Addio a Jörg, l'organettista più famoso di Lugano
Jörg Wolters, altrimenti detto «Barbarossa», l’organettista più famoso del cantone, è morto. È quanto apprende il Corriere del Ticino da proprie fonti: la Polizia, nelle scorse ore, si è recata nella sua roulotte. Il decesso sarebbe avvenuto per cause naturali.
Volto conosciuto, anzi conosciutissimo soprattutto a Lugano, Wolters viveva al campeggio di Taverne. Classe 1959, di origini tedesche, Jörg si definiva «un artista dispensatore di buonumore». Il 1. novembre del 2018 aveva festeggiato i trent’anni di attività quale artista di strada e, nello stesso anno, era stato scelto come «uomo immagine» della Festa d’autunno della città di Lugano.
In una vecchia intervista al CdT, diceva: «La gente ascolta la mia musica e se, in cambio, mi vuole fare un’offerta, lo fa. Altrimenti non è grave. Mi basta un sorriso». Wolters era arrivato in Ticino per amore diversi anni fa. Lavorava in fabbrica. Ma, dopo il divorzio, aveva sentito l’esigenza di cambiare radicalmente vita. Lasciò quindi che la passione per la musica lo invadesse completamente dandosi all’inseguimento del suo sogno di libertà. Un sogno con dei risvolti difficili, come la solitudine. Ma Jörg in tutti questi anni non si è mai lasciato abbattere. Andando sempre per la sua strada, con il cilindro sul capo e dispensando buonumore a tutti.
Nel dicembre del 2014, Wolters era balzato agli onori della cronaca per una vicenda spiacevole. Impegnato a suonare in via Nassa a Lugano, in pieno periodo natalizio, era stato invitato ad andarsene dalla gerente di una boutique di lusso. L’episodio scatenò un’ondata di solidarietà nei suoi confronti. Grazie anche all’intervento dell’allora sindaco Marco Borradori, nel giro di pochi giorni la direttrice del negozio fece dietrofront. E Jörg poté così ritornare in via Nassa. «Quella vicenda negativa aveva avuto dei risvolti positivi» spiegava sempre Jörg nell’intervista concessa al CdT. «La mia vita è cambiata da quel giorno. Sento ancora più forte l’affetto e il calore della gente. In tantissimi, infatti, mi hanno manifestato il loro appoggio».
Jörg e il suo organetto, beh, mancheranno tantissimo. A Lugano e al Ticino. «Fino a quando penso di continuare a suonare? Finché riesco, non c’è un’età per smettere» raccontava.