Luganese

Aggressione, rapina, e sequestro di persona: fermati 18 minorenni

Un'operazione svolta tra il 1. e il 3. ottobre ha permesso di identificare i membri di un gruppo attivo nella regione, ricostruendone il modus operandi – In corso ulteriori accertamenti, fermato anche un 18.enne
©Chiara Zocchetti
Red. Online
04.10.2024 13:42

Tra il 1. e il 3 ottobre si è svolta un'operazione che ha portato al fermo di 18 minorenni (tra i 14 e i 17 anni) e di un 18.enne, domiciliati nel Luganese, segnalano la Magistratura dei minorenni e la Polizia cantonale in un comunicato. Le ipotesi di reato promosse a vario titolo sono di lesioni gravi, aggressione, coazione, rapina, sequestro di persona ed estorsione. Stando alle prime ricostruzioni e secondo modalità che le indagini dovranno ora determinare nel dettaglio, sfruttando le reti social e avvalendosi anche di profili fittizi, gli autori entravano in contatto con persone intenzionate ad avere degli incontri a connotazione sessuale, organizzando quindi un appuntamento che si tramutava in una spedizione punitiva. I fatti venivano quindi filmati e in parte condivisi con terzi.

Grazie agli accertamenti da parte degli inquirenti della Polizia cantonale e al lavoro investigativo svolto, è stato possibile individuare i vari membri del gruppo e ricostruirne il modus operandi nel corso del tempo. Sono d'altro canto in corso ulteriori approfondimenti per stabilire la sussistenza di possibili comportamenti di rilevanza penale anche da parte di coloro che sono entrati in contatto con il gruppo.

Le indagini sono coordinate dalla Magistratura dei minorenni. In chiusura di comunicato, la Polizia cantonale ha tenuto a sottolineare «l'importanza di sempre segnalare eventuali problematiche o reati di cui si viene a conoscenza. Questo senza creare situazioni di potenziale pericolo per sé stessi e gli altri o commettere a propria volta delle azioni penalmente perseguibili». Proprio ieri, come abbiamo già riferito, è stato condannato un uomo di 49 anni che voleva avere un rapporto sessuale con un giovane dopo averlo conosciuto su un’app di incontri. Dietro la chat si nascondeva appunto un gruppo di minorenni che adesca presunti pedofili per farsi giustizia da sé