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Votazioni federali, bocciati in maniera secca entrambi gli oggetti

In Ticino 64,22% di «no» all'Iniziativa biodiversità; 61,69% di contrari alla Riforma LPP – Partecipazione in Svizzera al 45% – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Votazioni federali, bocciati in maniera secca entrambi gli oggetti
Red. Online
22.09.2024 12:00
16:28
16:28
Riforma LPP respinta da popolo e cantoni: nuova vittoria della sinistra

Nuova netta vittoria oggi per la sinistra e i sindacati. Il popolo svizzero ha infatti a respinto con il 67,1% dei voti la Riforma della previdenza professionale (Riforma LPP).

Sin dalle prime proiezioni dell'istituto gfs.bern per conto della SSR e dai primi risultati definitivi a livello cantonale si è capito subito che la revisione non aveva alcuna chance di spuntarla. Alla fine nessun cantone ha accetto il testo elaborato da Governo e Parlamento. Nei Grigioni, il «no» è stato del 62,3%, mentre in Ticino la bocciatura è stata del 61,7%.

Nella Svizzera tedesca, spicca il 71,9% di Soletta, ma anche a Berna (69,2%), Argovia (67%) e Basilea Città (66,8%) il risultato è stato chiarissimo. A Zurigo, nel cantone più popolo della Svizzera, i «no» sono stati il 64%, ma pure a San Gallo (61,9%) e Lucerna (61,3%) il rifiuto è schiacciante.

Nella Svizzera romanda, la bocciatura è stata ancora più netta: a Ginevra, l'ultimo cantone ad aver completato lo spoglio, i «no» sono stati il 73%, mentre nel canton Vaud, dopo lo spoglio definitivo delle schede, la riforma del secondo pilastro è stata respinta dal 72,6% dei voti. Risultati simili in Vallese (71%), a Friburgo (73,7%), a Neuchâtel (76,9%) e nel Giura (77,1%).

Il «no» alle urne non è del tutto sorprendente, ma è più elevato rispetto ai pronostici della vigilia. Gli ultimi sondaggi prevedevano un rifiuto del 51% (SSR) e del 59% (Tamedia/«20 Minuten»).

La previdenza professionale si trova ora ad affrontare una doppia sfida, demografica e finanziaria. Per garantire il finanziamento delle rendite a lungo termine, l'esecutivo e il legislativo avevano elaborato la Riforma della LPP.

La misura principale era la riduzione del tasso di conversione minimo per la previdenza professionale obbligatoria dal 6,8% al 6%. Il Consiglio federale e il Parlamento avevano previsto misure compensatorie per evitare che le rendite future non venissero troppo ridotte.

La metà delle persone assicurate avrebbe beneficiato di una compensazione delle rendite durante un periodo transitorio di 15 anni. La soglia d'ingresso era stata abbassata, il che avrebbe migliorato la copertura dei lavoratori con bassi salari e dei lavoratori a tempo parziale, secondo i sostenitori della revisione. Inoltre, la deduzione di coordinamento sarebbe stata sostituita da una quota fissa del 20%.

Per l'Unione Sindacale Svizzera (USS) e la sinistra, questa riforma era invece da considerarsi una truffa, che non sarebbe andata a beneficio dei lavoratori. Hanno fatto campagna elettorale con lo slogan: «Pagare di più per avere meno rendite». E alla fine la loro mobilitazione e, fors'anche, la non facile comprensione di alcuni aspetti della revisione, hanno spinto i cittadini a mettere un «no» nell'urna.

16:14
16:14
I risultati finali

Tutti i 26 Cantoni sono stati scrutinati.

L'Iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (Iniziativa biodiversità)» è stata bocciata con il 63,03% dei «no» (la partecipazione è stata del 45,19%).

La modifica della legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità LPP (Riforma della previdenza professionale) è stata respinta con il 67,12% dei «no»  (la partecipazione è stata del 45,04%).

16:11
16:11
No alla Riforma LPP a Ginevra, sì all'Iniziativa biodiversità

Il canton Ginevra, l'ultimo scrutinato, ha respinto la Riforma LPP con il 73,01% dei votanti, l’Iniziativa biodiversità ha fatto invece segnare il 51,16% di «sì».

15:32
15:32
Bocciati entrambi gli oggetti anche a Zurigo

Anche il canton Zurigo ha respinto entrambi gli oggetti federali in votazione: la Riforma LPP è stata bocciata dal 64,05% dei votanti, l’Iniziativa biodiversità ha fatto segnare il 58,28% di «no».

Manca solo il canton Ginevra.

15:32
15:32
Iniziativa biodiversità, 100% di no a Zwischbergen (VS)

Schiacciante «no» oggi alle urne di Zwischbergen (VS). Il comune vallesano, che conta poco più di 70 abitanti, ha bocciato l'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (iniziativa biodiversità)» con una quota di contrari pari al 100%.

15:17
15:17
Bocciati entrambi gli oggetti anche a Berna

Anche il canton Berna ha ampiamente respinto entrambi gli oggetti federali in votazione: la Riforma LPP è stata bocciata dal 69,19% dei votanti, l’Iniziativa biodiversità ha fatto segnare il 61,74% di «no».

Stesso risultato per San Gallo (61,9% di «no» alla Riforma della previdenza professionale; 68,43% di «no» per la biodiversità).

Mancano solo i cantoni di Zurigo e Ginevra.

15:14
15:14
Iniziativa biodiversità, PLR, USAM e ASEA soddisfatti

Il PLR si è detto soddisfatto per la bocciatura dell'Iniziativa popolare sulla biodiversità, giudicata «estrema». Il partito sottolinea comunque di tenere a cuore la questione climatica sollevata dal testo in votazione quest'oggi.

L'elettorato e il PLR sono in chiaro sul problema climatico esposto dal comitato d'iniziativa, ha sottolineato il partito. Tuttavia, la modifica costituzionale voluta dai promotori «non avrebbe centrato l'obiettivo». Anzi - prosegue - «avrebbe impedito lo sviluppo delle aree montane e reso le costruzioni edili più costose». Per preservare la biodiversità è necessaria «la qualità» piuttosto che «la quantità», afferma il PLR, che confida anche nella responsabilità personale di tutti gli attori coinvolti.

L'Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam) dal canto suo ha scritto che un «sì» alle urne sarebbe stato dannoso per il commercio e avrebbe limitato la produzione sostenibile energetica ed alimentare, nonché la gestione delle foreste e delle aree rurali per il turismo, aumentando i costi di costruzione. Ciò sarebbe andato a discapito della produzione indigena e sarebbe stato necessario ricorrere in futuro ad una maggiore importazione sia di energia che di cibo. Inoltre avrebbe reso più complicato lo sfruttamento dei boschi e delle infrastrutture turistiche nelle aree rurali e aumentato i costi dei progetti edilizi.

Anche l'Associazione svizzera di economia delle acque (ASEA) ha reagito positivamente al risultato. L'iniziativa avrebbe ostacolato gravemente l'espansione delle energie rinnovabili e dell'energia idroelettrica in particolare, ha detto. Con «innumerevoli progetti volontari di rinaturalizzazione, l'industria idroelettrica è impegnata da oltre 20 anni nella valorizzazione degli habitat».

15:13
15:13
Riforma LPP, per la federazione delle associazioni femminili la Svizzera ha perso una «opportunità storica»

L'alleanza economica contraria alla Riforma della LPP è soddisfatta della bocciatura popolare odierna. Chiede un nuovo progetto più efficace dal punto di vista dei costi e più vicino al principio del risparmio del secondo pilastro. Di tutt'altro avviso, Alliance F - federazione delle associazioni femminili - secondo cui la Svizzera ha perso una «opportunità storica».

«Oggi festeggiamo la vittoria dei tre pilastri diversi e complementari e sottolineiamo il carattere di risparmio della previdenza professionale», ha dichiarato Christophe Reymond, direttore del Centre Patronal, l'associazione dei datori di lavoro della Svizzera francese.

La bocciatura permetterà di elaborare una soluzione migliore per la previdenza professionale. Il comitato ritiene che una riduzione graduale del tasso di conversione potrebbe contribuire a evitare tagli sostanziali alle rendite. Le perdite causate dalla diminuzione del tasso di conversione devono essere compensate in modo mirato.

È inoltre importante esaminare come i consigli di fondazione, composti da un numero uguale di rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori, possano essere rafforzati come organi supremi delle casse pensioni. «Inoltre, è fondamentale che la nuova riforma tenga conto degli interessi dei settori più colpiti», ha aggiunto la «senatrice» Esther Friedli (UDC/SG), che è pure membro del consiglio di GastroSuisse.

Alliance F si rammarica per voto odierno

Di parere opposto Alliance F: oggi il popolo ha perso una «opportunità storica» votando «no» alla Riforma della LPP, l'opportunità di migliorare la situazione pensionistica di molte donne nel Paese. L'associazione si rammarica quindi del risultato scaturito dalle urne.

Circa 275'000 donne avrebbero ricevuto una rendita più alta dal secondo pilastro con la riforma o sarebbero state finalmente assicurate, ha scritto l'associazione in una nota odierna. Secondo Allianz F, la proposta avrebbe abbassato la soglia d'ingresso e migliorato la deduzione di coordinamento.

La Svizzera torna così alla casella di partenza negli sforzi per migliorare la previdenza delle donne. Le rendite femminili del 2° pilastro sono in media del 44% inferiori a quelle degli uomini. L'Alleanza F definisce questa differenza un «gap pensionistico»

È ora importante lavorare in modo costruttivo sulle soluzioni per migliorare la situazione economica delle donne nel Paese. Per affrontare il problema del divario pensionistico, i lavoratori con bassi redditi e quelli a tempo parziale devono essere maggiormente tutelati nella previdenza professionale. È inoltre necessario «creare condizioni quadro finalmente migliori per la conciliabilità tra famiglia e carriera».

15:07
15:07
Economiesuisse: «Restano necessarie riforme nella previdenza vecchiaia»

La Federazione delle imprese svizzere, economiesuisse, sul «no» alla Riforma LPP: «Gli elettori hanno optato per lo status quo in materia di previdenza professionale. Ma le riforme saranno indubbiamente necessarie alla luce delle tendenze demografiche. Questo è l'unico modo per creare un sistema previdenziale sostenibile e finanziariamente solido».

economiesuisse accoglie con favore il rifiuto dell'iniziativa sulla biodiversità. «La conservazione della biodiversità e la garanzia di un approvvigionamento energetico sicuro devono andare di pari passo. Un “sì” avrebbe portato a gravi conflitti di obiettivi, in particolare per quanto riguarda il necessario sviluppo della produzione di energia elettrica».

14:59
14:59
Il PS rilancia sull'Iniziativa popolare per un fondo per il clima

Anche il PS si è detto deluso per il «no» all'iniziativa sulla biodiversità espresso oggi alle urne dal popolo svizzero. Il partito socialista ora punta sull'iniziativa per un fondo per il clima, lanciata assieme ai Verdi.

L'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio» avrebbe permesso di compiere importanti progressi nella protezione delle specie vegetali e animali, ha deplorato il partito socialista in un comunicato. «Ci troviamo di fronte ad una sfida. La biodiversità sta scomparendo anno dopo anno e i disastri ambientali estremi continuano ad aumentare», ha dichiarato il co-presidente del PS e consigliere nazionale Cédric Wermuth (AG).

È per questo che ora serve l'Iniziativa popolare per un fondo per il clima (iniziativa «Per una politica energetica e climatica equa: investire per la prosperità, il lavoro e l'ambiente»), lanciata assieme ai Verdi, ha aggiunto.

PEV: «Bisogna fare di più»

Dal canto suo il Partito evangelico svizzero (PEV) ha scritto che «la Svizzera è particolarmente colpita dall'estinzione delle specie, che è un fatto provato. Ciò rappresenta una grave minaccia per le basi naturali della vita». E aggiunge, «ciononostante, il Consiglio federale e la maggioranza parlamentare borghese si sono lasciati convincere dall'argomentazione che quanto si stia facendo ora sia già sufficiente. Ora devono dimostrarlo».

14:56
14:56
Riforma LPP, le reazioni dei consiglieri nazionali ticinesi

«Il rifiuto della riforma della LPP frena i progressi verso l'uguaglianza e vede i lavoratori quali grandi perdenti. La responsabilità di tutto ciò è della sinistra, che non vuole modernizzare il secondo pilastro, ma abolirlo. Hanno condotto una campagna basata sulla paura, attingendo a cifre false sui fondi pensione e hanno danneggiato la fiducia degli elettori. Nei prossimi anni la politica pensionistica dovrà basarsi sul seguente principio: “La sicurezza delle pensioni prima di estendere le prestazioni”. La consigliera federale socialista Elisabeth Baume-Schneider è attesa al varco su questo tema». Sono questi i toni del PLR nel commentare il risultato di oggi.

Il consigliere nazionale Alex Farinelli, ai microfoni della RSI, si dice «sorpreso dall'entità del "no" chiarissimo e che segnala alla politica federale che la popolazione non ha gradito il progetto sul tavolo». «L'insegnamento che traggo da questa campagna», aggiunge, «è il fatto che laddove c'è una riforma previdenziale diventa difficile semplificare gli elementi ed è indispensabile avere un fronte più ampio che la sostenga. Altrimenti il messaggio non può passare».

Bruno Storni, consigliere nazionale PS, spiega che «questa votazione è un po' la fotocopia di quella vista in giugno sulla 13. AVS. Per molti sarebbe stato un peggioramento della situazione: si pagava di più per incassare di meno». 

Giorgio Fonio, consigliere nazionale del Centro, ha ribadito che seppure il Centro, a livello nazionale, fosse favorevole alla riforma, lui a livello personalmente era contrario. «È uscita in tutta la sua forza la sfiducia dell'elettorato. È un "no" molto importante. Non immaginavo un risultato del genere, ma ci sono stati fattori che hanno influito, come l'errore di calcolo sull'AVS. Elementi che devono far riflettere le istituzioni». Fonio, commentando il risultato alla RSI, ha pure precisato che «il mondo reale è fatto di difficoltà, salari che non crescono e persone che mesi fa ci hanno detto che è necessario aumentare le pensioni e che oggi ci hanno detto che non vanno ridotte, come neppure il potere di acquisto. Tutto questo impone una riflessione sul sistema, in cui bisognerà evitare le polarizzazioni». 

Paolo Pamini, consigliere nazionale dell'UDC, conferma «la sorpresa sull'entità del "no"»: «Ne prendiamo atto. Però si tratterà anche di capire a che cosa ha pensato il popolo quando oggi ha votato in questo modo. Per noi questo è un risultato di favore per lo status quo. Il problema è che lo status quo non è stabile. Quindi dovremmo uscirne, volenti o dolenti». 

14:16
14:16
Greta Gysin: «Berna intende risparmiare anche sull'aspetto ambientale, staremo a vedere»

Greta Gysin, consigliera nazionale dei Verdi, ha commentato la bocciatura dell'Iniziativa biodiversità: «I contrari dell'iniziativa sono riusciti a far passare il messaggio che si fa già abbastanza», ha detto ai microfoni della RSI. «Per il futuro dovremo assolutamente controllare che le promesse fatte durante la campagna vengano poi effettivamente mantenute. In realtà, se guardiamo i piani di risparmio della Confederazione, questi vanno a toccare anche l'aspetto ambientale. Lo abbiamo visto venerdì, Berna vorrebbe risparmiare 1 miliardo di franchi, in un contesto che è già di per sé drammatico. E se andiamo avanti così, i problemi aumenteranno e i costi in futuro saranno ancora più alti».

E sulla Riforma LPP: «La maggioranza del Parlamento ha voluto forzare la mano. Solo con il dialogo e il compromesso si può poi convincere l'elettorato».

13:56
13:56
Il PLR: «La sinistra blocca il miglioramento delle rendite per le donne»

Il No odierno alla riforma del secondo pilastro blocca il miglioramento delle condizioni pensionistiche per le donne e per i lavoratori part-time nel nostro Paese: è la reazione del PLR. «Attraverso una campagna di disinformazione, la sinistra e i sindacati hanno così impedito a circa 359.000 persone di veder migliorare la propria pensione. Inoltre, gli anziani continueranno a essere discriminati sul mercato del lavoro».

D'altra parte, il rifiuto dell'iniziativa sulla biodiversità è stato soddisfacente. «Gli elettori hanno capito che si proponeva una visione sbagliata della promozione della biodiversità».

Il PLR si rammarica per il rifiuto della riforma della LPP, decisione che frena i progressi verso l'uguaglianza e vede i lavoratori quali grandi perdenti. In futuro, infatti, saranno chiamati anche a finanziare le promesse di pensioni troppo elevate, mentre gli anziani resteranno meno attraenti dei giovani sul mercato del lavoro. La responsabilità di tutto ciò è della sinistra, che non vuole modernizzare il secondo pilastro, ma abolirlo. Hanno condotto una campagna basata sulla paura, attingendo a cifre false sui fondi pensione e hanno danneggiato la fiducia degli elettori.

Le nostre rendite sono in pericolo: Baume-Schneider deve intervenire!

Il PLR si impegna a garantire il futuro a lungo termine del nostro collaudato sistema a tre pilastri. Il No di oggi non ci fa avanzare di una virgola in materia di politica sociale. A ciò si aggiunge l'urgente necessità di intervenire sul primo pilastro che, nonostante le nuove previsioni leggermente migliori, si sta dirigendo a tutta velocità contro un muro. Siamo sempre più vecchi e tra il 2030 e il 2035 entrerà nel sistema un milione di pensionati in più. Con l'introduzione della tredicesima AVS, il primo pilastro, già in difficoltà, sarà ulteriormente indebolito. Sono previsti enormi deficit e le nostre pensioni non sono garantite a medio termine. Per questo motivo, nei prossimi anni la politica pensionistica dovrà basarsi sul seguente principio: “La sicurezza delle pensioni prima di estendere le prestazioni”. La consigliera federale socialista Elisabeth Baume-Schneider è attesa al varco su questo tema.

Il PLR chiede una vision d’insieme chiara della situazione e riforme per garantire la sostenibilità di ciascuno dei tre pilastri. Rifiutiamo la tattica del salame, che consiste nell'aumentare sempre più le tasse e le imposte a scapito del ceto medio e delle PMI, che lavorano e creano ricchezza. Allo stesso modo, i tentativi di ridistribuire la ricchezza sulle spalle di chi si alza ogni mattina per andare a lavorare sono inappropriati. Nel PLR non c'è posto per chi può farlo, ma non vuole. Una rapida riforma della previdenza professionale è ormai irrealistica. È già ora chiaro che una futura riforma potrà avere successo solo con un ampio compromesso.

La popolazione respinge l’iniziativa estrema sulla biodiversità

Fortunatamente, l'iniziativa estrema sulla biodiversità è stata respinta dagli elettori. La biodiversità è importante per il PLR, ma l'iniziativa non ha raggiunto i suoi obiettivi e avrebbe ostacolato lo sviluppo delle regioni montane e rallentato il settore edilizio. Inoltre, l’iniziativa sulla biodiversità avrebbe frenato la produzione di energia rinnovabile e di derrate alimentari indigene e sostenibili. Avrebbe quindi messo in pericolo la nostra sicurezza nell’approvvigionamento. Per preservare la biodiversità, il PLR vuole concentrarsi sulla qualità piuttosto che sulla quantità di terreni disponibili o di nuove torbiere, e confida nella responsabilità individuale di tutti, compresi gli agricoltori e le imprese.

13:52
13:52
L’Unione sindacale svizzera (USS): «Serve un cambiamento di rotta nella politica pensionistica»

«Il chiaro rifiuto della riforma della LPP dimostra che la maggioranza del Parlamento lavora ignorando i cittadini». È questa la reazione dell'Unione sindacale svizzera (USS). «Ora è necessario un cambiamento di rotta nella previdenza per la vecchiaia. Questo chiaro "no" apre la strada all'indicizzazione delle pensioni attuali e all'aumento del tasso di interesse sui risparmi per la pensione. I fondi pensione dispongono di solide riserve finanziarie. È quindi giunto il momento di colmare le lacune pensionistiche causate dalle interruzioni della vita lavorativa per motivi familiari, che colpiscono soprattutto le madri. Dopo oltre un decennio di calo delle pensioni e di aumento dei contributi, è giunto il momento di ridurre il flusso di denaro verso gli assicuratori e il settore finanziario. Il rapporto tra contributi e prestazioni nel 2. pilastro deve essere finalmente migliorato».

Il presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS), Pierre-Yves Maillard, ritiene che i partiti di destra abbiano perso la fiducia della loro base in questa votazione. A suo avviso, è necessaria una maggiore solidarietà quando si tratta di finanziamento della previdenza professionale.

Il messaggio dei cittadini non potrebbe essere più chiaro: vogliono un atteggiamento costruttivo nell'interesse di migliorare le prestazioni, non di peggiorare le loro rendite. «La gente non può sopportare altri tagli», ha detto il «senatore» socialista vodese.

L'unico modo per migliorare le rendite dei lavoratori con bassi salari, delle persone con carriere brevi, soprattutto donne, è introdurre una dose di solidarietà nel sistema, ha insistito Pierre-Yves Maillard. Questo era il compromesso iniziale raggiunto dalle parti sociali. Ed è quello che la direzione del PLR ha poi annullato in Parlamento.

Da lunedì, verranno presentate diverse mozioni sul bonus per i compiti educativi, in particolare per le donne, sul tetto alle commissioni di gestione patrimoniale, che consumano 8 miliardi di franchi all'anno, e sulla soglia d'ingresso, in particolare per le giovani generazioni, hanno dichiarato il vodese alla RTS.

C'è anche l'iniziativa dell'Alleanza del Centro per eliminare il tetto alle rendite per le coppie. «Occorrerà trovare i fondi per questa proposta, perché nessuno accetterà una politica di casse vuote nel sistema pensionistico», ha aggiunto. «Il tempo del compromesso costruttivo sta per iniziare», ha auspicato.

13:49
13:49
L’Unione svizzera degli imprenditori: sulla Riforma LPP «un'occasione mancata»

«I problemi noti del 2. pilastro, che sarebbero stati affrontati in modo mirato dalla proposta in votazione, rimangono irrisolti». È la reazione dell'Unione svizzera degli imprenditori. Gli imprenditori «deplorano questa decisione, poiché il progetto di legge avrebbe modernizzato il secondo pilastro, adattandolo alle circostanze attuali, garantendo una maggiore equità intergenerazionale e offrendo a molte persone una migliore sicurezza finanziaria per la vecchiaia».

Rischio di blocco delle riforme e di situazione di stallo

L'Unione svizzera degli imprenditori aveva già sottolineato durante la campagna di votazione che un rifiuto della riforma della LPP non solo sarebbe stata un'occasione persa, ma avrebbe potuto rendere impossibili in futuro ulteriori riforme del 2. pilastro. «La proposta che è stata sottoposta al voto oggi ha richiesto anni per essere raggiunta; il compromesso è stato finemente equilibrato, ben bilanciato e ampiamente sostenuto».

Mantenimento del collaudato sistema a tre pilastri

Il fatto che la riforma adottata non sia stata convincente ha un impatto negativo anche sul nostro collaudato sistema a tre pilastri: l'auspicata stabilizzazione del 2. pilastro è stata ancora una volta mancata. Ora gli stessi ambienti che si sono opposti per motivi politici alla modernizzazione del 2. pilastro, affermeranno che l'AVS dovrà invece essere ampliata con maggiore urgenza. Gli imprenditori si oppongono a ciò, soprattutto poiché con la tredicesima rendita AVS è stato appena deciso un costoso ampliamento, il cui finanziamento non è ancora chiarito. In secondo luogo, la Svizzera farebbe bene a continuare a difendere un sistema a tre pilastri moderno e sostenibile. I Paesi con sistemi previdenziali a ripartizione pura guardano con invidia alla Svizzera. Coloro che si adoperano in ogni occasione per indebolire il 2. pilastro rendono un pessimo servizio al Paese, poiché esso, grazie al sistema a capitalizzazione, rispetto all'AVS è molto meno influenzato dai cambiamenti demografici, come l'invecchiamento della popolazione, e quindi previene la povertà in età avanzata.

Quale prossimo passo, il dibattito politico si concentrerà nuovamente sul primo pilastro e sul finanziamento della tredicesima rendita AVS, per il quale gli imprenditori sono favorevoli a un aumento temporaneo dell'IVA prima che la riforma dell'AVS nel 2026 stabilisca la giusta rotta per un finanziamento sostenibile con misure strutturali. Ciò include, in particolare, un aumento dell'età di pensionamento, una misura che molti Paesi europei con le stesse sfide demografiche della Svizzera, tra cui Islanda, Norvegia, Danimarca e Paesi Bassi, hanno adottato da tempo.

13:42
13:42
I Verdi sull'Iniziativa biodiversità: è stato «seminato terrore»

L'Unione svizzera dei contadini (USC) ha seminato paura con false dichiarazioni sull'iniziativa per la biodiversità. Lo ha dichiarato questo pomeriggio la presidente del gruppo parlamentare dei Verdi Aline Trede, dopo il «no» di popolo e cantoni oggi alle urne.

La consigliera nazionale bernese ora prende in parola il Consiglio federale, secondo il quale le misure attuali sono sufficienti a proteggere la biodiversità.

«È un fatto scientifico incontestabile che la biodiversità in Svizzera si trovi in uno stato allarmante», ha dichiarato Trede ai microfoni della televisione svizzera SRF. A suo avviso, chi si è battuto a favore dell'iniziativa non è stato in grado di spiegare a sufficienza l'importanza della biodiversità e quanto questa sia essenziale per la vita, ha ammesso.

Il settore energetico, insieme agli agricoltori, si era opposto con fermezza ala modifica costituzionale temendo che avrebbe limitato la produzione sostenibile energetica ed alimentare, nonché la gestione delle foreste e delle aree rurali per il turismo, aumentando i costi di costruzione.

Trede ha spiegato che i Verdi, in particolare, sono fortemente a favore della legge sull'elettricità. «La transizione energetica deve avvenire», ha detto, ed è anche realizzabile ancorando meglio per legge la protezione delle specie.

Rivolgendosi all'USC, Trede ha detto che essa deve affrontare il fatto scientificamente provato dell'estinzione delle specie. L'agricoltura deve prendere sul serio le esigenze della natura e rispettarle.

USDCR: «Grati alla popolazione»

Dal canto suo, la presidente dell'Unione svizzera delle donne contadine e rurali (USDCR), Anne Challandes, si è detta grata che la popolazione abbia riconosciuto come l'iniziativa sulla biodiversità avrebbe potuto avere un impatto negativo sulla produzione indigena, sia di cibo che di elettricità.

«Questo testo non riguardava solo la biodiversità, ma anche il patrimonio edilizio e la vita rurale», ha dichiarato Challandes ai microfoni della RTS. «Durante la campagna ho notato una mancanza di comprensione della realtà dell'agricoltura, che comporta la gestione di sfide costanti tra prescrizioni, tempo, natura, biodiversità, problemi, malattie e cambiamenti climatici», fa aggiunto.

13:41
13:41
Ultima proiezione SSR: riforma LPP respinta dal popolo con il 68%

Si profila una nuova netta vittoria per la sinistra e i sindacati. Il popolo svizzero si appresta infatti a respingere con il 68% dei voti la Riforma della previdenza professionale (Riforma LPP), secondo l'ultima proiezione dell'istituto gfs.bern per conto della SSR.

Questo trend federale sarebbe confermato anche dai primi risultati definitivi a livello cantonale. Nei Grigioni, il «no» l'ha spuntata con il 62,3%, mentre in Ticino la bocciatura è stata del 61,6%.

Nella Svizzera tedesca, nessun cantone accetterebbe il testo. A Zurigo, secondo una prima proiezione dell'ufficio di statistica cantonale, i «no» sarebbero al 63,9%. E anche i primi risultati definitivi ribadiscono il rifiuto alla proposta: si va da un 61,3% di «no» a Lucerna a un 71,9% a Soletta, passando per un 67% ad Argovia.

Nella Svizzera romanda, la bocciatura sarebbe ancora più netta: a Ginevra, stando al 95% delle schede scrutinate i «no» sarebbero al 72,6%, mentre nel canton Vaud, dopo lo spoglio definitivo delle schede, la riforma del secondo pilastro è stata respinta pure dal 72,6% dei voti. Tendenze simili in Vallese (71%) e a Neuchâtel (76,9%). Anche Friburgo, stando a risultati parziali, boccerebbe la riforma con il 73,5%.

Il «no» alle urne non è del tutto sorprendente, ma è più elevato rispetto ai pronostici della vigilia. Gli ultimi sondaggi prevedevano un rifiuto del 51% (SSR) e del 59% (Tamedia/20 Minuten).

13:40
13:40
Iniziativa biodiversità, «la popolazione ha seguito il Consiglio federale»

Rocco Vitale, responsabile della campagna Iniziativa biodiversità, ai microfoni della RSI: «Lo stato della biodiversità in Svizzera continua a essere allarmante e questo declino minaccia le nostre basi vitali. Più del 70% della popolazione se ne preoccupa. Ma il risultato di oggi è netto, la maggioranza della popolazione ha riposto la propria fiducia nei contrari e nel Consiglio federale, convinti che bastino le basi legali esistenti per conservare la biodiversità. Noi ci aspettiamo che queste promesse ora vengano mantenute, che si intervenga in maniera efficacie con le basi legislative già in vigore».

13:33
13:33
Iniziativa biodiversità per i Verdi liberali è «un'occasione persa»

I Verdi liberali (PVL) prendono atto della bocciatura popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio» alle urne e si dicono dispiaciuti dell'esito, definendo quanto accaduto oggi «un'occasione persa».

Alla luce del preoccupante stato della biodiversità, questa iniziativa avrebbe contribuito a rafforzare la protezione dei nostri ecosistemi, spiega il PVL. «Il rifiuto di questa iniziativa è un'occasione persa per salvaguardare il nostro patrimonio naturale, essenziale per la qualità della vita e per l'economia. Tuttavia, non interpreto il »no« all'iniziativa come un »no« categorico da parte degli Svizzeri verso la protezione dell'ambiente», spiega il consigliere nazionale argoviese Beat Flach, membro del comitato nazionale dell'iniziativa.

Secondo il PVL, il forte accento posto dalla modifica costituzionale sulla tutela degli edifici e dei siti culturali ha probabilmente inciso sulla scelta del popolo, afferma. La tutela della biodiversità e l'espansione delle energie rinnovabili devono andare di pari passo. Nonostante l'esito odierno il partito rimane determinato a continuare a cercare soluzioni efficaci che concilino la tutela dell'ambiente con lo sviluppo economico.

13:31
13:31
Riforma LPP, delusi e soddisfatti

Cristina Maderni, deputata del PLR e vicepresidente della Camera di Commercio, si è espressa ai microfoni della RSI sul «no» alla Riforma LPP: «È un risultato estremamente negativo. La campagna del "no" ha avuto grande successo. La gente ha votato pensando alla propria posizione e la riforma era sicuramente complessa. Ma con questo "no" non diamo una risposta a tante persone, soprattutto alle donne. Però, dobbiamo accettare il risultato e valutare cosa può essere fatto in futuro, visto che non c'è un piano B, e trovare un nuovo compromesso non sarà facile».

Per Giangiorgio Gargantini, segretario regionale di Unia Ticino e Moesa, «è una grande vittoria, la seconda quest'anno dopo quella sulla 13. AVS. Un segnale chiaro per agire sul sistema pensionistico e aumentare le rendite». «Dobbiamo lavorare soprattutto sulla situazione delle donne, ma questa riforma era sbagliata perché proponeva di pagare di più per ricevere di meno», ha aggiunto.

13:24
13:24
Riforma LPP, le prime reazioni

Un «no» così massiccio alla riforma della LPP è una lezione per i partiti borghesi e un fallimento per la maggioranza di destra che voleva distruggere il nostro sistema delle rendite. È questa la reazione del co-presidente del Partito socialista Cédric Wermuth alle prime proiezioni che danno il «no» in netto vantaggio. I partiti borghesi devono capire che tali proposte rappresentano un cambiamento politico antisociale in questo Paese. La riforma non rispondeva a domande attuali quali la copertura per l'assistenza ai bambini o a un parente anziano, ha aggiunto il consigliere nazionale argoviese. «Ora si dovrà riprendere questi aspetti».

L'altra co-presidente del PS, Mattea Meyer, non crede invece alla teoria secondo cui il progetto sarebbe fallito a causa della sua complessità: «la gente ha capito molto bene cosa significava per tutti, ovvero rendite più basse». In vista di un nuovo tentativo di riforma delle casse pensioni, la consigliera nazionale zurighese cita tre punti chiave: rendimenti più bassi per le banche e le compagnie di assicurazione; compensazione del rincaro per le rendite esistenti al fine di proteggere il potere d'acquisto; pensioni migliori per le donne.

Il PLR: «Persa un'opportunità»

Reazioni di tutt'altro tenore per i partiti borghesi: «abbiamo perso un'opportunità per le oltre 360.000 persone interessate», ha deplorato la «senatrice» friburghese PLR Johanna Gapany. La deputata ha ammesso come la riforma della previdenza professionale (LPP) fosse complicata. «Dovremo tornare al lavoro; la missione rimane la stessa per le persone che ne hanno bisogno, cioè coloro che non ricevono alcuna rendita o una rendita troppo bassa», ha dichiarato alla RTS. «Oggi sempre più persone lavorano a tempo parziale o svolgono più lavori».

Secondo Gapany, la base della riforma era quella giusta, come le soglie d'ingresso, la quota di salario assicurata e le aliquote dei contributi di risparmio. Dovremo ripartire da questa riforma per trovare una soluzione.

13:23
13:23
Iniziativa per la biodiversità respinta dalla maggioranza dei Cantoni
13:20
13:20
Bocciati entrambi gli oggetti anche nei Grigioni

Anche i Grigioni hanno ampiamente respinto entrambi gli oggetti federali in votazione: la Riforma LPP è stata bocciata dal 62,34% dei votanti, l’Iniziativa biodiversità ha fatto segnare il 67,19% di «no».

Stesso risultato per Svitto (64,9% di «no» alla Riforma della previdenza professionale; 76,64% di «no» per la biodiversità), Vaud (72,57% di «no» alla Riforma della previdenza professionale; 59,97% di «no» per la biodiversità) e Uri (65,62% di «no» alla Riforma della previdenza professionale; 75,55% di «no» per la biodiversità).

13:10
13:10
I risultati definitivi in Ticino

Iniziativa biodiversità: 64,22% di «no», con partecipazione al 40,79%.

Riforma LPP: 61,69% di «no», con partecipazione al 40,77%.

Note:
L'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio» è stata approvata solo a Mergoscia (53,66%) e Astano (51,82%).
«Sì» all'iniziativa popolare «Modifica legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità» solo a Prato Leventina (56,82%).  

13:07
13:07
I primi commenti sulla Riforma LPP

Bruna Campanello, del comitato direttore di UNIA, ha dichiarato ai microfoni della RSI che il «no» alla Riforma LPP «è un risultato buono per lavoratrici e lavoratori»: «Dopo il "sì" alla tredicesima AVS il messaggio sarebbe dovuto essere chiaro: la gente ha bisogno di una rendita dignitosa per vivere e questa riforma LPP avrebbe portato a un abbassamento delle rendite, nonostante le persone avrebbero pagato di più».

Marco Taddei, dell’Unione svizzera degli imprenditori, ha parlato di «bastonata»: «Siamo molto delusi. Era una riforma molto complessa, per noi favorevoli è stato molto difficile spiegarla. La riforma era frutto di un compromesso. Con i nostri argomenti non siamo riuscito a cogliere nel segno».

12:59
12:59
Scrutinati 19 Cantoni su 26
12:56
12:56
In Ticino scrutinati 100 Comuni

Situazione dopo lo scrutinio di 100 Comuni ticinesi:

Iniziativa biodiversità: 64,96% di «no», con partecipazione al 41,29%.

Riforma LPP: 61,51% di «no», con partecipazione al 41,27%.

Note:
L'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio» ha incassato il 72,48% di «sì» a Personico, il 53,66% di favorevoli a Mergoscia, e il 51,82% di «sì» ad Astano.
L'iniziativa popolare «Modifica legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità» è stata approvata solo a Personico (68,52% di «sì») e a Prato Leventina (56,82% di «sì»).

12:48
12:48
Due «no» da Vallese, Glarona e Lucerna

Glarona, Vallese e Lucerna, dove i risultati sono definitivi, confermano le tendenze e le proiezioni nazionali: due «no».

Nel canton Glarona la riforma LPP è stata bocciata con il 67,47% dei voti, l’iniziativa sulla biodiversità è stata respinta con il 65,98% di «no».

In Vallese la bocciatura della riforma LPP è ancora più netta, con il 71,05% di no, sulla biodiversità i «no» hanno raggiunto il 73,92%.

A Lucerna la riforma LPP è stata bocciata con il 61,31% dei voti, l’iniziativa sulla biodiversità è stata respinta con il 69,28% di «no».

12:46
12:46
Riforma LPP, il rammarico di Swissmem

L'Associazione svizzera dell'industria tecnologica e molte altre associazioni economiche si sono schierate a favore della riforma della LPP. Swissmem si rammarica del prospettato «no». «Il compromesso equilibrato avrebbe messo molti lavoratori in una posizione migliore, stabilizzato le casse pensioni e rafforzato il sistema dei tre pilastri. Diventa quindi ancora più importante affrontare con una riforma strutturale la questione legata alla sicurezza sul lungo periodo dell'AVS».

L'aumento dell'aspettativa di vita e l'invecchiamento della popolazione comportano indubbiamente la necessità di correggere il tasso di conversione. Tuttavia, l'attuale compromesso - riduzione del tasso di conversione, inclusione di altri 70.000 dipendenti nella LPP e miglioramento della posizione delle lavoratrici e dei lavoratori a tempo parziale e degli ultracinquantenni - non ha purtroppo convinto gli elettori, si legge nella nota. Questo è un peccato, poiché la riforma per i gruppi sopra citati avrebbe fornito ai datori di lavoro fondi aggiuntivi per le casse pensioni dei loro dipendenti attraverso i contributi salariali e avrebbe dato, in particolare agli ultracinquantenni, maggiori possibilità di trovare un nuovo lavoro grazie all'appianamento dei tassi di contribuzione. «Gli oppositori di sinistra al disegno di legge devono affrontare la spiacevole questione del perché hanno impedito alle donne, ai lavoratori a tempo parziale e ai lavoratori più anziani di stare meglio».

Una cosa è chiara: in questo contesto, non ci saranno per anni ulteriori riforme della LPP. In particolare, non è possibile riproporre l'accordo tra le organizzazioni mantello delle parti sociali, già respinto dal Parlamento, come auspicato dai sindacati. 

L'AVS torna quindi al centro dell'attenzione: il Consiglio federale è stato incaricato di presentare al più tardi entro il 2026 una riforma strutturale completa. Poiché l'invecchiamento della popolazione è in aumento e i tassi di natalità sono in calo, aumenterà rapidamente il divario di finanziamento e con esso la pressione per una riforma. Swissmem chiede a tutte le forze politiche di assumersi le proprie responsabilità e di non permettere che continui il declino finanziario del 1. pilastro.

12:41
12:41
In Ticino scrutinati 90 Comuni

Situazione dopo lo scrutinio di 90 Comuni ticinesi:

Iniziativa biodiversità: 64,48% di «no», con partecipazione al 41,4%.

Riforma LPP: 61,57% di «no», con partecipazione al 41,39%.

Note:
L'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio» ha incassato il 72,48% di «sì» a Personico, il 53,66% di favorevoli a Mergoscia, e il 51,82% di «sì» ad Astano.
L'iniziativa popolare «Modifica legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità» è stata approvata solo a Personico (68,52% di «sì») e a Prato Leventina (56,82% di «sì»).

12:34
12:34
In Ticino scrutinati 80 Comuni

Situazione dopo lo scrutinio di 80 Comuni ticinesi:

Iniziativa biodiversità: 64,97% di «no», con partecipazione al 41,5%.

Riforma LPP: 62% di «no», con partecipazione al 41,48%.

Note:
L'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio» ha incassato il 72,48% di «sì» a Personico, il 53,66% di favorevoli a Mergoscia, e il 51,82% di «sì» ad Astano.
L'iniziativa popolare «Modifica legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità» è stata approvata solo a Personico (68,52% di «sì») e a Prato Leventina (56,82% di «sì»).

12:31
12:31
Riforma LPP verso la bocciatura

Si profila una nuova vittoria per la sinistra e i sindacati. Il popolo svizzero si appresta a respingere con il 69% la Riforma della previdenza professionale (Riforma LPP), secondo una prima proiezione dell'istituto gfs.bern per conto della SSR. Questo primo trend federale, sarebbe confermato anche dai primi risultati parziali cantonali.

Nei Grigioni, dopo lo spoglio di 88 comuni su 101, il «no» la spunterebbe con il 62,1%. A Zurigo, secondo una prima proiezione dell'ufficio di statistica cantonale, i «no» sarebbero al 63,9%.

In Svizzera romanda, la bocciatura sarebbe ancora più netta: a Ginevra, stando al 95% delle schede scrutinate i «no» sarebbero al 72,56%, mentre nel canton Vaud, dopo lo spoglio del 52% delle schede, la riforma del secondo pilastro sarebbe respinta dal 71% dei voti.

12:30
12:30
Iniziativa biodiversità verso la bocciatura con il 67% di «no»

Secondo le prime tendenze calcolate dall'istituto gfs.bern per conto della SSR, l'iniziativa «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio» dovrebbe essere bocciata dal popolo con il 63%.

Una prima proiezione mostra che i contrari alla modifica costituzionale nei Grigioni sono il 69,2%, stando ai risultati parziali di 97 comuni su 101.

Nel canton Zurigo, al testo sostenuto dalle organizzazioni ambientaliste, a dire di «no» sarebbero stati oggi il 66,1%.

La bocciatura dell'iniziativa si sta delineando in modo molto marcato nel canton San Gallo, dove i contrari sono il 71,3% dei votanti e nel Vallese, dove a rifiutare l'iniziativa sarebbero addirittura il 74,2%.

Negli altri cantoni romandi, a Neuchâtel il «no» si attesta al 59,3%, nel canton Vaud al 62,8% e a Friburgo al 68,6%. Mentre a Ginevra sembra affermarsi il «sì», con i favorevoli - in controtendenza rispetto all'andamento nazionale - al 50,5%.

Il testo appoggiato dai Verdi, dal PS e dai Verdi liberali chiede risorse e terreni sufficienti per proteggere meglio la biodiversità e la natura anche al di fuori delle aree già protette.

12:25
12:25
In Ticino scrutinati 50 Comuni

Situazione dopo lo scrutinio di 50 Comuni ticinesi:

Iniziativa biodiversità: 63,78% di «no», con partecipazione al 41,19%.

Riforma LPP: 61,7% di «no», con partecipazione al 41,17%.

Note:
L'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio» ha incassato il 72,48% di «sì» a Personico e il 53,66% di favorevoli a Mergoscia.
L'iniziativa popolare «Modifica legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità» è stata approvata solo a Personico (68,52% di «sì»).

12:16
12:16
Il post del Consiglio federale
12:15
12:15
In Ticino scrutinati 20 Comuni
12:08
12:08
Le prime tendenze dicono che si va verso due «NO»

Le prime tendenze dicono che si va verso due «NO». A dirlo è l'istituto gfs.bern per conto della SSR. Quindi sia l'iniziativa sulla biodiversità, sia la revisione della legge sulla previdenza professionale sembrano andare verso la bocciatura.

12:00
12:00
Urne chiuse, al via lo spoglio delle schede

Les jeux sont faits. Alle 12.00 hanno infatti chiuso le urne ed è cominciato lo spoglio delle schede. Ricordiamo che la popolazione svizzera era chiamata a esprimersi su due oggetti federali: l'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (Iniziativa biodiversità)» e la Riforma della previdenza professionale.

L'«Iniziativa biodiversità» chiede più fondi e più superfici protette per la biodiversità. Esige altresì un maggiore impegno, in particolare da parte dei Cantoni, per quanto riguarda la salvaguardia di paesaggi e siti caratteristici. Inoltre, chiede che gli elementi distintivi di biotopi, paesaggi e siti caratteristici siano mantenuti intatti. Infine, l’iniziativa mira a tutelare la natura, il paesaggio e il patrimonio architettonico anche al di fuori delle zone protette.

La «Riforma della previdenza professionale» prevede invece misure per migliorare, in futuro, il finanziamento delle rendite. Molte persone con redditi modesti riceveranno inoltre rendite più alte: per questo verseranno ogni mese, insieme ai propri datori di lavoro, contributi di risparmio più alti rispetto agli attuali. La maggior parte dei salariati è affiliata a una cassa pensioni che offre prestazioni di gran lunga superiori a quelle minime previste per legge. Da questo punto di vista, la riforma avrà ripercussioni minime su di loro e non riguarda affatto le rendite di chi è già in pensione.

Se in Ticino si votava solo su oggetti federali, non è così in altri cantoni della Svizzera dove i cittadini erano chiamati a esprimersi anche su oggetti cantonali. In particolare, i votanti erano interpellati anche su temi di carattere cantonale, oltre che nei Grigioni, in nove cantoni della Svizzera tedesca (BE, BL, LU, NW, UR, SO, SZ, ZG, ZH) e in tre cantoni romandi (FR, GE, JU). Gli elettori grigionesi erano chiamati a esprimersi sulla costruzione di un nuovo centro cantonale di formazione per la protezione civile in località Meiersboden, nel comune di Churwalden, vicino a Coira. Nel canton Berna e nel canton Giura si votava per il trasferimento della città di Moutier dal canton Berna al Giura. I votanti dei due cantoni si sono espressi contemporaneamente sul Concordato che stabilisce i termini e le condizioni per il passaggio. Mentre nel canton Zugo si tornava a votare sulla trasparenza del finanziamento dei partiti, dopo che i risultati dello scrutinio dello scorso giugno erano stati annullati per irregolarità nello spoglio delle schede. Gli elettori di Basilea Campagna, infine, decidevano sulla moratoria per medici.

Ricordiamo infine che in Ticino si vota però a livello comunale. In particolare ad Arbedo-Castione dove, dopo i (presunti) brogli del 14 aprile che avevano portato all'annullamento delle elezioni, oggi si ritenterà di eleggere Municipio e Consiglio comunale. In questo senso, la speranza è che quanto successo la scorsa primavera non comporti un alto tasso d'astensione.