TEDxBellinzona a ruba: già esauriti tutti i biglietti
«TED nasce con lo scopo di identificare buone idee e diffonderle su larga scala, nel modo più accessibile possibile». Bruno Giussani, che ne è stato per molti anni il curatore globale, ne parlava in questi termini. Identificare buone idee, diffonderle e, in qualche modo, contribuire a migliorare il mondo. Un’ambizione che deve essere vista al netto dell’utopia che traspare, come anzi qualcosa di molto concreto. I TEDx hanno avuto il merito di rendere queste informazioni e queste idee più universali, mentre il resto lo ha fatto la forma digitale dei cosiddetti «talk», diventati divulgazione.
Una formula che si rinnova
A quattro settimane da una seconda edizione bellinzonese, Ivano Dandrea - che ne è il licenziatario - sottolinea con soddisfazione l’esito della vendita dei biglietti. «Tutti esauriti». Questa mattina, nel giro di poche ore. Insomma, la formula continua a funzionare e a interessare. «Messi online alle 6, alle 10 era tutto venduto». Insomma, i 400 posti del Crystal Loft di Bellinzona, il prossimo 11 dicembre, saranno tutti occupati. «E continuiamo a ricevere richieste», aggiunge Dandrea. «Il merito è di questo formato, per me straordinario. TED è un marchio che ha una forza unica». E che sembra non pagare il passare degli anni. Tutto sta, però, nell’offrire al pubblico relatori interessanti e contenuti originali. «È fondamentale anche lavorare bene sulla comunicazione. Noi lo abbiamo fatto, con un team molto giovane ma preparatissimo». La pioggia di richieste dice anche altro, e parla di «un bisogno che c’era sul nostro territorio» di questo genere di comunicazione. Una comunicazione selezionata, scelta. E concentrata, sull’arco di dodici minuti. A Bellinzona, i relatori d’eccezione saranno sei. Ognuno con un tempo limitato, ognuno con qualcosa da raccontare, da divulgare. È la formula del TED, quella che ne ha fatto il suo successo. Dandrea, con il suo staff ristretto, è stato recentemente ad Atlanta, alla convention di TED. «Abbiamo assistito ad alcuni interventi davvero fantastici, su temi tra i più svariati. Ci si rende conto, anche, di che cosa significhi preparare questi talk all’americana, un po’ informazione, ma anche spettacolo. E di che cosa arrivi a chi li segue, dei ponti che si possono creare tra un argomento e l’altro. Trovo sia una formula perfetta per la propria crescita e per la propria formazione personale». Ad Atlanta, Dandrea ha preso appunti, e alcuni concetti verranno implementati anche a Bellinzona, come i consigli bibliografici da parte dei relatori e la conseguente possibilità, una volta terminati gli interventi, di acquistare i libri citati. Insomma, la formula di TED concede anche la possibilità di rinnovarsi, di non rimanere costantemente uguali a sé stessi.
Il fil rouge
Ci viene, comunque, da chiedere a Dandrea: perché TEDx? Perché a Bellinzona? «Il formato in pillole consente interventi molto mirati e, quindi, di raggiungere e trattenere l’attenzione di chi ascolta. Un formato ideale, quindi, pure per toccare aspetti anche complicati della nostra esperienza di vita collettiva, dalle tecnologie al clima, passando per il sociale e i social. E per offrire una community che punta all’apprendimento permanente, al long life learning». E Bellinzona ha un senso che rientra nel concetto già citato in precedenza di «bisogno». Un vuoto, «la necessità, l’esigenza anzi, di colmarlo». Il successo nella vendita dei biglietti «ne è la dimostrazione. E lo stesso vale per la fiducia ottenuta dagli sponsor e dalle istituzioni locali, a cominciare dal Comune di Bellinzona». Si dice, di TED, che è «un generatore di idee». «Di idee che meritano di essere diffuse, sì. Ed è questo che piace, anche a volte andando fuori dagli schemi, proponendo temi che non sono quotidianamente trattati dai media tradizionali». Non è scontato trovare un fil rouge, quei «ponti» di cui parlava Ivano Dandrea. Per l’imminente edizione, il tema definito in partenza è «Oltre». Oltre i limiti dei singoli settori, oltre le convenzioni, oltre ciò che già sappiamo e conosciamo. «E ogni relatore andrà oltre il proprio punto di vista», in modo da «rendere la prospettiva molto più ampia».
Sei ospiti d’eccezione
Ivano Dandrea esalta la diversità dei relatori invitati. «È questo a creare l’interesse». In questo caso, l’11 dicembre, si alterneranno sul difficile palco di TED il dirigente Alberto Piantoni (è CEO di 1000 Miglia Srl), la ricercatrice Silvia Quarteroni dello Swiss Data Science Center, il meteorologo Marco Gaia, la fisica Chiara Decaroli, Sebastiano Caprara - esperto nel campo dell’ingegneria biomedica e della digitalizzazione sanitaria - e lo psichiatra Michele Mattia.