Giustizia

Volevano produrre 5 milioni di dollari falsi: due svizzeri rinviati a giudizio

I due protagonisti della vicenda – un 72.enne turgoviese e un 49.enne argoviese – sono stati denunciati al Tribunale penale federale dal Ministero Pubblico della Confederazione, che ha promosso l'accusa
©Chiara Zocchetti
Ats
25.03.2024 14:33

Volevano produrre banconote false da 50 dollari per almeno 5 milioni ma sono stati scoperti in seguito a un normale controllo legato alla produzione legale di canapa. È la storia di un 72enne turgoviese e di un 49enne argoviese ora denunciati al Tribunale penale federale (TPF) dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC), che ha promosso l'accusa.

La vicenda è raccontata dallo stesso MPC in un lungo comunicato. Tutto ebbe inizio nel novembre 2022, quando la polizia cantonale di Zurigo svolse a Urdorf (ZH) un controllo di routine in un impianto di produzione di canapa CBD, un prodotto legale a base di cannabis. Scopo delle verifiche: verificare che non venisse prodotta marijuana vietata contenente THC (stupefacente).

Durante il controllo, le autorità ebbero però il sospetto che venisse effettivamente prodotta anche canapa appartenente alla categoria degli stupefacenti. Per questo motivo la polizia cantonale procedette a una perquisizione domiciliare.

A Urdorf - presso i locali commerciali dell'imputato quarantanovenne - la polizia scoprì così quasi 300 kg di prodotti vietati a base di canapa, nonché apparecchiature per la loro coltivazione e lavorazione. Ma la perquisizione permise di portare alla luce anche un altro delitto: due individui - le due persone rinviate a giudizio davanti al TPF - furono colti in flagrante mentre producevano banconote false da 50 dollari.

Furono immediatamente arrestati e posti in carcerazione preventiva. Furono poi rilasciati nel corso del procedimento. L'imputato settantaduenne si trova ora in esecuzione anticipata della pena dal dicembre 2022.

Nel frattempo l'incarto fu trasferito dalla procura zurighese al Ministero pubblico della Confederazione, autorità competente per i reati di contraffazione di denaro. Questi li accusa di aver agito in qualità di complici nella tentata falsificazione di banconote. Al 49enne vengono inoltre contestate infrazioni alla legge sugli stupefacenti e alla legge sulle armi.

Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, i due avrebbero creato e gestito dal novembre 2021 a Urdorf un'officina attrezzata con macchinari professionali per la produzione di denaro falso.

Secondo l'accusa, il 49enne anni avrebbe provveduto al finanziamento e investito oltre 130'000 franchi nell'atelier. Il 72enne, che disponeva delle conoscenze necessarie grazie alla sua formazione di tipografo, sarebbe stato in particolare responsabile dell'ordinazione delle macchine da stampa e del materiale necessario alla produzione delle banconote false.

L'obiettivo del duo era «produrre banconote false il più perfette possibile», precisa il MPC. A tale scopo hanno migliorato costantemente le varie fasi di stampa e al momento della perquisizione stavano lavorando al processo di stampa finale.

Presso l'officina di produzione del denaro falso sono stati sequestrati fogli di stampa in vari stadi di produzione, indica ancora il Ministero pubblico. Il valore nominale di questi semilavorati ammonta a circa 8 milioni di dollari.

Secondo l'accusa, il giovane aveva previsto di mettere in circolazione il denaro falso e di incassarne i proventi. L'anziano avrebbe ricevuto da parte sua un compenso pari ad almeno 500'000 franchi - veri, ndr. - come compenso per la sua partecipazione al reato.

Nel comunicato, il MPC afferma infine di aver già condannato in via definitiva, tramite decreto d'accusa, altri due imputati che hanno fornito alla falsificazione del denaro. Queste condanne sono già cresciute in giudicato.