Scuola

Addio caro «vecchio» Liceo

Bellinzona: il cantiere per la ristrutturazione e l’ampliamento del vetusto complesso edificato a fine anni Settanta è entrato nel vivo – I lavori si concluderanno nel giugno 2025 – Il restyling è dovuto alla carenza di spazi e alle mutate esigenze edilizie legate alla formazione
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
04.07.2023 06:00

A vederlo così, oramai sventrato, a qualche docente e/o allievo avrà fatto male. O, quantomeno, nella sua mente saranno balenati ricordi e storie. Il cantiere per la ristrutturazione e l’ampliamento da una quarantina di milioni di franchi del Liceo di Bellinzona è entrato nel vivo. Al fronte c’è un’impresa di costruzioni del Luganese. Il complesso progettato dall’architetto Alex Huber e sorto tra il 1975 ed il 1978 verrà sottoposto ad un importante restyling. I lavori si concluderanno nel giugno 2025 così che, dopo il trasloco, l’istituto potrà essere riconsegnato al corpo insegnante e agli studenti per l’anno scolastico che si aprirà meno di tre mesi dopo. Fino a quel momento continueranno ad occupare i prefabbricati posati poco distante, verso il Bagno pubblico, nei quali sono entrati lo scorso settembre. Il bilancio dopo i primi nove mesi è tutto sommato positivo.

I prefabbricati

Il risanamento dell’edificio è un passo obbligato e giunge dopo lunghe discussioni, alternative scartate ed un iter travagliato. Intervenire sulla vetusta struttura era inevitabile alla luce degli spazi viepiù ristretti (gli iscritti negli ultimi anni sono costantemente aumentati, alla pari di quanto succede nella vicina Scuola cantonale di Commercio) e delle mutate esigenze edilizie legate alla funzionalità degli stessi nell’ambito della formazione. Il futuro Liceo cittadino sarà frutto del concetto elaborato dal team di progettisti guidato dallo studio Durisch e Nolli di Massagno; il mandato è stato assegnato nell’ottobre 2018. Dopo due anni ci si era resi conto che il risanamento a tappe non era praticabile. Di modo che si è proceduto a predisporre i prefabbricati per un investimento pari a 9,9 milioni.

Le alternative scartate

Delle soluzioni differenti erano state vagliate. Citiamo, a questo proposito, la costruzione di una sede ex novo al posto di quella attuale; un’edificazione accanto; la realizzazione dell’istituto nel nascituro comparto alle ex Officine FFS, a pochi passi dal centro e, soprattutto, ad un tiro di schioppo dalla stazione e dal nodo intermodale. «L’esame di queste varianti ha mostrato come l’intervento di risanamento completo previsto sia ancora la migliore soluzione», osservava il Governo nel 2021. Il Gran Consiglio, il 18 ottobre 2022, ha concesso il credito di 36,2 milioni per la ristrutturazione e l’ampliamento. E lo scorso marzo il Municipio ha rilasciato la licenza edilizia.

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