Processo

«Abusi non provati, il mio assistito va prosciolto»

La difesa chiede l'assoluzione del 65.enne dall'accusa di aver compiuto atti sessuali ai danni della figlioletta
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Spartaco De Bernardi
19.09.2024 15:43

Proscioglimento dai capi di imputazione di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere e di atti sessuali con fanciulli. Per questo si è battuta l’avvocata Barbara Pezzati, patrocinatrice del 65.enne alla sbarra da stamattina con l’accusa di aver abusato della figlioletta che al momento dei fatti, avvenuti nel 2000, aveva poco più di tre anni. «Dalla lettura di tutti i verbali di interrogatorio non emerge nulla che possa indicare che i fatti riassunti nell’atto d’accusa siano avvenuti realmente» ha sostenuto in arringa la legale, mettendo in risalto quelle che, a suo avviso, sono le contraddizioni nei racconti in particolare della madre e della nonna della presunta vittima. Un continuo cambio di versioni, di aggiustamenti che rendono quei racconti non credibili, a giudizio della patrocinatrice del 65.enne. Da qui la richiesta di proscioglimento.

Per quanto attiene agli altri capi di imputazione riguardanti le migliaia di immagini e filati pedopornografici o raffiguranti atti di zoofilia e cruda violenza, l’avvocata Pezzati ha sottolineato come il suo patrocinato è reo confesso. «Sapeva che guardare e salvare quei file era illegale, ma non riusciva a smettere». Dopo l’avvio dell’inchiesta a seguito di una segnalazione della polizia federale, il 65.enne ha però smesso di utilizzare internet e si è sottoposto di sua volontà a un trattamento psicoterapico. Di modo che, ha concluso l’avvocata Pezzati opponendosi alla richiesta di espulsione formulata dalla pubblica accusa, il suo assistito va condannato a una pena di 20 mesi interamente sospesi.

La sentenza è attesa per domani mattina.