A Lugano un Sabato santo baciato dal sole (in parte) e dai turisti
Il Sabato santo, vigilia della Pasqua, è stato un viavai di turisti a Lugano. Ristoranti pieni, caffè battutissimi, il Lungolago preso d’assalto. Per tacere delle varie iniziative di Pasqua in Città, fra cui l’ambitissima (non solo dai bambini, invero) caccia alle uova. Se è vero che, sul fronte degli albergatori, c’era e c’è una certa apprensione per il fatto che, al momento, non è stato registrato il tutto esaurito, è altrettanto vero che molte delle automobili in coda ieri al Gottardo si sono fermate alle nostre latitudini.
Tante, dicevamo, le persone e le famiglie che oggi hanno animato il centro cittadino. Bastava guardare le targhe negli autosili: cantoni svizzerotedeschi e romandi a recitare la parte del leone, ma anche diverse macchine giunte dall’Italia per la classica gita fuori porta. Nei citati ristoranti, ma anche per le vie cittadine, dialoghi in schwyzerdütsch, francese e pure inglese.
Sul fronte meteorologico, come aveva spiegato giorni fa Luca Nisi di MeteoSvizzera, il Ticino è stato baciato da una giornata prevalentemente soleggiata e caratterizzata da temperature miti seppure non altissime, complice il vento. Le nuvole si sono fatte più fitte nel tardo pomeriggio, guastando in parte questo primo accenno di vacanze pasquali. C’è chi, forte del luogo comune secondo cui in Ticino fa sempre caldo, ha azzardato improbabili tenute estive. E chi, freddolosamente e frettolosamente, si è rifugiato nei negozi per acquistare almeno una felpa.
Tornando al traffico, in conclusione, la giornata odierna per fortuna è stata molto meno traumatica sul fronte delle code e delle attese. Il serpentone al portale Nord del San Gottardo, infatti, ha raggiunto «solo» 3-4 chilometri.