A Ca' Rezzonico si torna a respirare
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LUGANO - A Ca' Rezzonico, dopo lo scoscendimento di oltre 1.000 metri cubi di terra causato da un cedimento del terreno che ha anche portato alla rottura di una tubatura (che ha reso il materiale ancora più instabile) il peggio sembra passato. «Quello che ci si è presentato all'inizio era uno scenario apocalittico e in un primo momento non era stata esclusa la possibilità di dover evacuare l'intera struttura. Fortunatamente l'evento si è verificato tardi e a quell'ora sulla strada non transitava nessuno. Se fosse accaduto solo nel pomeriggio, con il via vai di visitatori e parenti, non so cosa sarebbe potuto accadere».
Il direttore Danilo Frapolli ricorda non senza emozione quanto avvenuto e soprattutto il gran lavoro condotto dalle forze impegnate a mettere in sicurezza la zona. «È stato un intervento positivo in tutti i sensi – dice il nostro interlocutore – Ci hanno subito tranquillizzato e l'arrivo dei geologi ha allontanato il timore di dover spostare l'ottantina di ospiti della casa per anziani». Un'eventualità, quest'ultima, che avrebbe causato non pochi problemi. «Se avessimo dovuto lasciare l'edificio – conclude – sicuramente avremmo dovuto far capo ai rifugi della Protezione civile e all'Ospedale Civico: non vedo altra soluzione, con tutti gli inconvenienti di tipo logistico che avrebbe comportato».
Via Torricelli è già stata riaperta al traffico, mentre via Tesserete, a valle della quale ha avuto principio la frana, che ha fatto cadere il marciapiede in un tratto, resterà chiusa almeno fino a lunedì 18 gennaio.