«Abbiamo ancora peso politico nei rapporti tra Città e Cantone»

Tre anni fa si sarebbe trovato un po’ in difficoltà, Sisto Gianinazzi, nel diventare il nuovo timoniere di Canobbio. Anche a disagio, a dirla tutta, nello scavalcare un sindaco storico come Roberto Lurati, nonché amico e collega di partito. Ci è mancato un soffio. Otto voti di scarto, sospiro di sollievo. Quest’anno, però, era quello giusto: il ritiro dell’ex sindaco dalle fatiche politiche ha cambiato le regole del gioco. Gianinazzi ha preso le redini del Comune da ormai centoventi giorni. Nessun cruccio, per Canobbio, ma vari gli obiettivi e i dossier sul tavolo. Alcuni si trascinano dalla passata legislatura, altri sono in dirittura d’arrivo. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il nuovo sindaco.
«Non diamo soldi tout court»
Sisto Gianinazzi non è di certo nuovo alla politica. Vent’anni in Consiglio comunale, poi la proposta di candidarsi in Municipio otto anni fa. Prima di quel momento, «non ci avevo mai pensato, onestamente». La gavetta? Sì e no. O meglio, non quella classica. «Non è stato un percorso traumatico, anche perché sia nel Legislativo sia nell’Esecutivo si è sempre andati tutto sommato d’accordo. Poi, Lurati era un accentratore, quindi le ossa non ce le siamo fatte più di quel tanto». A proposito dell’ex sindaco, nel corso dei suoi trentadue anni al timone di Canobbio si è costruito un certo peso politico, soprattutto per quanto riguarda le trattative con interlocutori come il Cantone o la Città di Lugano. Ora, non rischia di venire meno, questo peso? «Ho avuto la fortuna, anche con l’ex sindaco Lurati, di partecipare a diversi incontri con la Città, il Cantone e anche con i Comuni vicini – precisa Gianinazzi –. Il contatto con questi interlocutori c’era già prima, quindi sono abbastanza tranquillo». Uno dei primi incontri con Lugano, in veste di sindaco, Gianinazzi l’ha avuto per visionare il progetto di creare un bike center nel bosco di Trevano, «nella scarpata che guarda verso la Cornèr Arena». Non tocca direttamente Canobbio, vero, ma tocca il Nuovo quartiere cornaredo (NQC), di cui fa parte il comune collinare. «Sono sempre favorevole a progetti che riguardano i giovani, ma il Municipio in sé vuole che si facciano i passi giusti». A proposito di progetti e di Lugano: nel corso dell’estate la Città aveva confermato di voler intavolare discussioni con i Comuni della cintura sui contributi di centralità. Canobbio, a suo tempo, aveva già espresso la sua posizione, in linea di massima, favorevole. A patto, ovviamente, di «cosa propongono e della forza finanziaria del Comune; non diamo soldi tout court. È vero che i paesi attorno godono di quello che offre la città. Per i trasporti pubblici, ad esempio, paghiamo fior fiore di soldi...». Inoltre, Gianinazzi è sempre stato chiaro su un aspetto: «Ci piacerebbe essere interpellati prima che ci vengano a chiedere dei soldi e non a giochi fatti». La domanda, quindi, è servita: come è stata valutata la modalità comunicativa della Città sui contributi di centralità? «Sono venuto a sapere di questa intenzione di Lugano quando mi avete chiamato per chiedermi un parere sull’argomento». Come non detto.
«Rientrare nei costi? Spero»
Ora, è tempo di parlare di progetti. Uno dei grandi dossier di Canobbio è la sala multiuso, che fungerà anche da palestra, e l’innalzamento delle scuole elementari con un’aula in più. «Questo è il progetto più grosso che ci portiamo dietro dalla passata legislatura – spiega il sindaco –. In questo caso non abbiamo avuto ricorsi e opposizioni, ma problemi iniziali con i progettisti che ci hanno fatto perdere un anno. Poi, con il cambio di legislatura, c’è stato uno stop da parte nostra prima delle elezioni». In tutto ciò, i costi dell’opera sono passati da 12,9 a 16 milioni, «vuoi per l’inflazione, vuoi per la pandemia e anche, forse, per via di qualche errore di calcolo da parte dei progettisti. Ora la macchina è ripartita e speriamo di rientrare nei costi con il ritorno dei capitolati d’offerta, perché salire a 16 milioni senza ritoccare il moltiplicatore sarebbe difficile. Possiamo anche decidere di non fare tutto per cercare di stare dentro nei 13 milioni». Al netto, «vorremmo iniziare il cantiere a inizio dell’estate prossima». L’ufficio postale, comunque, è attualmente ancora aperto, ma il suo destino è già segnato: il Gigante Giallo inserirà il servizio all’interno della farmacia. E la casa anziani? In ritardo sulla tabella di marcia di sei mesi. La passerella su via Circonvallazione? Sotto ricorso tra le due ditte che vi hanno partecipato.