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Terzo attacco israeliano in poche ore vicino Damasco

L'Osservatorio per i diritti umani in Siria: «È stato un assassinio mirato nei confronti di una o più personalità iraniane o legate all'Iran» – La contraerea siriana è entrata in azione – Medici Senza Frontiere: «Uccisi due familiari del nostro staff in un rifugio» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Terzo attacco israeliano in poche ore vicino Damasco
Red. Online
21.02.2024 06:29
19:20
19:20
Gantz, nuovo accordo possibile su ostaggi: «Ci sono segni»

«Segni preliminari» indicano che «c'è la possibilità di far avanzare un nuovo accordo per la liberazione degli ostaggi». Lo ha detto il ministro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz dopo lo stallo degli ultimi tempi.

«Non lasceremo intentata alcuna possibilità - ha aggiunto - per riportarli a casa. Nessuna pietra resterà non rovesciata nello sforzo di riportare a casa coloro che sono stati rapiti il 7 ottobre».

Una fonte informata del settore aeroportuale egiziano ha detto oggi all'agenzia Ansa che la delegazione israeliana che ieri era giunta al Cairo vi ha fatto ritorno oggi, dopo una rapida consultazione a Tel Aviv sugli sviluppi dei colloqui sul cessate il fuoco a Gaza e lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi.

La delegazione è tornata al Cairo con lo stesso aereo privato di ieri, un Hawker Beechcraft 400XP, dall'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Per la seconda visita della delegazione israeliana in 48 ore si è usato lo stesso protocollo di ieri: a ricevere il gruppo c'erano alti funzionari di una delle agenzie di intelligence, che lo ha scortato con un convoglio di auto direttamente alla sede dei colloqui.

Al Cairo c'è ancora Ismail Haniyeh, capo della l'ufficio politico di Hamas, giunto ieri, oltre a rappresentanti statunitensi e del Qatar.

Sempre oggi anche un funzionario dell'Unione delle tribù del Sinai, guidata dallo sceicco Ibrahim Al-Arjani vicino alle agenzie egiziane che partecipano ai negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, ha riferito che, secondo lo sceicco, ci sarebbero stati progressi nei colloqui tra Egitto, Qatar, Hamas e Israele. A suo parere un accordo per una tregua potrebbe essere concluso nei prossimi giorni, in quanto l'Egitto sarebbe riuscito a convincere Hamas a mostrare flessibilità nei negoziati.

16:43
16:43
L'esercito israeliano scopre un tunnel di Hamas a Khan Yunis

L'esercito israeliano ha scoperto un altro importante tunnel di Hamas a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Il portavoce militare, citato dai media, ha dichiarato che si ritiene che la struttura sotterranea «sia stata usata dagli ufficiali senior» della fazione islamica.

Nel tunnel i soldati dell'unità d'elite Yahalom hanno fatto irruzione nei passaggi sotterranei e trovato numerose porte minate con l'esplosivo da parte dei miliziani di Hamas.

Nel corso dei combattimenti - secondo la stessa fonte - sono «stati eliminati in combattimenti ravvicinati e con altri mezzi speciali i miliziani armati».

Il portavoce militare ha poi spiegato che «il tunnel era lungo più di un chilometro e aveva alloggi e infrastrutture idriche ed elettriche».

16:27
16:27
La Knesset vota contro la nascita unilaterale dello Stato palestinese

La Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato la decisione del governo che si oppone ad ogni dichiarazione unilaterale di uno Stato palestinese. Il voto è passato con una maggioranza di 99 voti a favore - compresa quindi l'opposizione al governo di Benyamin Netanyahu - e 11, dei partiti arabi, a sfavore.

Il leader centrista - e capo dell'opposizione - Yair Lapid ha giustificato il voto a favore ricordando di essere contrario ad ogni azione unilaterale sul tema e ha attaccato il premier reo, a suo giudizio, «di aver inventato una minaccia inesistente». I laburisti sono usciti dall'Aula al momento del voto.

Israele ha più volte ricordato che la nascita di uno stato palestinese può avvenire attraverso trattative dirette con l'Autorità nazionale palestinese e non per imposizione.

15:38
15:38
Terzo attacco israeliano in poche ore vicino Damasco

Per la terza volta in poche ore, Israele ha colpito obiettivi legati all'Iran attorno a Damasco, in Siria.

Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), secondo cui dopo i raid aerei su Damasco, nel quartiere residenziale di Kfar Suse e in quello sciita di Sayida Zeinab, alla periferia sud-orientale della capitale siriana, sono stati presi di mira obiettivi «legati all'Iran», a sud-ovest di Damasco, nell'area di Dimas.

Secondo le fonti questo terzo attacco è stato compiuto tramite colpi di artiglieria sparati dalle Alture del Golan, controllate da Israele e contese tra Siria e lo Stato ebraico.

15:01
15:01
Il Libano smentisce l'uso di tunnel civili da parte di Hezbollah

Il ministero dell'energia libanese ha oggi respinto le accuse israeliane sulla presenza di siti di lancio di missili di Hezbollah nella regione di Jbeil e nel Kesrouan, a nord di Beirut, assicurando che le infrastrutture in questione appartengono all'Ufficio delle acque di Beirut e del Monte Libano.

Queste dichiarazioni giungono mentre un video, inizialmente pubblicato il 5 giugno 2023 - quindi diverse settimane prima dello scoppio della guerra tra Hezbollah e Israele lo scorso 8 ottobre - sta circolando ampiamente sulle reti sociali.

Il filmato, ripreso da profili social libanesi ostili a Hezbollah, è stato diffuso dal centro di ricerca israeliano Alma, specializzato nelle questioni di sicurezza lungo il confine settentrionale dello Stato ebraico.

Nel video si accusa il partito sciita di utilizzare un tunnel civile e una valle per lanciare missili verso Israele dalla regione di Jbeil, arrivando addirittura a calcolare la distanza tra la riserva naturale di Jabal Musa (Jbeil-Kesrouan) e il Golan, Haifa e Tel Aviv.

Il ministero dell'energia libanese assicura, «dopo aver esaminato questi video», che «si tratta di strutture appartenenti all'Ufficio delle acque di Beirut e del Monte Libano, in particolare il tunnel creato per deviare il fiume Nahr Ibrahim durante la costruzione della diga di Janne. I video - si legge nel comunicato - mostrano la valle che circonda la diga, creata durante i lavori e che non ha nulla a che fare con le presunte infrastrutture di Hezbollah».

Nelle ultime settimane in Libano si sono intensificati nel dibattito pubblico e sulle reti sociali gli interventi contro la guerra che Hezbollah sta conducendo contro Israele, esponendo i civili e le infrastrutture pubbliche e private ai raid israeliani.

In questo clima, il deputato Sami Gemayel - rampollo di un partito-clan tradizionalmente ostile a Hezbollah - ha condannato nelle ultime ore la «diffusione di armi nei villaggi e nelle zone residenziali e il fenomeno dei tunnel che minacciano di trascinare tutti e tutto nel paese verso una guerra che il Libano e il popolo libanese non desiderano».

In passato Israele ha denunciato l'esistenza di tunnel di Hezbollah scavati nel sud del Libano a ridosso della Linea Blu di demarcazione con Israele. Alcuni di questi tunnel arrivavano in territorio israeliano.

14:36
14:36
«400 membri dell'UNRWA attivi nelle Brigate Qassam»

Il sistema di sicurezza israeliano - citato da Kan tv - ha diffuso nuovi dati sulla presenza dei terroristi di Hamas nell'Unrwa, l'agenzia per i rifugiati palestinesi dell'Onu.

Secondo questa fonte, dei circa 12'000 lavoratori dell'Agenzia a Gaza, «440 sono attivi nell'ala militare di Hamas», le Brigate Qassam. «Altri 2.000 circa - ha aggiunto - sono membri di Hamas registrati ma non nell'ala militare». Infine - ha concluso - «altri 7 mila hanno un parente di primo grado membro di Hamas».

14:06
14:06
Sunak invoca «una pausa umanitaria immediata»

Il governo britannico «condivide le preoccupazioni per l'elevato numero di vittime» fra i civili palestinesi della Striscia di Gaza sotto il fuoco israeliano e invoca «una pausa umanitaria immediata» per consentire l'ingresso degli aiuti e, nel contempo, la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas. Lo ha ribadito il premier conservatore Rishi Sunak, incalzato sull'argomento nel tradizionale Question Time del mercoledì alla Camera dei Comuni dal capogruppo degli indipendentisti scozzesi dell'Snp, Stephen Flynn. E sullo sfondo di una seduta introdotta dalla condanna di Sunak, condivisa da tutti i partiti, della morte in detenzione in Russia di Aleksey Navalny, oppositore di Vladimir Putin,

A proposito di Gaza, Sunak ha aggiunto che il suo governo lavora per porre le condizioni di «una fine permanente delle ostilità al più presto possibile» nella Striscia, non senza ribadire in parallelo la denuncia dell'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre. Parole quasi identiche a quelle del messaggio affidato ieri - oltre i limiti tradizionali del cauto protocollo reale - al principe William, erede al trono britannico, con il placet di Downing Street.

Flynn si è tuttavia mostrato insoddisfatto, invocando una posizione più netta, di fronte alla «distruzione a tappeto del 60% degli edifici della Striscia di Gaza», e una adesione chiara alla richiesta di «cessate il fuoco immediata avanzata ormai dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale». Richiesta fermata ieri al Consiglio di Sicurezza dell'Onu dal veto isolato degli Usa, con 13 voti a favore, ma anche con l'astensione solitaria del Regno Unito, ha ricordato.

Oggi stesso l'Snp presenterà per la seconda volta in poche settimane a Westminster una mozione di sostegno al cessate il fuoco: mozione dai toni imperativi che la maggioranza Tory al momento non appoggia, e su cui anche il leader neomoderato dell'opposizione laburista, Keir Starmer, intende astenersi, a costo di sfidare i crescenti malumori in seno al suo partito e la rivolta di un numero di deputati del Labour ancora più ampio rispetto ai dissensi del precedente voto analogo del mese scorso.

14:03
14:03
«Secondo attacco su Damasco contro obiettivi iraniani e filo-iraniani»

L'Osservatorio nazionale siriano per i diritti umani ha affermato poco fa che Israele ha condotto alla periferia sud di Damasco un raid aereo contro una roccaforte degli Hezbollah e di altre milizie filo-iraniane nel quartiere di Sayida Zeinab.

Si tratta, afferma l'Osservatorio, del secondo attacco israeliano in poche ore contro obiettivi iraniani e filo-iraniani condotto a Damasco e dintorni.

Il primo era stato compiuto stamani nel quartiere residenziale di Kafr Suse, dove tre persone sono state uccise, due delle quali identificate come di nazionalità non siriana.

13:59
13:59
Nuova esplosione a Damasco

Testimoni e media locali hanno riferito di aver sentito una grande esplosione nella capitale siriana, Damasco, poche ore dopo un attacco missilistico che è stato attribuito a Israele. Lo riferisce Sky news arabic. La contraerea siriana è entrata in azione. In mattinata alcuni raid hanno colpito un quartiere di Damasco uccidendo due persone e provocando danni materiali, secondo la televisione di Stato siriana. Finora Israele non ha commentato nè confermato l'attacco.

13:58
13:58
L'Egitto all'Aia: «Israele sta violando il diritto internazionale»

È durissima l'arringa che l'Egitto ha cominciato a svolgere davanti alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja contro Israele, dopo la presentazione di un memorandum.

«L'occupazione israeliana è una chiara violazione del diritto internazionale» - ha detto Yasmine Moussa, consulente legale del ministero degli Esteri egiziano - e non un'autodifesa«, »i palestinesi subiscono punizioni da 75 anni« e »Israele nega il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione«, per cui l'Egitto ha presentato una richiesta.

Israele - ha proseguito la rappresentante dell'Egitto all'Aja - »continua a commettere massacri a Gaza e impone una politica di assedio e fame«, impedendo anche l'invio degli aiuti alla popolazione palestinese allo stremo. Inoltre, »intende chiaramente isolare la Palestina e indebolire la sua autorità« e da anni ostacola »il movimento dei palestinesi nella moschea Al-Aqsa«, »imponendo loro ogni genere di restrizioni« e tentando di »realizzare illegalmente un cambiamento demografico a Gerusalemme«.

Tra le accuse a Israele anche quella di »acquisire terra palestinese con la forza« anche prima del conflitto, anche questo »in violazione del diritto internazionale«, una pratica di cui L'Egitto chiede con determinazione la fine.

Infine, la rappresentante egiziana ha citato anche il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che »ha ripetutamente fallito nel raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza«.

«L'Egitto ha alzato la voce per il diritto dei palestinesi davanti alla Corte internazionale di giustizia» dell'Aja, ha detto il portavoce del movimento Fatah ad al Qahera News.

13:52
13:52
Almeno 67 palestinesi uccisi a Gaza la notte scorsa

Gli attacchi israeliani in tutta Gaza hanno ucciso almeno 67 palestinesi tra la scorsa notte e oggi. Lo riportano i media internazionali tra cui il Guardian e Sky News. Le morti sono avvenute in alcune aree in cui ai civili era stato detto di cercare rifugio.

L'ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah ha dichiarato di aver ricevuto 44 corpi dopo molteplici attacchi nel centro della Striscia, riportano i media.

11:39
11:39
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 29.313

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 29.313, inclusi 118 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti dall'inizio della guerra il 7 ottobre scorso sono 69.333.

11:29
11:29
Ecco il rapporto sulle violenze sessuali di Hamas

Un rapporto dettagliato sulle violenze sessuali compiute dai miliziani di Hamas il 7 ottobre sulle loro vittime in Israele (ed in seguito anche su parte degli ostaggi) è stato pubblicato oggi dall'Associazione israeliana di assistenza alle vittime di attacchi sessuali (Igud1202).

Fondato su testimonianze dirette e interviste, il rapporto afferma che ''i terroristi di Hamas hanno fatto ricorso a pratiche sadiche con la finalità di accrescere le umiliazioni ed il terrore provocati dalle sevizie sessuali''. Nel presentare il rapporto i media locali consigliano di non esporre il contenuto a minorenni o a persone sensibili.

10:06
10:06
«Progressi nei colloqui tra Egitto e Hamas sull'accordo per gli ostaggi»

Secondo il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat che cita fonti diplomatiche, «ci sono progressi nei colloqui tra Egitto e Hamas sull'accordo per gli ostaggi. Hamas ha ammorbidito le sue posizioni e l'Egitto sta lavorando per ottenere una flessibilità simile anche con la delegazione israeliana che arriverà al Cairo nelle prossime ore».

09:58
09:58
Almeno due morti a Damasco

Almeno due persone sono state uccise oggi nell'attacco israeliano sulla capitale siriana Damasco: lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria.

«Il bilancio provvisorio dell'attacco aereo israeliano contro un appartamento residenziale nel quartiere Kafr Sousa è di almeno due morti», scrive la ong.

Secondo il sito di opposizione in Siria, Sawt al-Asima ('La voce della capitale'), l'attacco ha provocato tre morti e otto feriti.

Da parte loro, funzionari siriani hanno confermato all'emittente Sky News in lingua araba che l'obiettivo dell'attacco era una «personalità iraniana», come aveva riferito l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria.

09:24
09:24
L'attacco a Damasco è un «assassinio mirato»

L'attacco attribuito a Israele contro Damasco, nel quartiere di Kafr Suse, ha preso di mira una palazzina usata come sede operativa dai Pasdaran iraniani e dagli Hezbollah libanesi. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l'attacco è stato un assassinio mirato nei confronti di una o più personalità iraniane o legate all'Iran.

Secondo le prime immagini diffuse dalla tv di Stato siriana, la palazzina di dieci piani colpita dal raid attribuito a Israele è stata presa di mira al quinto piano.

La struttura dell'edificio è intatta. Su una delle facciate sono evidenti i segni di una esplosione avvenuta all'interno di uno degli appartamenti del quinto piano dopo che il proiettile è entrato da una delle finestre, i cui contorni sono anneriti.

08:58
08:58
Cina: «Situazione a Gaza più pericolosa dopo il veto USA all'ONU

La decisione degli Stati Uniti di porre il veto alla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sul cessate il fuoco immediato a Gaza ha spinto il conflitto in una situazione «ancora più pericolosa».

È quanto ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, ricordando che Pechino «ha votato a favore del progetto di risoluzione». Mentre gli Stati Uniti, ancora una volta, hanno posto il veto da soli, spingendo la situazione a Gaza in una situazione ancora più pericolosa«.

»La situazione umanitaria a Gaza sta diventando estremamente seria e la pace e la stabilità regionali sono state gravemente colpite«, ha notato Mao. »Il Consiglio di Sicurezza deve agire il più rapidamente possibile per porre fine alle ostilità. Si tratta di un obbligo morale che non può essere rinviato«, ha aggiunto la portavoce, assicurando che la Cina continuerà »a lavorare con tutte le parti della comunità internazionale per spingere il Consiglio a intraprendere ulteriori azioni responsabili e significative, e a compiere sforzi incessanti per sedare la guerra a Gaza nei tempi più brevi possibili«.

Martedì Washington ha posto il veto alla risoluzione dell'Onu redatta dall'Algeria sull'immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, devastata dalla guerra, e sul rilascio »incondizionato« di tutti gli ostaggi rapiti negli attacchi del 7 ottobre.

Linda Thomas-Greenfield, l'ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, ha definito il voto »irresponsabile« in quanto potrebbe mettere »in pericolo« i negoziati per la liberazione degli ostaggi a Gaza. Il veto, però. ha suscitato critiche da parte di Paesi come Cina, Russia, Arabia Saudita e persino di Francia e Slovenia, alleati degli Stati Uniti.

08:39
08:39
Le forze israeliane hanno lanciato un attacco su un quartiere di Damasco

Le forze israeliane hanno lanciato un attacco su un quartiere di Damasco: lo riferiscono i media siriani.

Un attacco israeliano ha preso di mira oggi un quartiere abitato di Damasco, ha annunciato l'agenzia ufficiale siriana Sana senza fornire ulteriori dettagli.

«Un attacco missilistico israeliano ha preso di mira il quartiere residenziale di Kafr Sousa nella capitale Damasco», ha reso noto la tv nazionale.

08:39
08:39
Avvocati tunisini denunciano lsraele alla CPI per genocidio e crimini di guerra

Il presidente dell'Ordine nazionale degli avvocati tunisini, Hatem Meziou, ha reso noto di aver presentato una denuncia alla Corte penale internazionale (CPI) contro lsraele «per il genocidio e i crimini di guerra commessi contro il popolo palestinese».

«Il team legale dell'Ordine ha tenuto una sessione di lavoro dedicata a questo scopo con i rappresentanti dell'ufficio di assistenza alle vittime», ha detto Meziou, riportato dall'agenzia di stampa Tap.

L'Ordine degli avvocati tunisino ha chiesto di sottoporre il caso ai tribunali, condannando il massacro in corso di palestinesi, il loro sfollamento forzato e l'assedio imposto a Gaza mentre viene bloccata la consegna degli aiuti umanitari.

Secondo l'Ordine, Meziou si è recato, domenica scorsa all'Aja per presentare una denuncia alla Cpi contro «l'entità sionista» per crimini di guerra e genocidio contro il popolo palestinese, si legge in un comunicato.

06:30
06:30
Il punto alle 06.00

Almeno 14 persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite ieri sera in una serie di bombardamenti su Rafah e Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, riferisce l'agenzia palestinese Wafa. Poco prima la stessa fonte aveva comunicato che decine di persone sono state uccise e ferite su Gaza City, precisando che i militari di Tel Aviv hanno preso di mira diverse abitazioni civili nel quartiere Zeitoun. 

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato la morte ieri di un soldato nei combattimenti nel nord della Striscia di Gaza, portando a 237 il bilancio dei militari rimasti uccisi nell'offensiva di terra contro Hamas. La vittima è il sergente Avraham Wovagen, 21 anni di Netanya, appartenente al 932. battaglione della brigata Nahal. E' rimasto ucciso durante gli scontri con militanti di Hamas, secondo le Idf. Altri tre soldati sono rimasti gravemente feriti ieri nel nord dell'enclave palestinese, aggiunge l'esercito israeliano.

Un video pubblicato dall'emittente araba Al Jazeera mostra un bulldozer militare israeliano intento a demolire un monumento alle vittime palestinesi vicino alla città di Tubas, in Cisgiordania. Al Jazeera sottolinea che secondo gli studiosi di diritto internazionale la distruzione deliberata del patrimonio culturale durante un conflitto può costituire un crimine di guerra. L'emittente araba afferma che a novembre bulldozer israeliani hanno distrutto un memoriale all'ex presidente palestinese Yasser Arafat a Tulkarem, sempre in Cisgiordania.

Medici senza frontiere (Msf) afferma che due familiari del suo personale sono rimasti uccisi in un bombardamento israeliano che ieri sera ha colpito un rifugio vicino Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. In un post sul suo account X, la ong umanitaria spiega che il raid ha centrato un rifugio situato nel villaggio di Al Mawasi. Oltre alle due vittime, si registrano anche sei feriti. «Siamo inorriditi da ciò che è successo», scrive Msf. Anche la Mezzaluna rossa palestinese ha citato l'accaduto, affermando di aver trasferito i morti e i feriti dell'attacco in un ospedale di Rafah.