in tutte le professioni, verso la resilienza e mitigazione dell’effetto dei pericoli naturali, con lo scopo di prevedere ancor meglio, costruire ancor meglio, proteggere ancor meglio il nostro Paese (tutte le zone abitate del nostro Paese!)». E una delle occasioni in questo senso, che Gianini ha indicato personalmente di sostenere, è quella di riformare l’attuale organizzazione del settore dei Politecnici federali, come ha annunciato negli scorsi giorni di voler fare il Consiglio dei politecnici, orientandolo non più solo per competenze, ma per missioni strategiche, idealmente in una sorta di grande laboratorio nazionale (uno Swiss National Lab), che si occupi in maniera coordinata e interdisciplinare della mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, delle nuove fonti di energia e della trasformazione digitale, riuscendo così meglio «a dare quelle risposte, concrete e di speranza, non solo politiche, ma anche scientifiche, alle comunità delle regioni di montagna, che chiedono di continuare ad esistere».

17:17
17:17
In 2.500 hanno visitato Palazzo federale

Nella giornata delle porta aperte in questo Primo agosto 2.459 persone hanno visitato il Palazzo federale a Berna. Nei momenti di maggiore affluenza i tempi d'attesa hanno raggiunto le due ore.

A comunicare i dati è stata una portavoce dell'assemblea federale all'agenzia Keystone-ATS.

La giornata è stata incentrata sul tema del dialogo, avevano reso noto la scorsa settimana i Servizi del Parlamento. La presidente degli Stati Eva Herzog e quello del Nazionale Eric Nussbaumer hanno risposto alle domande del pubblico e discusso di temi d'attualità con i partecipanti.

16:57
16:57
Keller-Sutter: «Svizzera-USA, ispirazione reciproca»

Nonostante le differenze, la Svizzera e gli Stati Uniti hanno delle affinità storiche, che la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha voluto sottolineare oggi a New York in occasione delle celebrazioni del Primo agosto.

«Una potenza globale come gli Stati Uniti e un piccolo Paese neutrale come la Svizzera non hanno sempre gli stessi interessi», ha ammesso la ministra delle finanze nel suo discorso, pronunciato accanto al sindaco di New York, Eric Adams. La sangallese ha però preferito porre l'accento su cosa accomuna storicamente i due Stati, affermando che si tratta soprattutto di «ispirazione reciproca».

Keller-Sutter ha citato la prima frase della Dichiarazione di indipendenza americana: tutti gli uomini sono creati uguali, sono dotati dal loro Creatore di alcuni diritti inalienabili, tra questi vi sono la vita, la libertà e la ricerca della felicità.

A suo avviso, questo «perseguimento della felicità» non sarebbe stato incluso se i padri fondatori degli Stati Uniti non avessero studiato il lavoro della «scuola francese di diritto naturale», un movimento illuminista del XVIII secolo. Al contrario, i padri della Costituzione svizzera adottarono un sistema politico bicamerale nel 1848, ispirandosi proprio agli americani.

La consigliera federale ha sottolineato l'importanza di questo terreno comune in un momento in cui l'idea di democrazia e libertà viene minata in tutto il mondo. A tal proposito ha citato le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, le rivendicazioni della Cina nel Mar Cinese Meridionale, il debito internazionale «che ha raggiunto proporzioni allarmanti», il cambiamento climatico e le migrazioni.

Le vittorie elettorali dei populisti dovrebbero essere un campanello d'allarme per le forze politiche moderate, ha aggiunto. Si tratta di un «invito ad ascoltare i cittadini» e a condurre il dibattito in modo libero e pacifico, sforzandosi davvero di trovare le soluzioni migliori.

«Dobbiamo essere aperti al compromesso», ha proseguito Keller-Sutter. Citando Benjamin Franklin, ha dichiarato che «il compromesso può non fare grandi eroi, ma fa grandi democrazie». Si tratta di vivere la democrazia, ed è questo che la Svizzera e gli Stati Uniti hanno in comune.

La consigliera federale ha proseguito esprimendo la convinzione che solo la democrazia possa garantire la libertà. E ha concluso affermando che la raclette servita dopo il suo discorso è un piatto molto democratico: «Una persona, una porzione!».

15:56
15:56
In 100 mila ai brunch in fattoria

Anche quest'anno, circa 280 famiglie contadine hanno organizzato un brunch per celebrare il Primo agosto. Sono circa 100.000 le persone che vi hanno preso parte in tutta la Svizzera. Tra loro anche il consigliere federale Beat Jans a Schüpfen (BE) e la sua omologa Elisabeth Baume-Schneider a Saint-Pierre-de-Clages (VS).

Non si sono verificati incidenti durante gli eventi, ha dichiarato all'agenzia Keystone-ATS una portavoce dell'Unione svizzera dei contadini, organizzatrice dell'evento.

Il numero di visitatori per fattoria è stato molto variabile: da un piccolo brunch con 50 persone a diverse centinaia di ospiti, si è visto di tutto. Ogni famiglia ospitante ha accolto i visitatori a modo suo. Questa tradizione è stata lanciata oltre 30 anni fa.

15:45
15:45
Baume-Schneider rende omaggio a diversità e unità

Dopo essere stata costretta da un temporale ad annullare il suo discorso ieri a Rorschach (SG), Elisabeth Baume-Schneider ne ha tenuto uno Saint-Pierre-de-Clages, in Vallese, dove ha preso parte a uno dei tradizionali brunch del Primo agosto. La «ministra» ha reso omaggio alla diversità e all'unità del Paese.

Questa diversità deve andare di pari passo con «la volontà di vivere insieme, di condividere un progetto discusso e comune per la società», ha affermato la giurassiana. In un cantone bilingue come il Vallese, «probabilmente lo sapete meglio di chiunque altro», ha sottolineato davanti ai circa cento ospiti del brunch.

Per Baume-Schneider è fondamentale preservare «una sana cultura del dibattito», evitando i rischi della polarizzazione. Ci sono molte «opportunità», come le votazioni, che «ci permettono di non chiuderci in una bolla, di non rifuggire dal dialogo e di coltivare la ricchezza di questa diversità», ha proseguito.

La diversità richiede anche una cultura del compromesso, che permetta al Paese di «andare avanti». In particolare, la consigliera federale ha parlato dell'importanza di condurre «negoziati continui» per garantire una «stabilità sociale» che non lasci «nessuno ai margini».

Questa «sicurezza sociale» ha un costo, ha ammesso la socialista, ritenendo però che si debba parlare di investimenti piuttosto che di spese. Investire nella sanità e nella formazione, ad esempio, riduce i costi per lo Stato nel lungo periodo, ha sostenuto.

All'evento, tenuto alla Maison des résistants, hanno partecipato anche diverse personalità politiche vallesane, tra cui il consigliere di Stato Mathias Reynard, il consigliere nazionale Benjamin Roduit (Centro/VS) e la presidente del Gran Consiglio, Muriel Favre-Torelloz.

15:17
15:17
Ambiente e solidarietà al centro delle riflessioni di Norman Gobbi

Il consigliere di Stato Norman Gobbi, intervenuto in occasione dell'inaugurazione della Casa Sostenbilità ad Airolo, ha ringraziato innanzitutto l'USI e le istituzioni coinvolte nel progetto. Quindi, ha parlato della necessità di proteggere l'ambiente e della solidarietà emersa dopo i recenti disastri naturali. Non solo, in questo 1. agosto l'esponente leghista ha insistito sull'importanza del federalismo e sulla sussidiarietà nella gestione delle emergenze. Gobbi, ancora, ha esortato alla collaborazione politica per affrontare le difficoltà finanziarie.

14:53
14:53
Christian Vitta: «Viva la Vallemaggia! Viva Il Ticino! Viva la Svizzera!»

«Care e cari abitanti della Vallemaggia». Inizia così il saluto del presidente del Consiglio di Stato, Christian Vitta, in occasione dell'incontro odierno in Alta Vallemaggia. «È con sentimenti di riconoscenza e ammirazione che mi rivolgo a voi oggi, a un mese dal terribile nubifragio che ha colpito l’Alta Vallemaggia e in particolare i Comuni di Cevio e Lavizzara. Le immagini di quei primi momenti sono ancora vive nella nostra memoria: immagini di una regione devastata e ferita. Il nostro cuore si è spezzato davanti alla distruzione e alla sofferenza che hanno colpito il nostro territorio e la nostra popolazione. Siamo stati purtroppo confrontati con la perdita di vite umane. In questa giornata il nostro pensiero va anche alle persone che ci hanno lasciato e alle loro famiglie che hanno provato il dolore del repentino distacco. Desidero esprimere sentimenti di profonda vicinanza e vi chiedo un momento di raccoglimento in memoria di chi, quella notte, è improvvisamente venuto a mancare».

Di fronte all’avversità, ha spiegato ancora Vitta, «avete dimostrato una grande forza e una straordinaria resilienza propria alle comunità montane che sanno come la natura può essere tanto bella e accogliente, quanto dura e devastante. Avete reagito con grande dignità e forte determinazione, rialzando la testa e trovando le forze per guardare avanti, per iniziare a pensare a un nuovo futuro per l’intera regione».

E ancora: «Quanto successo la notte tra il 29 e 30 giugno ha fatto emergere da subito il grande senso di unione, lo spirito di comunità e la solidarietà. Valori che caratterizzano il nostro Paese, la nostra Svizzera, che oggi nel giorno del 1° agosto abbiamo la possibilità di festeggiare insieme. Valori che ci uniscono come nazione, che rappresentano la nostra forza e che ci permettono di affrontare i momenti più difficili. Oggi, questo significato profondo, ha ancor più valore nella giornata che la vostra comunità locale ha voluto organizzare qui in Valle. Un momento privilegiato d’incontro, di aggregazione e condivisione, un’occasione speciale per stare insieme, per dimostrare che la Valle è viva e per pensare anche al futuro: di questo la Vallemaggia ha bisogno oggi più che mai. Nella giornata della nostra festa nazionale momenti come questi sono l’occasione per ricordare i valori fondanti del nostro Paese e per rafforzare i nostri legami, per sentirci parte di una sola grande famiglia, la nostra Svizzera. Una nazione unica al mondo, un Paese plurilingue e multiculturale, caratteristiche che fanno sviluppare in noi un forte senso di appartenenza. In ogni cittadino svizzero, è ben radicato un senso d’identità molto marcato, indipendentemente dalla zona linguistica in cui è nato e indipendentemente dalla regione in cui è cresciuto. Sia essa montana o urbana. Ed è proprio oggi, nel giorno dei festeggiamenti della nostra Patria, che dobbiamo ricordare con orgoglio che ognuno di noi ha pari dignità di appartenenza alla nostra nazione. Dobbiamo dire forte e chiaro che i soli pensieri che alcuni ambienti hanno veicolato nell’opinione pubblica alcuni giorni dopo i tristi eventi che hanno interessato il nostro arco alpino vanno rispediti al mittente. Le nostre alpi, le nostre montagne sono luoghi nei quali i nostri padri hanno vissuto, hanno contribuito a far nascere e crescere la Svizzera e nelle quali si dovrà poter continuare a vivere anche in futuro. Questo permetterà di tramandare le nostre tradizioni e mantenere vivi i nostri valori e un territorio e le sue attività, come l’agricoltura di montagna, che sono parti integranti della nostra Svizzera. Quindi un chiaro rifiuto alle idee di quelle persone che vorrebbero far abbandonare le nostre Valli, trasformandole di fatto in musei a cielo aperto. Le nostre zone montane sono vita, sono luoghi d’incontro e di attività. Il nostro valorizzare la varietà come valore e ricchezza, il nostro essere fieri della nostra unicità all’interno dell’Europa, il nostro essere una “Willensnation” – una nazione fondata sulla volontà di essere e di rimanere insieme – affascina chi ci sta intorno e, allo stesso tempo, è motivo di orgoglio per noi cittadini. Sono valori e ricchezze che dobbiamo continuare ad alimentare e a far vivere. Giornate come quella odierna devono permettere ad ognuno di noi di ricordare le radici comuni che ci uniscono. A partire dal patto federale del 1° agosto 1291, che ha suggellato la nascita della Svizzera. Un patto che rappresenta l’esempio più significativo di collaborazione: con esso, le comunità di valle di Uri, Svitto e Untervaldo decisero di impegnarsi ad aiutarsi reciprocamente contro tutti coloro che avessero fatto loro violenza o torto. Uno spirito di collaborazione che caratterizza noi Svizzeri ancora oggi e che è ben presente nell’attuale difficile situazione che sta vivendo l’Alta Vallemaggia. Eventi come quelli vissuti alla fine dello scorso mese di giugno, mettono a dura prova la capacità di resilienza di ogni comunità e di ogni persona colpita. Oggi voi dimostrate che anche le più dure avversità non scalfiscono i valori e il senso di appartenenza di una comunità di Valle. Comuni, Cantone e Confederazione dovranno lavorare intensamente, fianco a fianco, per ricostruire e dare un futuro a queste zone. Nei momenti difficili è importante dimostrare la forza del nostro sistema federalista. La regione alpina è stata duramente colpita: Ticino, Vallese e Grigioni italiano hanno conosciuto momenti difficili. La presenza di Consiglieri federali e della Presidente della Confederazione Viola Amherd nei territori duramente colpiti, accanto alle autorità cantonali e locali, dimostra la forza della nostra Svizzera. Forza che è stata alla base anche dei primi interventi urgenti dove i servizi di primo intervento, accanto alle istituzioni locali e cantonali, all’esercito, ai privati e ai numerosi volontari hanno saputo prontamente reagire. In tempi celeri è stato ripristinato un collegamento viario vitale, quale il ponte di Visletto, per evitare l’isolamento. La riapertura del collegamento stradale avvenuta la scorsa settimana ha un’indubbia importanza pratica, ma anche un forte valore simbolico. Colgo oggi l’occasione per ringraziare di cuore, a nome del Governo ticinese, tutti coloro che in queste settimane si sono prodigati per aiutare, per sostenere e per iniziare a ricostruire. Avremo modo di ribadirlo nella tradizionale giornata del Presidente che si tiene nel mese di agosto e che quest’anno, ho deciso con i colleghi di Governo, di tenerla proprio qui in Alta Vallemaggia. Un pensiero particolare lo vorrei rivolgere anche alle vostre autorità locali. Eventi come quelli vissuti mettono sotto forte pressione anche chi opera nelle istituzioni. Nel nostro sistema di milizia questo è ancor più vero per le autorità locali. In queste settimane ho avuto regolari contatti con i vostri due Sindaci. Cara Wanda e caro Gabriele, durante questi contatti ho percepito nelle vostre parole, nelle vostre riflessioni, la consapevolezza della portata di quanto successo, della responsabilità che deriva dalla vostra carica, ma anche la volontà di trovare le energie e le forze per rialzarsi, per fare in modo che la vostra comunità possa avere una prospettiva, che possa guardare avanti. Il lavoro che ci attende sarà ancora lungo e irto di ostacoli, richiederà anche un approccio lucido e razionale, ma con il giusto spirito di collaborazione sono certo che ce la faremo. Cari Sindaci, a voi e alle vostre e ai vostri colleghi di Municipio, un grande grazie per saper interpretare con spirito propositivo, con semplicità e umiltà, propria alla fine intelligenza vallerana, l’importante compito al quale dovete far fronte. L’impegno collettivo dimostrato in queste settimane deve dare a tutti noi la forza per continuare a lavorare insieme con l’unico obiettivo di voler ridare normalità e prospettive a questa regione. Le sfide non mancheranno e sono numerose. Il percorso per la ricostruzione richiederà tempo, ma fondamentale sarà avere sempre ben presente l’obiettivo da raggiungere e il cammino da percorrere. Chi è abituato a camminare in montagna, sa che la perseveranza e la resistenza permettono di raggiungere importanti mete. Cari concittadini, care amiche e cari amici, guardiamo al futuro forti dei valori che ci uniscono e del legame profondo che abbiamo con il nostro territorio. Viviamo in una nazione meravigliosa, nella quale tutti hanno pari dignità di appartenenza. Il sottile equilibrio fra diversità e unità ha permesso ai nostri padri di superare momenti difficili. Di conquistare un livello di benessere che ci è invidiato da molti. Con la consapevolezza che questi traguardi raggiunti sono dei punti di partenza verso nuove prospettive, con orgoglio festeggiamo oggi la nostra Patria e facciamo vivere i nostri valori svizzeri anche di fronte alle avversità che la vita ci pone dinanzi. Solo una comunità unita e una nazione solidale sono in grado di superare tutte queste avversità. Noi ce la faremo e dimostreremo ancora una volta la nostra forza. Lo dobbiamo a noi e ai nostri figli. Viva la Vallemaggia! Viva Il Ticino! Viva la Svizzera!»-

14:00
14:00
Cassis ricorda le vittime del maltempo nei Grigioni, in Vallese e in Ticino

In occasione della festa nazionale del Primo agosto il consigliere federale Ignazio Cassis ha reso omaggio oggi a Guarda, in Engadina Bassa (GR), alla pluralità della Svizzera e dei Grigioni, quando accettare modi di pensare divergenti è una sfida costante. A maggior ragione attualmente, in un «mondo meno armonioso di 40 anni fa».

«La festa nazionale ci invita a rafforzare i nostri legami, a dimostrare solidarietà e a pensare agli altri. Ovunque ci troviamo in Svizzera», ha detto Cassis, secondo la versione scritta del suo discorso.

Il ticinese ha ricordato le vittime delle intemperie nei Grigioni, in Vallese e in Ticino. «La sicurezza e la pace sono valori inestimabili che non possiamo dare per scontati», ha detto. «La natura resta più forte dell'uomo».

«Willensnation»

Il responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha ricordato che le Tre Leghe retiche, i tre territori che poi formarono l'attuale cantone dei Grigioni, si sono riunite tra il 1450 e il 1524. «Un mezzo millennio», ha detto, facendo un parallelo con la Confederazione. Le Tre Leghe sono state «in grado di superare le loro differenze e di unire i loro interessi comuni».

Anche a livello federale, «nel corso dei secoli, abbiamo compiuto un'impresa straordinaria, quella di fare delle nostre differenze una forza comune», si è rallegrato.

Ha poi ricordato che la Svizzera non è unita da una stessa cultura o da una stessa lingua. «Al contrario, parliamo, pensiamo, scriviamo, ridiamo, amiamo e sogniamo... in modi diversi. La Svizzera è una "Willensnation", una nazione fondata sulla volontà politica».

Libertà e responsabilità

Il «ministro» degli esteri ha anche sottolineato che la democrazia affronta sfide in tutto il mondo. Le opinioni diventano più radicali, gli scontri più duri e le divisioni più profonde, ha puntualizzato.

«La storia non è lineare. Al contrario, ha la tendenza a ripetersi. Mentre solo il 30% della popolazione mondiale vive in una democrazia, Cassis ha ricordato «quanto siamo privilegiati a vivere in Svizzera».

La Confederazione è forte, ma la sua prosperità dipende da un ordine mondiale stabile come anche dalla volontà di mantenere uno spirito comunitario. Inoltre, si trova in un periodo cruciale, in una fase di cambiamento. «Abbiamo la possibilità di fare qualcosa. Possiamo continuare a volere la Svizzera».

Per Cassis sono in gioco la libertà e la responsabilità. «Ciò che caratterizza l'essere umano è proprio la sua capacità di conciliare libertà e responsabilità. È l'etica che deve guidare la nostra azione».

12:44
12:44
Centinaia di persone sul praticello del Grütli

Alcune centinaia di persone si sono date appuntamento oggi, malgrado la pioggia, sul praticello del Grütli (UR) per celebrare la festa nazionale. Il tema della giornata erano le soluzioni per colmare il fossato tra città e campagna.

Secondo la Società svizzera di utilità pubblica (SSUP), organizzatrice dell'evento, le relazioni tra queste due parti del Paese sono caratterizzate da molte più affinità che differenze. Oltretutto devono affrontare sfide simili.

Invitati al Grütli per l'occasione, l'Unione delle città svizzere (UCS) e il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) hanno presentato i progetti realizzati negli ultimi decenni per promuovere le città e le regioni.

Quest'anno non erano attesi consiglieri federali sul praticello. Il discorso ufficiale è stato tenuto dal presidente della SSUP Anders Stockholm, che è anche sindaco di Frauenfeld e presidente dell'UCS.

12:17
12:17
Beat Jans: «La democrazia funziona solo insieme»

Nel suo discorso per il Primo agosto, tenuto in una fattoria di Schüpfen (BE), il consigliere federale Beat Jans ha invitato a celebrare la democrazia e la convivenza. L'essenza della Svizzera, ha aggiunto, è nel compromesso.

«Uno Stato di diritto democratico che funziona è una grande conquista che dobbiamo difendere», ha affermato il basilese rivolgendosi ai cittadini svizzeri, ma anche agli «immigrati, ai nuovi arrivati e a coloro che si sono trasferiti qui».

Da giovane non avrebbe mai pensato di tenere un discorso il Primo agosto in qualità di consigliere federale, ha aggiunto, ricordando che a quei tempi vedeva lo Stato di diritto più come un problema.

La situazione è cambiata bruscamente quando il suo coinquilino è stato arrestato e torturato ad Haiti a causa del suo impegno politico. Alla luce di questa «palese ingiustizia», si è reso conto che lo Stato di diritto contribuisce in modo significativo alla nostra libertà.

Allo stesso tempo, la libertà, le opportunità e le possibilità non valgono nulla se non vengono sfruttate, ha sottolineato Jans, invitando le circa 500 persone presenti a impegnarsi, a sfruttare e a creare opportunità. «Proprio come gli ex "Verdingkinder" (i bambini strappati alle loro famiglie e collocati altrove, ndr.). O come le donne che hanno dovuto lottare per i loro diritti democratici per troppo tempo».

La democrazia è organizzata in modo tale che «funziona solo insieme». Lavorare insieme e cercare il consenso è l'essenza della Svizzera, ha proseguito Jans, per il quale questa cultura politica è preziosa ed è importante prestarvi maggiore attenzione.

12:14
12:14
Il doodle di Google

Come da tradizione, il doodle di Google quest'oggi omaggia la Svizzera. Cliccando sul logo del motore di ricerca si apre una pagina con tutte le informazioni sul Primo agosto. E non mancano gli effetti pirotecnici, con un'animazione di fuochi d'artificio.

12:04
12:04
L'omelia di monsignor Alain de Raemy: la vita come la montagna

Non il San Gottardo, bensì Airolo, appena sotto, ai piedi della montagna. D’altronde, di questi tempi, abbiamo imparato a fare i conti con le nostre valli, con la pericolosità delle stesse, specie nei giorni in cui MeteoSvizzera segnala instabilità, o possibili forti temporali. Poco male, monsignor Alain de Raemy, amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, era comunque presente ad Airolo, in una chiesa parrocchiale gremita e partecipe. Non è un caso se l’omelia del Vescovo è partita proprio dalla montagna. Ha esordito così: «Non so se ne avete già fatto l’esperienza. Quando uno sale in montagna, la montagna talvolta ci inganna. Hai l’impressione che stai per raggiungere una cima ma, non appena ci sei, se ne presenta un’altra. Così anche nella vita. Superi una prova e subito se ne presenta un’altra».

Poi ha proseguito: «Oggi nel Vangelo è proprio il Signore Dio a metterci così a dura prova. Quando sei pronto con la tua offerta, ossia quando sei pronto a goderti una bella celebrazione, quando sei quasi arrivato al vertice, il Signore ti sfida con una nuova domanda: ma sei sicuro che non c’è qualcuno che ha un problema con te?». Quindi ecco il richiamo al Primo Agosto, alla Festa nazionale. «Fratelli e sorelle, anche da svizzeri la domanda che ci pone il Signore è questa, da nazione fra le nazioni. Non solo: a chi hai dei rimproveri da fare, ma chi potrebbe essere in difficoltà per colpa tua, per mancato interesse da parte tua. Dal punto di vista politico o economico: a chi potrebbe mancare qualcosa, perché tu, Svizzera, non fai la tua parte?». Un’omelia politica, quella di de Raemy? Scopriamo, in realtà, che il punto su cui ci interpella è sociale. «Non si tratta di vivere da individuo, da famiglia o da nazione, in una ossessiva cattiva coscienza. Ma sì, di non accontentarsi del paragone che lascia gli altri in disvantaggio: “Ma guarda, se hanno più problemi di noi è perché loro sono meno democratici, meno organizzati, meno generosi».

Perché, e questo è davvero il punto, «visto dall’alto, quello che accade in un angolo fa parte dell’insieme, e può diventare contributo o meno al bene comune». Il Vescovo ha poi citato san Paolo: «Facciano del bene, si arricchiscano di opere buone, siano pronti a dare e a condividere: così̀si metteranno da parte un buon capitale per il futuro, per acquistarsi la vita vera». E allora, «quando stiamo per raggiungere una cima, ma poi se ne presenta un’altra ancora, se perseveriamo, arriverà quel raggiungimento della vera cima, da dove ci si presenterà un panorama da toglierci il fiato. Ne vale la pena!».

12:00
12:00
Viola Amherd: «In un mondo in crisi, dobbiamo agire e difendere i nostri valori»

Viola Amherd ha invitato gli svizzeri a unirsi per difendere la democrazia diretta e i valori su cui si basa il Paese. «La polarizzazione non è la soluzione ai problemi di oggi», ha dichiarato nel suo discorso televisivo del 1° agosto.

La presidente della Confederazione ha parlato dal Castello di Stockalper a Briga (VS), un edificio che è «sopravvissuto ai secoli» grazie a «solide fondamenta (...), ma anche grazie alla gente, che ha lavorato instancabilmente per conservarlo e mantenerlo. I paralleli con il nostro Paese sono evidenti».

Anche la democrazia diretta, istituita 150 anni fa con la Costituzione federale del 1874, «ha bisogno della nostra costante attenzione. Non è solo il fondamento del nostro Paese, ma anche un'incredibile conquista. Incarna i valori che ci guidano e danno forma al nostro Paese», ha dichiarato.

«Dimostra anche il nostro desiderio di evolvere su un piano di parità», ha aggiunto. A suo avviso, gli svizzeri si rispettano a vicenda e sanno trovare un «linguaggio comune», anche se non condividono tutti la stessa cultura o la stessa lingua. «E anche quando i dibattiti sono intensi e talvolta accesi, nessuno viene escluso, perché sappiamo di perseguire obiettivi comuni», ha aggiunto la ministra della difesa.

In questo contesto, la polarizzazione non è la risposta ai problemi di oggi, «in particolare al cambiamento climatico, che quest'estate ha colpito in modo particolarmente duro diverse regioni del nostro Paese», ha affermato.

Valori da difendere

In un mondo segnato dalle crisi, Viola Amherd esorta gli svizzeri a non lasciarsi «paralizzare» dalla paura. «Possiamo e dobbiamo agire e contribuire a plasmare il nostro mondo. È nostra responsabilità difendere i nostri valori al di là dei nostri confini», ha affermato.

E ha concluso augurandosi che «come individui, come società e come Paese, affrontiamo le sfide con coraggio e determinazione, per rafforzare le fondamenta su cui è costruita la Svizzera»