Ticino

A Lugano la festa della Repubblica italiana con il Salmo svizzero

Al Consolato italiano politici, autorità e studenti per festeggiare (in anticipo) il 77. anniversario del referendum istituzionale del 1946 – Il console Gabriele Meucci: «Ticino e Italia condividono la cultura, le nostre relazioni vanno valorizzate»
Mattia Sacchi
31.05.2023 18:30

In teoria sarebbe il 2 giugno ma, per motivi logistici, si sono svolte oggi le celebrazioni per il 77. anniversario della Repubblica Italiana al Consolato di via Ferruccio Pelli, a Lugano. Una cerimonia cominciata curiosamente (perlomeno per chi è poco avvezzo alle liturgie diplomatiche) con il Salmo svizzero, subito seguito dall'inno italiano. Il 2023 è un anno significativo per l'Italia, che celebra anche i 75 anni della Costituzione, che entrò in vigore il 1 gennaio 1948: «Siamo ancora più orgogliosi di quel momento di democrazia che ha rappresentato il 2 giugno 1946, quando gli italiani, all'indomani di una feroce Guerra mondiale e di una altrettanto sanguinosa guerra civile, vennero chiamati alle urne per eleggere l'Assemblea costituente, incaricata di scrivere una nuova carta costituzionale» ha spiegato il console Gabriele Meucci nel suo discorso. «Una costituzione che ha saputo guidarci nel crescere, nel rafforzarci, nello svilupparci in maniera compatibile con la nostra natura e con la nostra propensione alle cose della vita, con obiettivi condivisi con gli altri popoli europei».

Sono 130 mila i cittadini italiani che vivono in Ticino, le nostre culture possiedono un grado di compenetrazione che è una costante ragguardevole nella storia dei due Paesi
Gabriele Meucci, console generale

Nutrito il parterre di autorità presenti, da entrambi i lati del confine: dalla presidente del Gran Consiglio Nadia Ghisolfi, con il suo vice Michele Guerra, alla vicesindaca di Varese Ivana Perusin, oltre a consoli di diversi Paesi.

«Sono 130 mila i cittadini italiani che vivono in Ticino, le nostre culture possiedono un grado di compenetrazione che è una costante ragguardevole nella storia dei due Paesi» ha proseguito Meucci. «Il processo di integrazione regionale è ormai ben avviato e ripercorre con successo gli antichi percorsi umani di scambio commerciale e artistico che hanno segnato la storia delle nostre relazioni, relazioni che mi auguro possano migliorare ulteriormente grazie all’impegno di tutti noi».

Durante la cerimonia, nella quale è stato commemorato Paolo Grandi, recentemente scomparso, sono stati salutati anche i nuovi maturandi dei due licei parificati di Lugano, che stanno terminando il loro percorso di studi al Liceo Leonardo da Vinci e all’Istituto Elvetico Opera Don Bosco, oltre alla viceconsole Carla Brugnoli, che terminerà tra poche settimane la sua esperienza luganese per fare rientro a Roma.