Mendrisio

Aggiornato il preventivo AIM: il caso AIL costa mezzo milione

L’Esecutivo ha rivisto le stime contabili delle Aziende alla luce del mancato acquisto delle reti «luganesi» che aveva innescato la crisi di fiducia nei confronti di Cerutti – Emergono alcune mancanze – Ora si aspetta la decisione politica
©CdT/Gabriele Putzu
Lidia Travaini
31.03.2023 18:41

Il primo passo è stato fatto, ma ne manca ancora uno, di altrettanta importanza.

A Mendrisio torna d’attualità il «caso Cerutti», lo fa perché il Municipio ha finito i compiti, aggiornando il preventivo 2023 delle Aziende Industriali Mendrisio (AIM) entro i termini stabiliti (seppur posticipati): la fine di marzo. L’operazione si era resa necessaria dopo l’agitata e rocambolesca seduta di Consiglio comunale del 18 gennaio, durante la quale era emerso – proprio nell’ambito delle discussioni del preventivo 2023 delle AIM – che l’acquisto delle reti elettriche di AIL nei quartieri di Besazio, Capolago, Meride e Tremona da parte delle Aziende della Città inserito nei conti che ci si apprestava a votare era slittato di un anno. La novità aveva da una parte implicato la necessità di aggiornare il preventivo, dall’altra aveva innescato polemiche nei confronti del capodicastero AIM Massimo Cerutti sfociate in quella che il Municipio ha chiamato «crisi di fiducia» e nella momentanea sospensione di Cerutti dalla conduzione del dicastero stesso.

Ci perdonerete l’articolata premessa, ma la contestualizzazione è necessaria. Perché la questione è complessa e delicata. Per sbrigliare la matassa il Municipio ha creato un gruppo di lavoro interno, incaricato di ricostruire il processo comunicativo tra Commissione della gestione e Dicastero, per comprendere cosa non aveva funzionato e quando. Ma, come anticipato, si era anche richinato sui preventivi 2023, perché le cifre contenute nel documento preparato non erano più realistiche. Ma di quanto?

A questa domanda ora c’è una risposta: poco meno di 21.000 franchi: «Nel paragone tra preventivo originale e preventivo emendato, il mancato trapasso genera uno scostamento pari a 20.800 franchi», scrive il Municipio nel messaggio aggiornato. Le spese sono passate da poco meno di 73,2 milioni a 73,3 milioni; mentre i ricavi da 72,4 milioni a quasi 72,6.

Scostamento di 20.800 franchi

La differenza può sembrare minima, ma c’è un ma; che pesa quasi mezzo milione di franchi. «Dal momento che entrambe le Aziende avevano già costruito le tariffe 2023 secondo la precedente situazione delle relative proprietà (stato 31.12.2021), questo avrebbe generato a consuntivo delle differenze di copertura in sede di allestimento del conto economico di rete 2023 (costi e ricavi effettivi della contabilità analitica), in quanto i costi sarebbero stati superiori a quelli già inclusi nelle tariffe AIM 2023. Tale differenza, se si fosse realizzata nel 2023, sarebbe stata pari a circa 470.000 franchi», puntualizza l’Esecutivo. Ne risulta, si conclude, che il posticipo dell’acquisto delle reti AIL, «ha un effetto finanziario che può essere stimato in un minor utile 2023 pari a circa 450.000 franchi».

Tornando ai numeri del documento aggiornato, paragonando i due preventivi (per la sezione elettricità), differenze si trovano alle voci delle spese per il personale, per i beni e servizi, per gli ammortamenti e i ricavi finanziari, e conducono a una differenza finale di 20.800 franchi. Tanto o poco?

Sarà la risposta a questa domanda ad avere un ruolo cruciale nel futuro politico di Mendrisio. La vicenda ora si sposta infatti proprio in questo campo. Le cifre riviste del preventivo «assolveranno» Cerutti o lo «condanneranno»? A deciderlo sarà il Municipio, che sarà aiutato dalle conclusioni a cui sarà giunto il gruppo di lavoro interno. Ciò che è già certo, perché è riportato nero su bianco nel messaggio, è che qualcosa non ha funzionato. Alcune responsabilità per lo slittamento della vendita delle reti l’Esecutivo infatti le identifica (ma non le attribuisce): «Fino ad autunno 2022 inoltrato, anche se AIL già aveva segnalato problemi sulla tempistica del passaggio della proprietà ritenuta troppo stretta, era convinzione del Dicastero AIM, suggellata da una relativa risoluzione municipale (del 27 settembre 2022), che sarebbe stato possibile esercitare il trapasso della proprietà delle reti ancora entro il 31.12.2022, avendo così un anno di gestione operativa transitoria (da parte di entrambe AIL e AIM) fino alla piena ed esclusiva presa a carico da parte di AIM della gestione operativa alla fine dei progetti», si premette. «Tuttavia al momento di configurare in dettaglio come sarebbe stata la gestione operativa interinale nell’anno di transizione, è emersa la necessità di verificare l’assunzione di responsabilità di fronte all’Ispettorato federale (ESTI) e nei riguardi della ElCom (la Commissione federale dell’energia elettrica, ndr). Temi questi che non sono stati esaminati in maniera tempestiva e che, se affrontati per tempo, potevano essere risolti. In tale sede, ci si rese pertanto conto che non vi era tempo a sufficienza (era ormai il 1. dicembre) per approfondire e tradurre in accordo» ciò che ancora doveva essere concordato. I preventivi 2023 sono datati 27 ottobre, il Consiglio comunale si è tenuto il 18 gennaio. C’era tempo a sufficienza per aggiornare il messaggio? Il Municipio avrebbe potuto affrontare diversamente questo periodo? Queste domande per ora restano aperte.

Le reazioni

La questione è delicata. Le reazioni del capodicastero AIM «in castigo» e di chi si sta occupando del Dicastero in questo periodo lo confermano. «Prendo atto dell’aggiornamento, analizzerò con calma le cifre prima di esprimermi» dice diplomaticamente Massimo Cerutti. Dal canto suo, il sindaco di Mendrisio (e titolare ad interim del dicastero) Samuele Cavadini si è limitato a confermare che, dopo aver aggiornato il documento come da emendamento, «l’intenzione è quella di incontrare la Commissione della Gestione per un confronto». Come da prassi.

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