A Campione non ci sarà una dogana vera e propria (ma controlli mobili sì)

Svizzera e Italia hanno trovato un accordo sul futuro di Campione d’Italia. Come noto il primo gennaio l’enclave diverrà territorio doganale europeo, e questo avrà conseguenze sia per i campionesi, sia per i ticinesi che vorranno recarsi a Campione. L’intesa completa un percorso avviato dal ministro degli Esteri Ignazio Cassis e prevede l’introduzione a Campione di un’imposta locale sul consumo allineata all’IVA svizzera, evitando quindi potenziali distorsioni di concorrenza nella zona di frontiera. L’accordo indica poi le condizioni per appianare la situazione debitoria creatasi nei riguardi dei creditori svizzeri dell’enclave italiana e pone le basi affinché i due Stati si adoperino per mantenere, ove possibile, l’erogazione di determinati servizi fondamentali da parte di imprese ed enti svizzeri.
Niente più invii rossocrociati
«Si avvisano i cittadini che per effetto del cambio di regime doganale, la Posta svizzera ha comunicato che cesserà il proprio servizio dal 30 dicembre 2019». È con un bigliettino appeso sulla porta d’ingresso che l’ufficio postale elvetico a Campione ha annunciato la sua chiusura. Per quanto riguarda i rifiuti - un servizio decisamente importante - l’azienda di Lamone Giovanni Augustoni S.A. ha annunciato che continuerà ad offrire i suoi servizi per almeno altri 6 mesi.
I prossimi passi
L’intesa italo-svizzera suggella anche l’impegno a concludere nel più breve tempo possibile l’accordo relativo all’istituzione di un ufficio per agevolare l’adempimento delle pratiche doganali a beneficio degli operatori economici e dei cittadini.
Cosa cambierà per i ticinesi?
Ma cosa cambierà per i ticinesi? Lo abbiamo chiesto a Nadia Passalacqua, portavoce dell’Amministrazione federale delle dogane. Anzitutto è giusto ricordare che Campione, fino al 31 dicembre, resterà tecnicamente territorio doganale svizzero. Fino ad allora si potrà trasportare merce come se Campione fosse un qualsiasi comune ticinese. Da gennaio invece l’enclave passerà (per volontà italiana) allo spazio doganale europeo. «Concretamente - spiega Passalacqua - significa che andare da Campione alla Svizzera diventerà come andare dall’Italia alla Svizzera, con tutte le conseguenze che conosciamo (dichiarazione e imposizione delle merci, controlli). Dal primo gennaio dunque nel caso in cui si volessero importare o esportare merci da Campione alla Svizzera e viceversa avremo la stessa situazione che abbiamo attualmente quando una persona importa merci dall’estero in Svizzera o esporta merci dalla Svizzera verso l’estero. In caso di esportazione da Campione verso la Svizzera le merci dovranno essere dichiarate in Italia per l’esportazione e in Svizzera per l’importazione. La nuova situazione sarà segnalata tramite la posa di cartelli».
Valico non sempre presidiato
E il traffico turistico invece come verrà regolato? «Fisicamente, al confine, non ci sarà un immobile che fungerà da ufficio doganale. Analogamente a quanto avviene nella maggior parte dei valichi doganali, la persona che trasporterà merci in quantitativi che superano le franchigie, avrà la possibilità di procedere alla dichiarazione delle stesse con il sistema di autotassazione scritta nel traffico turistico (la bucalettere, detta anche PATT), oppure con l’App QuickZoll. Il valico non sarà occupato permanentemente dal personale dell’AFD ma i controlli saranno mobili. Verranno controllati i veicoli, le merci trasportate e le persone. I controlli avranno luogo a scandaglio, di regola sul fondamento di un’analisi dei rischi».