A ‘sto giro niente festa: «Stoppato» il rave illegale

Questa volta il rave non autorizzato è stato interrotto sostanzialmente prima ancora che potesse iniziare. La location identificata dagli organizzatori del party illegale è sempre la stessa: ovvero la zona del Serpiano, sulle pendici del Monte San Giorgio. Ma sabato scorso, il 19 agosto, non hanno fatto i conti con la tempestiva segnalazione da parte di alcuni cittadini e la prontezza d’intervento della Polizia Città di Mendrisio in collaborazione con la Cantonale. Stando a quanto abbiamo potuto appurare, tutto era quasi pronto per la serata di bagordi. Se non fosse che, anche grazie al lavoro di sensibilizzazione, i movimenti «sospetti» al Serpiano hanno trovato un effettivo riscontro.
«Confermo, siamo riusciti a interrompere sul nascere un rave party non autorizzato», ci spiega il comandante della PolCom di Mendrisio Patrick Roth. Come accennato, gli «occhi vigili» hanno giocato un ruolo fondamentale: «Questo grazie anche alle discussioni emerse negli ultimi tempi e al lavoro di sensibilizzazione che è stato fatto». Nel concreto – commenta il comandante – «il tutto è nato grazie alle segnalazioni di più cittadini. Uno – ci racconta – ha notato un certo via vai di macchine, mentre un’altra persona ne ha notate diverse già parcheggiate». Considerando che si tratta di una zona prettamente boschiva, con un’unica via di collegamento stradale, una tale presenza di «traffico» ha dunque dato il là all’intervento di polizia. «La tempestività ci ha permesso di intervenire con prontezza – evidenzia Roth –. Il rave stava nascendo, non aveva ancora raggiunto una dimensione tale da non poter essere gestita con un dispositivo ordinario di polizia. Quindi con le pattuglie normalmente presenti sul territorio siamo riusciti ad organizzarci e recarci sul posto». Sul fatto che stesse per iniziare una festa non ci sono dubbi: «Abbiamo trovato diverso materiale per la riproduzione di musica» nonché alcune taniche di benzina necessarie, con ogni probabilità, al funzionamento dei generatori di corrente elettrica.
Tutti identificati
L’intervento di polizia, tra le avvenute segnalazioni e il controllo al Serpiano, si è tenuto tra le 21 e la mezzanotte. Di movimento, come detto, già ce n’era: «Sul posto era presente una quindicina di persone». Dopo aver verificato l’assenza del permesso da parte delle autorità locali per lo svolgimento della festa, «sono stati tutti identificati, compreso l’organizzatore. Si trattava di persone domiciliate in Svizzera». Il comandante, a questo punto, sottolinea un aspetto: «Con il dialogo e senza nessuna necessità di intervenire in maniera particolarmente repressiva, abbiamo sensibilizzato gli organizzatori sull’importanza di richiedere le necessarie autorizzazioni». Infine, le persone presenti sono state reindirizzate a casa.
Tema sensibile
Quello dei rave non autorizzati, alle nostre latitudini – ma non solo – è un tema particolarmente delicato. Nel nostro Cantone e nei vicini Grigioni questo tipo di ritrovi si è presentato con una certa frequenza negli ultimi tempi. Già a luglio, sempre al Serpiano, ne era andato in scena un altro. In quell’occasione la Polizia giunta sul posto aveva identificato tra le settanta e ottanta persone. Vista anche la massiccia affluenza, le autorità avevano preferito non andare oltre le identificazioni, dunque procedere con uno sgombero forzato anche perché il raduno – secondo quanto constatato – non presentava particolari criticità. Ma ciò non vuol dire che altre feste fossero tollerate. Lo hanno chiaramente annunciato le autorità comunali e, allo stesso tempo, anche la politica si è più volte attivata. Per quel che concerne il Serpiano: «Detto, fatto».