A Origlio si immagina un nucleo moderno sotto a quello di Carnago
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È da almeno venticinque anni che a Origlio si prova a pianificare l’edificazione sui terreni sotto al nucleo di Carnago, nel comparto Airora-Presugno. Un primo tentativo di Piano particolareggiato (PP), promosso dal proprietario dei terreni (che si estendono per 48.770 metri quadrati) con la collaborazione dell’architetto Tita Carloni, era stato affossato tramite referendum dai cittadini di Origlio nel 2000. Un secondo tentativo si era arenato nel 2014 al Tribunale amministrativo cantonale, il quale aveva accolto due ricorsi contro il PP. Ora ci si riprova per la terza volta, e si spera che sia la volta buona: «Abbiamo fatto tutti i passi necessari per poter arrivare a un progetto condiviso - ha detto il sindaco Alessandro Cedraschi. - Ora sarebbe opportuno per il bene del Paese chiudere la questione». Il comparto è infatti la zona edificabile più ampia e non frammentata presente sul territorio comunale.
Parcheggi sotterranei
Il nuovo PP - la cui stesura è stata affidata alla Studi Associati SA - concentra le possibilità edificatorie sul pendio sotto il nucleo della frazione di Carnago (da cui viene mantenuta un’adeguata distanza) e conserva in gran parte a uso agricolo estensivo la parte pianeggiante che si affaccia su Strada dar Pian, salvo la parte nord, dove è prevista un’edificazione puntuale (vale a dire la possibilità di inserire delle villette con giardino simili a quelle che ci sono già intorno).
La parte più interessante della proposta pianificatoria è la possibilità edificatoria creata a monte del nucleo vecchio di Carnago. Se verrà sfruttata si creerà di fatto un nucleo moderno: «Abbiamo voluto evitare sprechi inutili di spazio, usando un approccio razionale al territorio», ha detto l’ingegner Stefano Wagner, di Studi Associati. È l’applicazione dello sviluppo centripeto voluto dalla Confederazione, che mira a favorire una maggiore densità insediativa in quartieri o luoghi che si prestano ad accogliere un significativo numero di abitanti. Ma questo non significa casermoni. Il PP prevede infatti che le nuove costruzioni siano di dimensioni più contenute, e collegate da una serie di percorsi pedonali. Per le auto invece si pensa a un grande parcheggio sotterraneo, e l’accesso sarebbe garantito da via Cantonale attraverso una strada in trincea. Abitarvi, secondo la visione di Wagner, sarebbe come «stare in un nucleo, ma senza dover per questo dimorare in una casa del Seicento».
Dubbi e risposte
Ma proprio il nuovo nucleo non ha convinto appieno il Cantone. Nel suo esame preliminare, il Dipartimento del territorio ha concluso che «le quantità edificatorie sono eccessive per rapporto alle caratteristiche del luogo». Critiche a cui il Comune è in parte venuto incontro - Nel PP definitivo le quantità edificatorie sono state ridotte ed è stato posto un maggior distanziamento delle costruzioni dal fronte del nucleo vecchio di Carnago - e in parte ha ribattuto, in particolare facendo allestire un documento «con il quale è stato possibile verificare il corretto dimensionamento del PP e, in generale, un corretto dimensionamento delle potenzialità edificatorie comunali in rapporto alle ipotesi di crescita socio-economica».
La palla ora passa al Consiglio comunale, che si esprimerà in seduta a fine anno. Prima, ha detto Cedraschi, verrà però organizzata una serata informativa tecnica per ripresentare il progetto nei dettagli ai tanti consiglieri comunali che non erano in carica quando l’iter è iniziato oltre sette anni fa. Il sindaco è in ogni caso fiducioso e il necessario supporto politico, alla vigilia, sembra dato: «Crediamo di aver salvato la parte naturalistica e di aver trovato la maniera di edificare in maniera corretta».
Serviranno Piani di Quartiere
Non è affatto detto che, se il Piano particolareggiato stavolta verrà accolto, il nuovo nucleo abitativo sarà come quello nel rendering sopra, che ha solo scopo illustrativo. Questo perché al momento si stanno decidendo dei principi pianificatori. Starà poi al proprietario dei terreni decidere come costruire rispettando i limiti imposti. E nel farlo dovrà anche stilare due Piani di quartiere, uno per il nuovo nucleo e uno per l’edificazione puntuale a nord sul piano. Dovrà, in altre parole, mostrare esattamente cosa intende fare nei due comparti, e non procedere casa per casa.