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I due avrebbero anche discusso del ruolo di mediazione della Svizzera – Nella notte sono proseguiti gli attacchi russi all’Ucraina, in particolare si segnalano esplosioni a Kharkiv – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:38
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«Ucciso un danese che combatteva a Mykolaiv»
«Un cittadino danese di 25 anni è rimasto ucciso in Ucraina». Lo riporta il sito del quotidiano The Copenhagen Post citando l'emittente TV2, secondo la quale «l'uomo è morto mentre combatteva per le forze ucraine vicino a Mykolaiv».
Il ministro degli Esteri, Jeppe Kofod, ha detto ai giornalisti che il suo ministero «sta indagando sulla notizia dell'uccisione» di un cittadino danese in Ucraina.
«Il corpo - scrive il sito del quotidiano - sarebbe nelle mani dei russi, e quindi si sta rivelando difficile per il ministero degli Esteri confermare la sua morte».
21:41
21:41
«Rafforzare l'Ucraina perché Putin cada»
In una conversazione telefonica avuta oggi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il premier britannico Boris Johnson ha affermato che intende continuare a rafforzare militarmente Kiev e che rimane impegnato a far sì che «Putin cada». Lo riferisce la Bbc online.
«Il presidente Zelensky ha fornito informazioni sugli intensi combattimenti nell'Ucraina orientale e sul perdurante assedio di Mariupol», ha detto un portavoce di Downing Street. Le parti hanno anche discusso «i progressi negli sforzi guidati dall'Onu per l'evacuazione da Mariupol».
21:17
21:17
Azov: venti civili feriti evacuati da Azovstal
Venti civili feriti sono stati evacuati dall'assediata acciaieria di Azovstal a Mariupol nel sud dell'Ucraina. Lo scrive il Guardian che riporta il video del vice comandante del reggimento Azov Svyatoslav Palamar, secondo il quale tra loro ci sono donne e bambini.
«Probabilmente stanno andando a Zaporizhzhia», città dell'Ucraina sud-orientale, ha aggiunto. In precedenza l'agenzia ufficiale russa Tass aveva annunciato che un gruppo di 25 civili, tra cui sei bambini, era riuscito a uscire dall'acciaieria di Azovstal, dove sono bloccati centinaia di soldati e civili ucraini.
20:20
20:20
Telefonata Zelensky-Cassis, aiuti e ricostruzione
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato stasera in un tweet di aver parlato con il presidente della Confederazione Ignazio Cassis dei preparativi della conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina.
I due avrebbero anche discusso del ruolo di mediazione della Svizzera nel garantire i servizi consolari per gli ucraini in Russia, precisa il canale Twitter ufficiale del presidente ucraino. Zelensky ha anche preso atto dell'aiuto umanitario fornito dalla Svizzera.
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha confermato all'agenzia Keystone-ATS la conversazione telefonica tra i due capi di stato: essa è avvenuta «su richiesta di Zelensky», ha precisato il portavoce del DFAE Michael Steiner.
18:52
18:52
Nuovo scambio di prigionieri con la Russia, 14 ucraini liberi
Oggi c'è stato un altro scambio di prigionieri tra Ucraina e Russia. Lo ha reso noto la vicepremier di Kiev Iryna Vereshchuk, aggiungendo che sette soldati e sette civili sono tornati a casa. Uno dei militari in mano ai russi era una donna incinta di cinque mesi, ha specificato, senza chiarire quanti russi siano stati liberati.
18:07
18:07
Diverse esplosioni a Odessa, colpito l'aeroporto
«I media e i testimoni ucraini riferiscono di molteplici esplosioni nella città meridionale di Odessa in Ucraina subito dopo le 18 ora locale». Lo riferisce la Cnn citando un testimone che ha visto almeno un aereo da combattimento sopra la città.
Il comando operativo dell'esercito ucraino nel sud del Paese ha dichiarato su Telegram che la pista dell'aeroporto di Odessa è stata danneggiata. Le esplosioni sono state udite subito dopo che le sirene dei raid aerei hanno suonato in tutta la città.
17:44
17:44
Un piccolo gruppo di civili è uscito da Azovstal
Un piccolo gruppo di civili, 25 tra cui 6 minori di 14 anni, è uscito dall'acciaieria Azovstal, a Mariupol. Lo ha riferito la Tass, che si trova sul posto.
Nel grande complesso siderurgico ci sarebbero ancora centinaia di civili e un manipolo di militari ucraini. I piani per la completa evacuazione faticano a partire, tra le accuse reciproche di Mosca e Kiev.
17:32
17:32
Reinstallata statua Lenin nella regione di Kherson
La Cnn riferisce che dalla regione di Kherson nel sud dell'Ucraina, sotto l'occupazione russa, è emerso il video che mostra una statua dell'ex leader sovietico Vladimir Lenin che viene reinstallata nella città di Nova Kakhovka.
Le immagini mostrano la statua del rivoluzionario russo e primo leader dell'Unione Sovietica che viene trasportata su un camion attraverso la città, mentre in una foto successiva la statua viene issata su un piedistallo davanti al palazzo del consiglio comunale.
«Mentre l'Ucraina è la prima al mondo a introdurre i passaporti elettronici, gli 'orchi' stanno restaurando il monumento di Lenin a Nova Kakhovka temporaneamente occupata», ha detto Mykhailo Fedorov, vice primo ministro, in un post di Telegram.
Le statue di Vladimir Lenin erano un segno distintivo di paesi e città dell'Unione Sovietica, ma molte sono state rimosse dalle località ucraine negli ultimi anni a causa del deterioramento delle relazioni con la Russia.
17:30
17:30
Comune Mariupol, "possibile svolta" sull'evacuazione dei residenti
Ci sono segnali di una «possibile svolta nella messa in sicurezza di almeno una via di evacuazione» a Mariupol in Ucraina. Lo sostiene il consiglio comunale della città assediata nel sud del paese, stando a quanto scrive la Cnn.
«C'è una speranza per l'evacuazione dei residenti di Mariupol nel territorio controllato dall'Ucraina», si legge nell'account Telegram del consiglio comunale che precisa che l'evacuazione dovrebbe effettuarsi «oggi da Port City, che è un centro commerciale».
In questa fase, non è chiaro se l'evacuazione includerebbe le persone intrappolate nel complesso dell'acciaieria Azovstal.
17:27
17:27
Piani dei servizi russi per rivolte a Odessa il 2 maggio
«I servizi speciali russi hanno pianificato di destabilizzare la situazione nella regione di Odessa incitando i cittadini a rivolte e proteste nella giornata del 2 maggio», in occasione dell'ottavo anniversario della strage nella Casa dei sindacati, dove morirono oltre 40 persone, evento per il quale è stato rafforzato il coprifuoco. Lo ha riferito la polizia nazionale, stando a quanto scrive Unian.
Controlli sono stati effettuati nei confronti delle persone che potevano collaborare con la Federazione Russa. Durante le perquisizioni sono stati «trovati e sequestrati armi, armamentario comunista, opuscoli con simboli comunisti e altri simboli proibiti, oltre a granate, munizioni, telefoni cellulari e attrezzature».
17:19
17:19
«Non escludiamo una mobilitazione generale russa»
Il ministero della Difesa ucraino non esclude uno scenario in cui il presidente russo Vladimir Putin potrebbe annunciare una mobilitazione generale. Lo ha detto il portavoce del ministero, Oleksandr Motuzianyk, in un briefing con Ukrinform.
«Se la Russia annuncerà una piena mobilitazione dipenderà, ovviamente, dai risultati dei combattimenti in corso nella zona operativa orientale. Cioè, se il nemico non riuscirà a realizzare i suoi piani nel prossimo futuro, un tale scenario è del tutto possibile, non lo escludiamo», ha detto.
Motuzianyk ha anche affermato che l'esercito ucraino è consapevole che la Russia stia già conducendo una «mobilitazione segreta» in alcune regioni della Russia e stia reclutando attivamente mercenari per combattere in Ucraina.
«Inoltre, la cosiddetta mobilitazione continua negli insediamenti temporaneamente occupati delle regioni di Donetsk e Lugansk: catturano le persone per le strade, le vestono con uniformi militari e le mandano in prima linea. Ne siamo consapevoli», ha spiegato.
17:15
17:15
Kiev all'Ue, servono sanzioni su energia e più armi
«Sono tre gli strumenti che possono fermare la Federazione Russia». Lo ha detto il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, in un'intervista a Rai News 24.
«Il primo, sanzioni forti, soprattutto nel settore energetico. Il secondo, aumentare le forniture militari all'Ucraina, armi necessarie qui adesso, anche per impedire alla Russia di entrare in Europa con le sue mire espansionistiche. Terzo, creare un'immagine completamente negativa della Russia per distruggere il lobbismo residuale russo che ancora c'è in alcuni paesi europei», ha spiegato.
17:13
17:13
Angelina Jolie in visita a sorpresa a Leopoli
L'attrice e regista Angelina Jolie è stata avvistata in un bar nella città di Leopoli, in Ucraina. Lo riferiscono i media internazionali che postano anche un video. Le immagini mostrano l'attrice, 46 anni, inviata speciale dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, mentre entra in un bar indossando abiti casual e uno zaino che saluta sorridendo rivolgendosi all'obiettivo della telecamera.
Subito riconosciuta dai fan ucraini, Jolie si ferma anche per firmare gli autografi.
16:12
16:12
Il capo della CDU lunedì andrà a Kiev
Il leader della CDU tedesca Friedrich Merz si recherà lunedì prossimo in missione a Kiev. Lo scrive la Bild on line. Nelle scorse settimane alcuni parlamentari tedeschi, di SPD, Verdi e FDP, erano già stati nella capitale ucraina.
Il cancelliere Olaf Scholz invece non è ancora stato in Ucraina. Una missione ritardata probabilmente anche a causa del caso esploso con il «disinvito» del presidente della repubblica Frank-Walter Steinmeier da parte di Volodymyr Zelensky.
16:10
16:10
Scomparsi due bus che evacuavano civili dal Donbass
I volontari ucraini lanciano l'allarme per due bus che stavano evacuando alcuni civili in Donbass: «Sono scomparsi, non abbiamo più notizie da ieri e non riusciamo a metterci in contatto con nessuno dei presenti a bordo». Lo riporta la Bbc ricordando che in mattinata era stata diffusa la notizia di un attacco russo ad uno dei bus.
Secondo una dei volontari, tre autobus sono stati inviati a Popasna, vicino a Lugansk, venerdì per aiutare l'evacuazione di centinaia di civili, ma due dei veicoli non sono mai tornati a destinazione, nella città di Bakhmut.
«Siamo molto preoccupati, non possiamo andare di persona a verificare cosa sia successo a Popasna», ha aggiunto.
16:08
16:08
Vucic ribadisce, no a sanzioni contro la Russia
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha confermato il no di Belgrado alle sanzioni contro la Russia, sottolineando di voler prendere decisioni nell'esclusivo interesse della Serbia e dei suoi cittadini e non in quello di ambasciate dell'est o dell'ovest.
Parlando a margine di una parata militare oggi a Belgrado, Vucic ha detto che la posizione della Serbia sul conflitto armato in Ucraina e sulle sanzioni a Mosca è quella adottata (nelle scorse settimane) in seno al Consiglio per la sicurezza nazionale, una posizione che non tiene in alcun conto le affermazioni di questo o quel politico a favore o contro le sanzioni.
«Non mi importa degli americani, dei russi, degli europei e di tutti gli altri. Io prendo le decisioni in linea con gli interessi della Serbia, sono stato rieletto e per altri cinque anni deciderò in questo modo, a favore della Serbia e dei suoi cittadini», ha detto Vucic.
Legata alla Russia da storici rapporti di amicizia e fratellanza, la Serbia è il principale alleato di Mosca nei Balcani. Belgrado, pur condannando la violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina, si rifiuta di aderire alle sanzioni internazionali, contando sull'appoggio della Russia soprattutto per le forniture energetiche e di gas in particolare a prezzi di favore, e per la cruciale questione del Kosovo, considerando che la Russia quale membro permanente gode del diritto di veto nel Consiglio di sicurezza dell'Onu.
15:38
15:38
Mosca non vuole la guerra nucleare
La Russia invita gli altri Stati ad attenersi alla logica scritta nei documenti per prevenire una guerra nucleare e segue rigorosamente il principio che un tale conflitto è inammissibile. Lo ha detto oggi alla Tass il direttore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri russo Vladimir Yermakov.
«È imperativo riaffermare il principio che i rischi di una guerra nucleare che non deve mai essere scatenata devono essere ridotti al minimo attraverso la prevenzione di qualsiasi conflitto armato tra potenze nucleari», ha aggiunto l'alto diplomatico.
Yermakov ha poi aggiunto: «Tutti gli Stati dovrebbero attenersi coerentemente alla logica stabilita con la nostra più attiva partecipazione nei documenti congiunti del Quintetto nucleare, compresa la dichiarazione di gennaio dei leader dei cinque Stati sulla prevenzione di una guerra nucleare».
15:31
15:31
L'acciaieria Azovstal quasi interamente distrutta
Quasi tutti gli edifici della tentacolare acciaieria Azovstal, l'ultima roccaforte ucraina a Mariupol, sono stati distrutti: lo mostrano nuove immagini satellitari di Maxar Technologies pubblicate dalle Cnn.
Ci sono grandi buchi nei tetti, segno rivelatore di un attacco militare, di cui alcuni completamente crollati e alcuni edifici ridotti in macerie. Molti degli edifici residenziali e governativi direttamente a est dell'impianto sono stati completamente distrutti.
Non è chiaro dalle immagini satellitari scattate ieri - scrive la Cnn - se siano state distrutte anche strutture sotterranee dove si rifugiano soldati e civili ucraini.
Ieri Sviatoslav Palamar, uno dei comandanti del reggimento Azov che si nasconde nell'impianto siderurgico ha raccontato che l'acciaieria è stata intensamente bombardata da artiglieria, navi e attacchi aerei: «Ci sono cantine e bunker che non possiamo raggiungere perché sono sotto le macerie. Non sappiamo se le persone lì sono vive o no. Ci sono bambini dai quattro mesi ai 16 anni. E ci sono altre persone intrappolate in posti che non si possono raggiungere».
15:21
15:21
In 2 giorni rapiti 213 civili a Zaporizhzhia
Dal 28 aprile, 213 civili sono stati rapiti dall'esercito russo nella regione di Zaporizhzhia: 88 sono ancora tenuti in ostaggio mentre 125 sono tornati dalla prigionia, di cui nove rilasciati in seguito a uno scambio. Lo ha scritto su Telegram l'amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia citata da Ukrinform.
Le forze dell'ordine ucraine intanto stanno indagando sul rapimento di due volontari britannici che hanno aiutato a organizzare corridoi umanitari nella regione di Zaporizhzhia.
15:20
15:20
La Russia lascerà la Stazione spaziale internazionale in seguito alle sanzioni
La Russia lascerà la Stazione Spaziale Internazionale a causa delle sanzioni imposte per l'invasione dell'Ucraina. «La decisione è già stata presa, non siamo obbligati a parlarne pubblicamente», ha detto il direttore generale Dmitry Rogozin in un'intervista riportata dall'agenzia Bloomberg citando la Tass e Ria Novosti.
«Posso dire solo questo: in linea con i nostri obblighi informeremo i nostri partner della fine del nostro lavoro sull'Iss con un anno di anticipo», ha aggiunto.
15:18
15:18
Bombardata una zona residenziale a Donetsk: feriti tre bambini
Un bombardamento russo oggi su un quartiere residenziale di Dobropillya, nella regione di Donetsk, ha provocato il ferimento di sette civili tra cui tre bambini. Lo ha annunciato su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale Pavlo Kyrylenko citato da Ukrinform. Almeno sei condomini e un edificio non residenziale sono stati danneggiati.
14:40
14:40
Gli USA vogliono «rubare» i migliori scienziati alla Russia
Gli Stati Uniti vogliono rubare alla Russia i suoi migliori scienziati. L'amministrazione Biden sta valutando una revisione dei requisiti di ingresso nel Paese per i russi con master e dottorati in scienza, tecnologia, ingegneria o matematica ottenuti negli Usa o all'estero. Allo studio c'è l'ipotesi di eliminare per i richiedenti di visto di lavoro russi l'obbligo di aver un datore di lavoro negli Stati Uniti.
14:38
14:38
Putin verso l'annuncio di una guerra totale a Kiev
Vladimir Putin potrebbe abbandonare il termine «operazione speciale» per indicare l'invasione dell'Ucraina e parlare di «guerra totale» a Kiev. Lo riporta l'Independent citando indiscrezioni di funzionari russi e occidentali.
In cerca di una «rivincita» per i fallimenti militari, gli alti ufficiali dell'esercito russo - riporta il media britannico - starebbero spingendo il presidente russo ad annunciare il cambiamento durante la parata annuale del Giorno della Vittoria il 9 maggio.
La mossa permetterebbe al Cremlino di attivare la legge marziale, coinvolgere i suoi alleati in un aiuto militare e proclamare la mobilitazione di massa.
14:29
14:29
Bombe su Kharkiv: colpiti un ospedale e un villaggio liberato ieri
Il villaggio ucraino di Ruska Lozova, nella regione orientale di Kharkiv, liberato ieri dall'occupazione russa, è stato nuovamente attaccato dalle truppe di Mosca che hanno provocato una vittima e 12 feriti. Lo ha scritto su Telegram il Servizio statale di emergenza ucraino ripreso da Ukrinform.
La notte scorsa un ospedale, due condomini di nove piani e una parte della zona industriale sono stati bombardati nel distretto Nemyshliansky di Kharkiv.
Dopo le esplosioni, gli appartamenti hanno preso fuoco e uno dei proprietari è rimasto ferito. Le strutture in cemento e gli infissi di un piano dell'ospedale sono stati parzialmente distrutti.
14:27
14:27
Nonna ritrova il nipotino rapito dai russi grazie ad Abramovic
Storia a lieto fine per un bambino ucraino deportato in Russia e per la nonna che lo cercava disperatamente grazie all'aiuto di un nome eccellente, quello dell'oligarca russo Roman Abramovic, molto vicino al presidente Vladimir Putin.
Una vicenda raccontata dal Financial Times, che ha raccolto informazioni tra Kiev, Varsavia e Riga. Il piccolo Ilya, 10 anni, rimasto orfano della madre, è stato portato in territorio russo con la forza.
La nonna, Elena Matvienko, cittadina ucraina di 63 anni, ha mosso mari e monti per riportare a casa il nipote. Fino a che non è stata aiutata proprio dall'ex proprietario del Chelsea Football Club: «Era molto vicino a noi», ha detto la donna riferendosi ad Abramovic.
Alla fine di questa odissea, Elena è andata in Russia a riprendersi il bambino rapito dai soldati di Mosca grazie all'intervento decisivo del miliardario amico del Cremlino.
14:15
14:15
Macron promette a Zelensky nuovi aiuti militari
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha promesso oggi al suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, di «rafforzare» l'aiuto militare e umanitario a favore di Kiev, secondo quanto ha appreso la tv BFM da sue fonti. Nel corso di una telefonata durata circa un'ora, Macron ha promesso in particolare di «rafforzare l'appoggio all'Ucraina in armi da difesa».
Secondo quanto precisano fonti dell'Eliseo, Macron ha ribadito a Zelensky «la sua volontà di agire attivamente nel suo secondo mandato presidenziale per ristabilire la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina, mantenendo sempre uno stretto coordinamento con i partner europei e gli alleati».
Il presidente francese si è detto ancora una volta molto preoccupato per «il proseguimento dei bombardamenti russi sulle città ucraine, in particolare quello di giovedì a Kiev durante la visita del segretario generale delle Nazioni Unite e del primo ministro bulgaro».
Forte la preoccupazione di Macron, riferisce ancora la presidenza francese, «per la situazione insopportabile di Mariupol, nonostante i ripetuti appelli al presidente russo di rispettare il diritto internazionale umanitario».
Zelensky ha ringraziato la Francia per il massiccio invio di materiale militare che «contribuisce alla resistenza ucraina». Tale aiuto, ha garantito Macron, «continuerà a rafforzarsi, così come l'assistenza umanitaria che arriva dalla Francia e che supera oggi le 615 tonnellate di attrezzature fra cui materiale medico, gruppi elettrogeni per gli ospedali, aiuti alimentari, per l'accoglienza e veicoli d'emergenza».
14:14
14:14
«Obiettivi ucraini colpiti da un sottomarino nel Mar Nero»
Il ministero della Difesa russo ha confermato ciò che l'esercito ucraino afferma da quasi una settimana: Mosca sta usando sottomarini nel Mar Nero per colpire obiettivi ucraini con missili da crociera. Lo riporta la Cnn.
«L'equipaggio di un sottomarino diesel-elettrico della Flotta del Mar Nero ha lanciato una salva di missili da crociera Kalibr dal Mar Nero contro le infrastrutture militari delle forze armate ucraine», ha reso noto il ministero sul suo canale Telegram pubblicando un video che mostrerebbe il lancio dei missili.
Una settimana fa, le forze armate ucraine avevano riferito che due dozzine di unità della flotta russa stavano ancora operando nel Mar Nero, inclusi «sottomarini con armi missilistiche». Sempre Kiev aveva poi aggiunto che le truppe russe stavano «lanciando missili e bombardamenti su infrastrutture militari e civili, anche da bombardieri strategici, navi e sottomarini».
13:40
13:40
«La guerra atomica è più vicina che nel 1962»
La Russia e l'Occidente sono più vicini alla guerra nucleare di quanto non lo fossero l'Urss e gli Usa durante la crisi dei missili di Cuba: ne è convinta la pronipote dell'ex leader sovietico Nikita Krusciov, che già nelle scorse settimane aveva avvertito del rischio che Mosca potrebbe essere pronta a usare le armi nucleari in Ucraina. Lo riporta il Guardian.
La guerra in Ucraina potrebbe diventare più pericolosa poiché nessuna delle parti sembra disposta a «fare marcia indietro», ha detto Nina Khrushcheva, docente di affari internazionali negli Stati Uniti.
Sia l'allora presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, sia Krusciov decisero di ridurre l'escalation non appena lo spettro di una guerra nucleare divenne una vera minaccia, ha commentato Khrushcheva parlando al programma Today della Bbc.
«Ciò che davvero salvò il mondo in quel momento fu il fatto che sia Krusciov sia Kennedy, qualsiasi cosa pensassero l'uno dell'ideologia dell'altro e non fossero d'accordo con essa, oltre al fatto che nessuno dei due voleva cedere per primo, quando apparve la minaccia di un potenziale conflitto di qualsiasi tipo, fecero subito marcia indietro», ha aggiunto.
Ma questa volta nessuna delle due parti, «in particolare la parte russa», sembra essere disposta a indietreggiare, e questo è ciò che «mi spaventa di più», ha concluso.
12:50
12:50
Trovati tre corpi di uomini torturati e imbavagliati vicino Bucha
Una fossa con i corpi di tre uomini torturati, imbavagliati e uccisi con un colpo al capo è stata trovata nel bosco vicino al villaggio ucraino di Myrotske, nel distretto di Bucha, regione di Kiev. Lo ha scritto la polizia di Kiev su Facebook citata da Ukrinform.
«Le vittime sono state torturate a lungo; ferite di proiettili sono state trovate negli arti. I tre uomini sono stati finiti con colpi di arma da fuoco a un orecchio. Questa è un'altra fossa comune scavata dai soldati russi nel distretto di Bucha, dove più di mille cittadini sono stati uccisi e torturati», ha detto il capo della polizia della regione di Kyiv Andriy Nebytov.
Le mani delle vittime erano legate, un panno era avvolto intorno agli occhi, e avevano un bavaglio sulla bocca, è stato raccontato. La polizia della regione di Kyiv ha già eseguito l'analisi esterna dei cadaveri, che sono adesso a disposizione dei medici legali. In totale finora gli investigatori hanno esaminato 1.202 corpi di civili uccisi dai soldati russi nella regione di Kiev.
L'ufficio del Procuratore generale insieme al consiglio comunale di Bucha ha organizzato un'analisi gratuita del Dna per i parenti delle persone uccise durante l'occupazione russa nel distretto.
12:29
12:29
«La propaganda russa diffonde il caos in Europa»
«Quando è cominciata la guerra, i canali di propaganda russa come Primo Canale, Ntv e altri hanno cambiato i loro palinsesti per dedicarsi interamente alle news. Ricevono molti soldi per diffondere disinformazione, non solo in Russia ma anche attraverso l'Europa. Questo è pericoloso perché la disinformazione diffonde il caos in Europa».
Lo ha detto all'agenzia italiana di notizie ANSA il ministro dell'Informazione ucraino Oleksandr Tkachenko, aggiungendo di aver chiesto «ai colleghi europei di sanzionare questi canali che ancora trasmettono sulle piattaforme satellitari».
Ai ministri della Cultura e dell'Informazione dell'Ue «con cui ho avuto la fortuna di parlare 3 volte», «abbiamo proposto, al contrario, di aiutare ad aumentare la capacità di diffusione dei canali in lingua ucraina e anche i canali in lingua russa che siano liberi», ha aggiunto il ministro.
12:01
12:01
«Mosca respinge le proposte di aiuto alla popolazione di Mariupol»
Mosca respinge tutte le proposte per aiutare a salvare la popolazione di Mariupol dai bombardamenti russi: lo ha detto il negoziatore ucraino e consigliere del presidente Zelensky, Mikhailo Podoliak, secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda.
«Il presidente e il capo dell'Ufficio del presidente continuano a fare appello ai leader mondiali affinché ci aiutino a convincere la parte russa che un corridoio umanitario da Mariupol è vitale», ha detto Podoliak. «Alcuni leader politici si appellano a Putin attraverso i propri canali di comunicazione privati, cercano di convincerlo che questo deve essere fatto per ragioni umanitarie. Ma sfortunatamente non c'è risposta da parte russa».
Podoliak ha sottolineato che la Russia sta dimostrando una totale riluttanza a negoziare e fare concessioni anche sulle questioni umanitarie ed è convinto che la distruzione di Mariupol e del reggimento Azov sarebbe una vittoria simbolica per Mosca.
«Ogni giorno (la Russia schiera) la massima quantità possibile di artiglieria pesante e aviazione per distruggere (l'acciaieria, ndr) Azovstal. I russi non capiscono che ci sono bambini e civili lì, continuano a bombardare» l'acciaieria.
11:56
11:56
«Anche altri pagano il gas russo in rubli»
Per il ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto, la gran parte delle compagnie dell'Europa occidentale che importano gas nella Ue lo pagano in rubli, in conformità alle richieste di Mosca. Tali compagnie, ha detto Szijjarto citato dai media serbi, aprono conti presso la banca russa Gazprombank, che non è sottoposta a sanzioni e che cambia i loro euro in rubli saldando in conto per il gas.
L'altro ieri lo stesso Szijjarto aveva confermato che Budapest paga il gas russo in rubli per garantire le forniture. «Non è esatto dire che gli altri si rifiutano di farlo, sono solo meno sinceri a questo riguardo», aveva detto il ministro a margine di una visita alla minoranza ungherese in Slovenia.
Budapest non può comprare il gas «su basi ideologiche o filosofiche», ha detto Szijjarto con riferimento ai dibattiti sulla necessità di rendersi indipendenti dal gas russo. La sicurezza energetica è una priorità per il governo, e l'Ungheria è dipendente dalla Russia per «motivi fisici, geografici e infrastrutturali», ha osservato il ministro degli esteri. «Non possiamo riscaldare le case con dichiarazioni politiche».
11:43
11:43
Azovstal, il comandante dei marine a Erdogan: «Ci porti in salvo»
Il comandante della 36.esima brigata marina ucraina Sergiy Volynsky (Volyn) ha fatto un appello diretto al presidente turco Recep Tayyip Erdogan sul canale televisivo nazionale turco Habertürk TV affinché applichi per loro la procedura di «estrazione» e li porti in Turchia. Lo riporta il giornale in linea ucraino Ukrainska Pravda.
«Gentile signor presidente Erdogan - ha affermato Volyn - mi rivolgo a lei. Abbiamo 600 militari feriti che hanno un disperato bisogno di aiuto. Abbiamo con noi civili che sono stati feriti. Abbiamo anche centinaia di civili e 60 bambini che cercano sicurezza con noi nella struttura. Il più piccolo ha quattro mesi. Faccio ora appello al popolo turco, al presidente affinché applichi a noi la procedura di estrazione, a fare tutto il possibile per portare la guarnigione di Mariupol in Turchia, a portarci via dall'Azovstal con garanzie di sicurezza da parte turca. Contiamo molto sul vostro aiuto».
Il comandante ha aggiunto che la situazione nell'acciaieria di Azovstal è molto difficile, i combattimenti non si sono mai fermati. L'esercito russo utilizza quotidianamente attacchi aerei, vari sistemi di artiglieria da basi terrestri e navali, effettuano operazioni d'assalto con l'aiuto di carri armati, veicoli da combattimento di fanteria e grandi gruppi di terra.
10:14
10:14
Caccia ucraino colpisce villaggio russo
Un caccia ucraino ha colpito oggi con due missili un villaggio russo nel distretto di Starodubsky, nella regione di Bryansk al confine con l'Ucraina: l'onda d'urto ha danneggiato impianti usati per il carico di petrolio. Lo ha detto il governatore della regione, Alexander Bogomaz, stando a quanto riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass. Non ci sono vittime o feriti.
«Oggi alle 6:50 (le 5:50 in Svizzera), i sistemi di difesa aerea russi hanno individuato un aereo da combattimento ucraino. Mentre erano in corso misure per impedire all'obiettivo di entrare in territorio russo, due proiettili hanno colpito l'insediamento di Zhecha nel distretto di Starodubsky», ha detto Bogomaz.
09:27
09:27
Colpito un mezzo che trasportava forniture mediche
Un mezzo della polizia che consegnava forniture mediche a un ospedale è stato centrato da colpi di mortaio a Severodonetsk. Lo ha scritto il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergii Gaidai, su Telegram riportato dall'agenzia di stampa Ukrainian Independent Information Agency (Unian).
Anche un'auto di volontari è stata colpita dal fuoco dei soldati russi. Per il momento non si hanno notizie di feriti o vittime.
Inoltre due scuole e 20 palazzi residenziali sono stati danneggiati dai bombardamenti dell'esercito russo nelle ultime 24 ore sempre nella regione di Lugansk, ha reso noto Gaidai su Telegram, stando a quanto indica l'agenzia di stampa statale ucraina Ukrinform.
08:53
08:53
Negoziati difficili
Nella serata di ieri l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass ha diffuso due interviste del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, una all'emittente televisiva degli Emirati Arabi Uniti Al Arabiya e l'altra all'agenzia di stampa governativa cinese Xinhua. I Paesi della Nato «stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell'operazione speciale russa in Ucraina mediante accordi politici», ha detto il capo della diplomazia del Cremlino.
«Stiamo assistendo alla manifestazione del classico doppio standard e dell'ipocrisia dell'establishment occidentale in questo momento. Esprimendo pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i Paesi della Nato stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell'operazione attraverso il raggiungimento di accordi politici», ha aggiunto il ministro russo.
La revoca delle sanzioni contro la Russia fa parte dei negoziati di pace tra Mosca e Kiev, che continuano ogni giorno ma sono «difficili», ha detto Lavrov a Xinhua. In precedenza Zelensky aveva detto che le sanzioni non potevano far parte dei negoziati. Lavrov ha inoltre affermato che «al momento le delegazioni russa e ucraina stanno discutendo in videoconferenza una bozza di un possibile trattato».
Lavrov ha poi affermato che la Russia non si considera in guerra con la Nato e non minaccia un ricorso al nucleare come invece evocato dall'Occidente. Accusa Kiev di aver seminato mine nel Mar Nero minacciando la navigazione. Assicura, infine, che Mosca «intende continuare a rispettare in modo equo i suoi impegni nell'ambito dei contratti internazionali relativi alle forniture di esportazione di alimenti, fertilizzanti, risorse energetiche e altri prodotti sensibili».
Si è aperto intanto un caso G20: l'Indonesia, che lo ospiterà a novembre, ha ufficializzato l'invito alla Russia e all'Ucraina, suscitando la reazione della Casa Bianca, nonostante lo stesso Cremlino non abbia ancora deciso se Putin parteciperà all'appuntamento e se in presenza. Gli Usa accusano il presidente russo di «depravazione» e chiedono all'Indonesia che sia escluso dall'incontro.
Ed è l'emittente televisiva statunitense Cnn a sollevare un altro caso tinto di giallo: almeno sei uomini d'affari russi sarebbero morti per apparente suicidio negli ultimi tre mesi, alcuni dei quali con le loro famiglie. Quattro dei sei decessi, secondo l'emittente, sono di dirigenti associati alla multinazionale controllata dal governo russo Gazprom, attiva in special modo nell'estrazione e vendita di gas naturale, o a una delle sua controllate.
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Mariupol: situazione molto difficile
A Kharkiv l'esercito ucraino annuncia alcune vittorie «tattiche» tra cui la liberazione di un villaggio dei dintorni, mentre non esita a definire la situazione all'acciaieria «peggio di una catastrofe umanitaria». Violente esplosioni sono state udite durante la notte nella seconda città più grande del Paese, martellata da settimane dall'artiglieria russa. Ieri, secondo l'amministrazione militare regionale, i bombardamenti a Kharkiv hanno provocato almeno un morto e diversi feriti. Zelensky ammette che qui la situazione al momento è «difficile».
Zelensky si dice ancora pronto a parlare con il presidente russo Vladimir Putin nonostante le atrocità compiute dai russi a Bucha, Mariupol e in altre città. Parlando ai media polacchi precisa, però, che il rischio che i negoziati con Mosca falliscano è «alto».
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Il punto alle 08.30
Nel suo consueto discorso serale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato i Paesi che hanno riaperto le proprie ambasciate a Kiev riprendendo così le operazioni diplomatiche. Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, dal canto suo, in un’intervista alla cinese Xinhua ha detto che il sostegno della NATO all’Ucraina «ostacola il raggiungimento di un accordo politico per porre fine al conflitto». Intanto Kiev afferma di aver respinto 14 attacchi russi nelle regioni di Donetsk e Luhansk; a riportarlo è il Kiev Independent. Ciò non ha comunque fermato le truppe di Vladimir Putin che nella notte hanno proseguito con le loro operazioni militari di attacco: si segnalano in particolare esplosioni a Kharkiv. Oggi, infine, si dovrebbe tenere un colloquio tra il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo ucraino.