Ad Ascona c'è una gru di troppo

ASCONA - «Quella gru non ha più motivo rimanere lì e quindi deve essere smantellata». Alcuni abitanti di via Baraggie ad Ascona sono stufi di dover sopportare un impianto di cantiere, che è servito a costruire una residenza di lusso proprio all'imbocco del Borgo e che ora resta lì, inutilizzato, incombendo sulle abitazioni circostanti. «La gru svetta proprio a pochi metri dalla finestra del mio appartamento», racconta un vicino al Corriere del Ticino. Ma il problema non è semplicemente quello di una vista deturpata dai tubolari. «Il braccio della gru, soprattutto quando c'è vento - e di questi tempi ce n'e stato molto - ovviamente si muove, facendo "il pelo" a tutte le costruzioni circostanti». Insomma, gli abitanti della zona non si sentono al sicuro. «La gru non viene più utilizzata da tempo e sembra che nessuno se ne occupi per quanto attiene alla manutenzione e così via», continua il nostro interlocutore. «Ci sono addirittura dei vicini che non hanno più il coraggio passare del tempo nel proprio giardino, perché temono che qualcosa possa cadere sulle loro teste».
Gli abitanti della zona, dunque, temono il ripetersi della vicenda legata al Parco Girasole, affacciato su via San Gottardo a Minusio, dove la gru è rimasta installata per una ventina di anni e alla fine è stata fatta smantellare dal Comune, assumendosene direttamente le spese. Con una piccola differenza, però. In quel caso, il proprietario del fondo giustificava la permanenza delle infrastrutture di cantiere con il fatto che quest'ultimo, appunto, non fosse terminato. Si prevedeva infatti la costruzione di altri palazzi oltre a quelli già esistenti. Mentre ad Ascona il cantiere - ci spiegano dal Comune stesso, confermando le informazioni che si possono trovare su internet, cercando sui siti specializzati in vendite immobiliari - i lavori di costruzione sono terminati nel 2014. Ma due anni dopo - mentre tra l'altro gli appartamenti sono stati messi in vendita - la gru è ancora lì. E non solo quella, per dirla tutta. Alla base di tutto ci sarebbe una vertenza tra il committente dell'opera e la ditta che ha eseguito i lavori. Un contenzioso tra privati a seguito del quale - senza voler entrare nel merito di chi possa avere torto o ragione - seppur indirettamente sono i vicini a pagare le conseguenze.
Così il 13 giugno scorso il Municipio ha intimato ai proprietari e alla ditta esecutrice un ordine di rimozione entro il 30 luglio. Un termine nel frattempo scaduto senza che nulla accadesse. «È stato inoltrato ricorso contro la decisione dell'Esecutivo», spiega il capodicastero, Ueli Zimmermann. La vertenza, quindi, rischia di allungarsi ulteriormente. Tre i motivi che avevano spinto il Municipio a imporre le rimozione del cantiere. «Evidentemente perché crea palesi disturbi al vicinato, che si lamenta», spiega ancora Zimmermann. Ma poi - e giuridicamente è forse l'aspetto più rilevante - c'è anche una questione legale. «Il cantiere è terminato», continua il municipale. «Ai sensi della legge la rimozione è dunque necessaria per terminare formalmente l'opera e rifinire il tutto».
Infine, c'è anche una aspetto legato alla sicurezza. «La gru è sicura», sottolinea subito Zimmernann rasserenando gli abitanti del Borgo toccati dal problema. Sono stati effettuati controlli, che attestano l'assenza di pericoli. «Ma c'è anche il resto delle infrastrutture di cantiere, che va smantellato». Baracche, piuttosto che altri rimasugli dei lavori che dopo due anni palesano una certa incuria e quindi vanno a loro volta rimossi.