Addio all'architetto Michele Arnaboldi

Con grande tristezza, l'Università della Svizzera italiana annuncia la scomparsa dell'architetto ticinese e professore emerito Michele Arnaboldi. La sua dipartita, scrive l'USI, lascia un vuoto profondo nel mondo dell'architettura e della formazione disciplinare, dove ha lasciato un'impronta indelebile attraverso il suo contributo innovativo e la sua passione instancabile.
Nato in una famiglia con una ricca eredità culturale, Michele Arnaboldi ha intrapreso il suo percorso professionale con dedizione e curiosità, diventando un punto di riferimento nel campo dell'architettura contemporanea ticinese e svizzera. Le sue opere, che includono edifici pubblici e privati, progetti urbani, fino al disegno degli spazi pubblici o a quelli alla dimensione del paesaggio, sono state sempre pensate e realizzate con un approccio olistico e contraddistinte da una profonda comprensione del contesto storico e culturale di riferimento.
In qualità di professore di progettazione all'Accademia di architettura dell'USI, Michele Arnaboldi ha ispirato generazioni di studenti, trasmettendo loro non solo le conoscenze disciplinari e metodo, ma anche i valori dell'integrità umana e della responsabilità sociale dell'architettura. La sua didattica, incentrata sul dialogo e sulla sperimentazione, ha incoraggiato i suoi allievi a esplorare nuove frontiere progettuali e assieme creative, arricchendo l’offerta formativa dell’ateneo con visioni innovative in riferimento al panorama architettonico.
Come ricorda con affetto Walter Angonese, direttore dell’Accademia di architettura, «con Michele ci viene a mancare e ci mancherà non solo un grande amico, collega e appassionato professore di progettazione, ma anche un grande ticinese, che amava e lottava per la sua terra, che vedeva nel Canton Ticino un importante ruolo di cerniera tra il mondo della grande cultura mediterranea e quello d’oltralpe».
Chi era Michele Arnaboldi
Michele Arnaboldi nasce nel 1953 ad Ascona in Svizzera. A ventisei anni si diploma architetto presso il Politecnico Federale di Zurigo e inizia una collaborazione con l’architetto ticinese Luigi Snozzi. Dal 1982 al 1993 è assistente della cattedra di Progettazione architettonica del professor Dolf Schnebli presso l’ETHZ.
Architetto ed urbanista, dal 1985 ha un proprio studio a Locarno. Autore di oltre un centinaio di progetti, è stato vincitore di numerosi concorsi nazionali ed internazionali ed invitato a partecipare a numerosi mandati di studio di pianificazione. Vincitore di numerosi premi di architettura, ha esposto le proprie opere in molti contesti museali in Europa e non solo.
Nel 1994 è stato visiting professor alla Washington University di St. Louis (USA) e ha partecipato in seguito a numerosi seminari di progettazione in diversi atenei in Europa tra cui il Politecnico di Milano e il Politecnico di Bari in Italia, e presso l’Europäische Sommerakademie a Weimar e l’Hamburger Stadtentwicklungsforum in Germania, oltre alla frequente partecipazione come docente al «Seminario internazionale di architettura di Monte Carasso».
Dal 2002 è docente di Progettazione architettonica presso l’Accademia di architettura di Mendrisio, Università della Svizzera italiana, e nel 2009 viene nominato Professore ordinario per lo stesso insegnamento. Dal 2010 al 2013 è stato direttore del progetto di ricerca PNR65 «Public Space in the Città-Ticino of tomorrow» presso l’Accademia di Mendrisio, e dal 2014 al 2021 è stato direttore del Laboratorio Ticino Lab-Ti presso la stessa Facoltà.
Nel 1986 Michele Arnaboldi diventa membro FAS Ticino, Federazione degli Architetti Svizzeri e dal 1993 al 2005 è stato membro della «Commissione Bellezze Naturali CBN» del Canton Ticino CH; dal 1998 membro della Federazione urbanisti svizzeri FUS e dal 1999 al 2001 del comitato di redazione dell’importante rivista di architettura svizzera Werk Bauen Wohnen.
Michele Arnaboldi è stato inoltre membro di numerose giurie nazionali ed internazionali, dal 1993 ad oggi e ha tenuto numerose conferenze in Austria, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Italia, Spagna, Stati Uniti d’America e Svizzera. Nel 2008 è stata pubblicata dalla casa editrice Birkhäuser la prima monografia dedicata alle sue opere, con testi di Mario Botta e di Werner Oechslin.