Zurigo si prepara al fentanyl

A trent'anni dallo sgombro della scena aperta della droga il Municipio zurighese mette in guardia da nuovi stupefacenti, come il fentanyl. L'esecutivo intende affrontarli con il «modello dei quattro pilastri», evitando di puntare soltanto sulla repressione.
«Prevenzione, trattamento, limitazione del danno e regolazione» rimangono il fondamento della politica della droga zurighese, hanno sottolineato oggi davanti ai media ben quattro municipali. A loro dire il «modello dei quattro pilastri» ha dimostrato la sua validità.
La presenza del fentanyl - un oppioide che ha un effetto cinquanta volte superiore a quello dell'eroina, lo stupefacente più diffuso negli anni '80 e '90 - è già stata riscontrata due volte in città: era mischiato ad altre droghe, ha spiegato il responsabile del dicastero della socialità Raphaël Golta (PS). Considerato che esso si è già propagato in altri paesi europei, Zurigo vuole essere preparata.
A questo scopo sta - tra l'altro - approntando la messa a disposizione di mille dosi di naloxone, un farmaco d'emergenza usato per bloccare gli effetti degli oppioidi, ha spiegato il direttore della sanità Andreas Hauri (PVL). Il governo cittadino spera in una modifica legislativa di modo che non possa somministrarlo solo personale medico. Da aprile esperti riceveranno una formazione intensiva per affrontare i consumatori di fentanyl.
I ricordi delle scene aperte del Platzspitz e del Letten plasmano fino ad oggi la politica della droga zurighese. Nell'estate 2023 consumatori di crack si erano stabiliti alla Bäckeranlage, un parco cittadino a due passi dalla Langstrasse. Per fronteggiare la nuova scena aperta la Città ha quindi allestito un nuovo spazio per tossicodipendenti gravi sui terreni dell'ex caserma della polizia cantonale, a pochi passi dalla stazione centrale. «Non vogliamo un secondo Letten», ha sottolineato Hauri.
La situazione nel parco pubblico si è un po' calmata, ha spiegato la responsabile della sicurezza Karin Rykart (Verdi), definendola «stabile e fragile». Oltre all'apertura del centro in cui è possibile fumare crack in maniera controllata, sono fondamentali una maggiore presenza della polizia e una rivitalizzazione del parco. «C'è molta pressione per l'utilizzo» della Bäckeranlage, ha aggiunto la Rykart: oltre ad alcolisti e tossicodipendenti essa viene utilizzata da festaioli e famiglie con bambini.
I locali per il consumo rappresentano un elemento importante della politica della droga zurighese, ha dichiarato Golta, secondo cui il modello sta facendo scuola a livello internazionale. Ogni giorno 350 persone utilizzano i centri per assumere stupefacenti; sono consentiti anche piccoli spacci. Lì il crack ha ormai sostituito l'eroina come droga più popolare. A Zurigo ci sono anche rifugi notturni in cui il consumo di droghe è consentito. Secondo Golta bisogna accettare la situazione delle persone: non esiste una società libera dalle dipendenze.
Intanto, dal 20 febbraio al 9 marzo, la Fotobastei di Zurigo dedica una mostra alla scena aperta di trent'anni fa.
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