Lugano

Abuso di gruppo, tre giovani a processo

Sono accusati di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere per aver abusato sessualmente di una ragazza ubriaca
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Valentina Coda
13.03.2023 12:29

All’interno del capannone una normale festa di piena estate. Fuori, nel parcheggio vicino al campo da calcio, una ragazza veniva abusata sessualmente da ubriaca da due ragazzi, mentre un terzo "faceva da palo”. È questa la tesi dell’atto d’accusa che ha portato questa mattina davanti alla Corte delle assise criminali, presieduta dal giudice Siro Quadri tre ragazzi, rispettivamente di 31, 27 e 24 anni, accusati di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. Gli imputati, patrocinati dagli avvocati Niccolò Giovanettina, Sandra Xavier e Massimo De’Sena, ammettono che quella sera di fine luglio 2019 ci sia stato un rapporto sessuale, ma respingono la tesi secondo cui la vittima fosse “ubriaca”. Semmai, “era brilla e disinibita”. Uno degli imputati conosceva la ragazza, sua collega di lavoro. Gli altri due, invece, l’hanno conosciuta alla festa. “Durante la serata mi ha toccato le parti intime e ha avuto atteggiamenti abbastanza spinti”, ha affermato uno degli imputati coinvolto nel rapporto sessuale. Parte dell’interrogatorio è stato dedicato al consenso, visto che secondo l’atto d’accusa stilato dal procuratore pubblico Zaccaria Akbas la donna “ha detto basta, piangendo convulsamente nel contempo”. Dal canto loro, due degli imputati hanno affermato che “quando ha detto basta ci siamo fermati, è stata fatta una cosa normale senza costrizione”.

Durante l’interrogatorio, il giudice ha ricordato all’imputato che poche ore dopo i fatti la vittima gli aveva mandato un messaggi con un insulto, al quale il 31.enne ha risposto con una faccina sorridente. Perché? “Magari si era pentita visto che ero fidanzato”, ha affermato il giovane, il quale ha più volte sostenuto di non ricordare aspetti puntuali della vicenda. La ragazza, gli ha rammentato Quadri, a quel messaggio, aveva riposto con "non c’è nulla da ridere, proprio un c***o". Il dibattimento prosegue nel pomeriggio.