Televisione

Teleticino, un anno storico: «Livelli mai raggiunti prima»

L’emittente di Melide nel 2023 ha raggiunto in media il 2,7% del pubblico della Svizzera italiana, con un incremento dello 0,7% rispetto a un anno fa
© CdT/Chiara Zocchetti
Red. Online
19.01.2024 16:26

Sia nel primo semestre che nel secondo semestre del 2023 Teleticino ha raggiunto in media il 2,7% del pubblico della Svizzera italiana, con un incremento dello 0,7% rispetto al secondo semestre del 2022. Questo conferma quindi il 2023 come un anno storico per l’emittente di Melide. Lo certificano i più recenti dati di Mediapulse, azienda responsabile della raccolta dei dati d’ascolto. Oltre a confermare la quota di mercato, la nostra emittente si rafforza anche sugli altri dati d’ascolto. Ogni giorno quasi 47mila persone scelgono di guardare Teleticino per una media di 27 minuti. Si tratta di 5.400 persone in più rispetto agli ultimi sei mesi del 2022.

Un dato che fa spiccare Teleticino tra le televisioni regionali con una concessione di servizio pubblico, consolidando la sua posizione con una quota di mercato più elevata. Tornando nella Svizzera italiana e aprendo il confronto anche con i canali della vicina penisola, Teleticino consolida la propria posizione quale settimo canale preferito dai telespettatori. Qui la classifica vede RSI La 1, pur con una lieve flessione, mantenere il suo primato con il 17,9% di quota di mercato. Seguono Canale 5 al 9%, Rai 1 al 6,9%, e quindi La 2, Italia 1 e Rai 2, e appunto la nostra televisione.

«Bellissimo regalo per il trentesimo compleanno»

«Il 2,7% quale quota di mercato nel nostro territorio di competenza rappresenta un livello mai raggiunto da Teleticino e direi nemmeno mai raggiunto da altre televisioni regionali svizzere a beneficio del canone pubblico». Esordisce così, Alessandro Colombi, CEO del Gruppo Corriere del Ticino. Il quale aggiunge: «Un bellissimo regalo per i trent’anni della nostra emittente. Ammettendo che il nostro bacino di pubblico è più limitato in numeri assoluti rispetto ad altre aree di competenza della Svizzera tedesca o francese, è altresì vero che ogni giorno ci troviamo confrontati con emittenti sia locali che estere che dispongono di mezzi finanziari nettamente superiori (si parla di ordini di grandezza e non di punti percentuali, ndr), ma anche che viviamo la presenza ingombrante delle piattaforme di streaming quali Netflix. Questo per dire che se abbiamo conseguito un risultato così importante è perché ogni giorno cerchiamo di differenziarci dall’offerta delle altri emittenti, dando spazio alla nostra regionalità, cercando di essere vicini alla vita e ai fatti della Svizzera italiana. Società, politica e sport sono i cardini con i quali abbiamo ottenuto la fiducia del pubblico e dell’Ufficio federale delle comunicazioni, il quale recentemente ha rinnovato le concessioni fino al 2034». Colombi conclude: «La passione per quel che facciamo è ciò che spinge la nostra Televisione ogni giorno».

Soddisfatto anche il direttore di Teleticino, Sacha Dalcol: «Quelli riguardanti il 2023 sono dati che ci danno la conferma dell’apprezzamento del pubblico per il nostro lavoro e che ci motivano a continuare sulla strada tracciata negli ultimi anni». E poi prosegue: «Una settimana dopo il rinnovo delle concessioni decennali, questi dati, che si affiancano a quelli in crescita pubblicati recentemente per Radio3i, ci permettono di guardare con ottimismo ai prossimi anni. È un chiaro segnale che i media audiovisivi hanno ancora un impatto sul pubblico e sono un prodotto appetibile per il mercato pubblcitario».

La tv 141 minuti al giorno

A conferma di quanto riporta Dalcol, la popolazione della Svizzera italiana guarda ancora, e volentieri, la tv: in media per 141 minuti al giorno, contro i 106 di media in Svizzera. Ancora oggi, i telespettatori prediligono la tv in diretta, anche se ormai oltre un quarto dei programmi è cercato in differita. Infine, oltre l’80% della durata di visione domestica complessiva di tv, YouTube e Netflix - le uniche due piattaforme di streaming considerate da Mediapulse «degne di nota» per valori di ascolto e numero di utenti - riguarda il consumo lineare o in differita di programmi televisivi. Insomma, la tv classica, come siamo abituati a conoscerla.

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