A Gerbone il futuro è dell'OTAF

«L’ufficiale inizio ai lavori di sistemazione della fattoria Gerbone cancella tutti i dubbi che ci hanno accompagnato in questo lungo e burocratico percorso». È anche con queste parole che il presidente dell’OTAF ha salutato oggi la posa della prima pietra in quello che sarà il cantiere per la ristrutturazione della masseria Gerbone a Vezia, bene protetto a livello comunale, affinché possa ospitare il laboratorio agricolo protetto dell’OTAF che oggi si trova a Origlio, dove il contratto d’affitto scadrà a settembre 2023 (ma verrà chiesto di poter restare finché non saranno terminati i lavori a Vezia). « Sarà ora molto importante coordinare i lavori di costruzione per giungere entro un anno a mettere a disposizione dei venti utenti e dei quattro operatori gli spazi necessari per proseguire le attività agricole svolte attualmente ad Origlio e per evitare un’interruzione dell’offerta fisioterapica di ippoterapia». L’intenzione è inaugurare la rinnovata masseria entro dicembre 2024.
Cosa ospiterà
L’attuale laboratorio agricolo a Origlio offre un lavoro protetto a 20 persone con disabilità, sotto la supervisione di 4 operatori, impiegati in attività agricole e di apicoltura, nella gestione di un allevamento di galline ovaiole e nella realizzazione di manufatti in legno per viticoltori e apicoltori. Presso la fattoria si svolgono anche sedute di ippoterapia. Tutto questo sarà mantenuto a Vezia, e potenziato: in particolare verrà estesa l’ippoterapia e verrà creato uno spazio di vendita per lo spaccio dei prodotti del laboratorio
La cerimonia
Alla cerimonia di avvio dei lavori, oltre ai vertici dell’OTAF hanno perso parte diverse autorità politiche. In primis il Consigliere di Stato Raffaele De Rosa. Il Cantone finanzierà il progetto da 4,8 milioni di franchi mettendocene 2,8 (il credito è già stato approvato dal Gran Consiglio): «Quello che crescerà qui va ben oltre la dimensione materiale - ha detto ha il direttore del Dipartimento Sanità e Socialità: - le componenti di questo progetto sono soprattutto quelle dell’inclusione, della partecipazione, della condivisione, della sostenibilità. Sarà un luogo in cui si vivrà inclusione, e che vivrà di inclusione».
Il sindaco di Vezia Roberto Piva ha affermato che « sapere abbinato il nome del Comune di Vezia alla Fondazione OTAF è per noi un motivo di vanto». Riallacciandosi alla posizione in cui sorge la masseria Gerbone e al progetto di riqualificazione delle bretelle autostradali (la cosiddetta «Porta Ovest») il sindaco ha ricordato che «la Fondazione OTAF si posiziona in una sorta di biglietto da visita che saluta chi arriva e chi esce da Vezia con l’immagine della sua struttura, permettendo inoltre all’antica Masseria del Gerbone di continuare ad esistere.
Anche Mauro Arigoni, presidente della Fondazione Lanfranchini Domenico proprietaria della struttura (con l’OTAF è stato sottoscritto un diritto di superficie centennale) ha espresso felicità «È un momento che attendiamo da anni e che corona la pazienza e la tenacia con cui abbiamo trovato questa soluzione davanti a resistenze e ostacoli vari». La masseria fu donata da Lanfrachini all’allora Vicinia di Vezia nel 1666.
Un decennio travagliato
L’arrivo dell’OTAF a Vezia metterà peraltro fine a un decennio piuttosto travagliato per la masseria. Nel 2015 vi era stato un intervento di Polizia con sequestro di bestiame che aveva portato alla chiusura di un’attività agricola che usava la masseria come fattoria. Nel 2017 il Municipio di Vezia aveva formalmente chiuso la masseria per inagibilità. All’ipotesi OTAF si lavora invece dal 2015 e si è fatta vieppiù concreta negli anni, ma ciò non ha impedito che nel 2021, in campagna elettorale, la masseria tornasse sotto i riflettori per i motivi sbagliati. Il Patriziato di Vezia era infatti stato accusato di aver gestito l’edificio in maniera carente, accuse respinte al mittente dal Patriziato stesso e dalla Fondazione Lanfranchini Domenico. Quest’ultima veniva peraltro definita «emanazione» del Patriziato stesso, una definizione però contestata dall’allora delegato municipale nel Consiglio di Fondazione.