Il caso

Abusi del sacerdote già noti nel 2021: la Curia non commenta

Il portavoce Luca Montagner: «Spetta alla Magistratura il compito di chiarire eventuali responsabilità pregresse»
© CdT/Chiara Zocchetti
Red. Locarno
18.09.2024 11:20

«Essendo l'inchiesta ancora in corso non rilasciamo dichiarazioni. Spetta alla Magistratura il compito di chiarire eventuali responsabilità pregresse». La Curia vescovile di Lugano si trincera dietro il classico «no comment» riguardo alla notizia secondo cui l'allora vescovo Valerio Lazzeri era a conoscenza già nel 2021 dei presunti atti sessuali commessi dal cappellano del Collegio Papio di Ascona a danno di un giovane. Fu proprio quest'ultimo, secondo quanto riportato dalla Regione, a rivolgersi a monsignor Lazzeri segnalandogli le molestie subite da parte del sacerdote. La reazione si limitò tuttavia a una telefonata del vescovo al ragazzo durante la quale il vescovo riportò le scuse del presbitero, che ammetteva i fatti. 

Lazzeri, sempre secondo la Regione, avrebbe promesso al giovane – che si diceva preoccupato anche per gli approcci fisici da parte del sacerdote nei confronti di un minorenne – un intervento più incisivo con un percorso di assistenza psicologica da imporre al religioso. Il giovane non seppe più nulla e lo scorso febbraio si rivolse di nuovo alla Curia. All'amministratore apostolico Alain de Raemy raccontò ancora una volta del comportamento avuto dal sacerdote nei suoi confronti. Dopo aver sentito il racconto del giovane, l'amministratore apostolico si rivolse alla Commissione di esperti in caso di abusi sessuali in ambito ecclesiale allo scopo di accompagnare il giovane a condividere i fatti da lui vissuti e aiutarlo a decidere se sporgere denuncia. Ciò che il ragazzo ha deciso di fare lo scorso aprile. Ad agosto il presbitero è stato arrestato con l'accusa di coazione sessuale, pornografia e atti sessuali con fanciulli, persone incapaci di discernimento o inette a resistere.