A Lugano i soldi di Emilio Fede

Interrogato dai magistrati italiani un funzionario BSI
AtseAnsa
07.09.2011 13:32

MILANO - Un funzionario di una banca svizzera, sentito dai pubblici ministeri di Milano Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci nell'ambito dell'inchiesta che ha portato in carcere per bancarotta il «talent-scout» Lele Mora, ha raccontato agli inquirenti che il direttore del Tg4 Emilio Fede, indagato per concorso nella bancarotta, aveva preso 300 mila euro in contanti in Svizzera. Per lui sarebbe stato aperto e svuotato anche un conto da 200 mila euro.Fede è indagato nell'inchiesta perché, stando alle dichiarazioni di Mora, avrebbe trattenuto circa 1,2 milioni di euro degli oltre 2,8 che l'agente dei VIP avrebbe ricevuto in prestito dal premier italiano Silvio Berlusconi, attraverso il manager Giuseppe Spinelli.Sentito dai magistrati per rogatoria lo scorso 8 agosto, il funzionario della BSI di Lugano ha spiegato che inizialmente Mora aveva chiesto di poter prelevare 500 mila euro in contanti dal suo conto in Svizzera per girarli a Fede. Visto che la banca però era contraria, sempre secondo il racconto del bancario, lo stesso Fede si recò in Svizzera e gli vennero dati 300 mila euro in contanti e venne aperto un conto a suo nome con altri 200 mila euro, conto che sarebbe stato poi svuotato.Gli inquirenti per ora hanno 'tracce' di soldi che sarebbero finiti a Fede per circa 350 mila euro: i 200 mila euro del conto svizzero e altri 150 mila euro in assegni circolari. Secondo Mora, però, Fede avrebbe preso circa 1,2 milioni di euro.